Per la candidata alle primarie il partito "deve cambiare tutto ed essere un partito di sinistra che rappresenta chi non ce la fa"
Tornare a "essere un partito di sinistra che rappresenta chi non ce la fa". È questa la linea da seguire secondo Elly Schlein, candidata alle primarie del Partito Democratico che si svolgeranno il 26 febbraio. Schlein lo ha dichiarato in un'intervista a La Repubblica, commentando il voto alle utlime elezioni regionali in Lombardia e in Lazio.
(LO SPECIALE DI SKY TG24 - IL RACCONTO DELLE ELEZIONI - I RISULTATI IN LOMBARDIA - A MILANO - NEL LAZIO - A ROMA).
"È andata male"
Secondo Schlein alle regionali "è andata male, sapevamo tutti che le condizioni di partenza erano difficilissime". La colpa però non è da addossare ai candidati "che vanno solo ringraziati", ma a chi "per anni ha inseguito il centro, senza accorgersi che si stava perdendo la sinistra, un intero blocco sociale che ha preferito astenersi anziché votare Pd". C'è quindi bisogno, "mai come adesso", di una "svolta netta: per rinascere, per risalire bisogna avere più coraggio". La parola d'ordine per Schlein è cambiamento, perché se "ci rifugiamo nell'usato sicuro non andremo da nessuna parte. Il Pd deve cambiare tutto ed essere un partito di sinistra che rappresenta chi non ce la fa. Sono rientrata per questo". Tra gli sfidanti alla leadership "solo io non ho fatto parte del gruppo dirigente del Pd negli ultimi dieci anni - sottolinea la candidata alle primarie -, durante i quali si è rotto il rapporto con i nostri mondi di riferimento, che bisogna assolutamente ricucire".
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"Non credo nelle somme algebriche, proporremo battaglie da fare insieme"
Per Schlein il dato dell'astensionismo "è quello che fa più male e quando ci guarderemo dentro credo si confermerà quanto già visto a settembre: sono le fasce impoverite a disertare le urne, quelle che non si sentono più rappresentate". La deputata del Pd dice di credere poco "alle somme algebriche. Noi proporremo battaglie che si possono e si devono fare insieme, e vediamo chi ci sta: salario minimo, congedo paritario, lotta al cambiamento climatico, per la sanità e l'istruzione pubblica che il governo vuole tagliare per favorire i privati. Bisogna ricostruire un campo raccontando un'alternativa possibile per l'Italia". Schlein ha parlato anche del centrodestra, i cui componenti "sono capaci di stare insieme nonostante le loro crepe profonde. Lo dimostrano le parole gravissime di Berlusconi su Zelensky. Sono divisi, ma finché dall'altra parte non si decide di unirsi intorno a un'idea di futuro del Paese sarà complicato batterli".