Netanyahu a Roma, venerdì l'incontro con Meloni e Urso

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Il primo ministro di Israele chiede all’Italia di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato israeliano e spiega le proteste nel Paese per la sua riforma della Giustizia

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Sarà oggi a Roma Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele. In un’intervista a Repubblica Netanyahu dice di non essere preoccupato per le critiche al suo operato nel Paese e chiede all’Italia e a Giorgia Meloni di riconoscere Gerusalemme come capitale. "È ora che Roma riconosca Gerusalemme, nostra capitale da tremila anni. Proprio in ragione della tradizione così forte e antica fra Roma e Gerusalemme. Come hanno fatto gli Stati Uniti con un gesto di grande amicizia", le sue parole. Nelle ultime nove settimane in Israele si protesta per la sua riforma sulla giustizia: "Dimostrano quanto è solida la nostra democrazia. Perché nella popolazione è molto forte la richiesta di riequilibrare la bilancia dei poteri fra esecutivo, legislativo e giudiziario. Il problema nasce dal fatto che il potere giudiziario ha avuto un iperattivismo e ha poteri straordinari, che sbilanciano questo equilibrio. Dunque, bisogna intervenire con una riforma. Il potere giudiziario deve essere indipendente, non onnipotente. Questa è la sostanza del dibattito. Le proteste sono parte naturale di questo confronto ma credo che le supereremo".

Le dichiarazioni

Secondo Nethanyahu nelle proteste "ci sono molte incomprensioni. Ad esempio, si accusa l’estrema destra di voler aggredire i diritti civili ed i diritti dei gay ma pochi sanno che dentro il Likud c’è una particolare sezione che si occupa di difendere i diritti delle comunità Lgbtq e che il capo di questa sezione, Amir Ohana, è stato eletto e poi scelto da me come presidente della Knesset (il Parlamento). Ed era stato in precedente ministro della Giustizia. La realtà è che ci sono molti stereotipi contro questo governo. Siamo e resteremo fedeli ai diritti civili, ai diritti delle minoranze ed alla democrazia". Infine, Nethanyahu dice che con l'Italia vorrebbe "vedere più collaborazione economica. Israele è una patria dell’innovazione e credo che reazioni più strette con le vostre aziende saranno positive per entrambi. E poi c’è il gas naturale: ne abbiamo molto e vorrei discutere di come farlo arrivare in Italia per sostenere la vostra crescita economica. Sul fronte strategico parleremo dell’Iran: dobbiamo impedire che raggiunga l’atomica perché con i suoi missili potrebbe raggiungere molti Paesi, anche in Europa, e nessuno vuole essere preso in ostaggio da un regime fondamentalista dotato del nucleare".

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