Verso le primarie del Pd, i numeri dei circoli non tornano

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Paola Motta

Paola Motta

Sono in corso le votazioni sui quattro candidati segretario degli iscritti del Pd nei circoli sparsi sul territorio nazionale. In questi giorni si sono registrati ritardi e numeri contrastanti e così il partito fornirà un report unico serale. In Campania scoppia il caso delle “tessere fantasma”. Si voterà fino a domenica 12, per Lazio e Lombardia la possibilità è estesa fino al 19. Poi il 26 febbraio le primarie con la sfida a due

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Nella lunga marcia del congresso Pd e della scelta del segretario o la segretaria che sostituirà Enrico Letta, in questi giorni la competizione si gioca tutta nei circoli. Sono gli iscritti al partito - su tutto il territorio nazionale - che stanno votando il loro favorito tra i quattro candidati: Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. Un voto che proseguirà fino a domenica 12 quando si conosceranno i risultati; in Lombardia e in Lazio - concentrate sulle elezioni regionali di domenica e lunedì - si voterà per una settimana in più. I due sfidanti più votati andranno al ballottaggio nei gazebo il 26 febbraio per l'ultima sfida. In queste ore la "battaglia" avviene anche attraverso i numeri dei consensi che i circoli diffondono per valorizzare uno o l'altro dei candidati. E così dalle prossime ore sarà la commissione per il congresso a fornire - a fine giornata - il report di quanti iscritti hanno votato nei circoli e come.

Nei circoli lo scontro dei numeri

I dati ufficiali saranno dunque forniti direttamente dal Nazareno, sede del partito, proprio per evitare tensioni, ritardi e dati contrastanti. Secondo il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nella zona del capoluogo toscano sarebbe in testa Bonaccini, da Pisa i sostenitori di Schlein dicono l'opposto e la danno in vantaggio in una serie di città del Nord, da Trieste a Treviso. Complessivamente secondo gli ultimi dati a disposizione il distacco tra Bonaccini e Schlein sarebbe intorno al 13 per cento: Bonaccini intorno al 50 e Schlein al 36.5.

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Il caso delle tessere fantasma

Ad agitare le acque nella sede del Pd ci si mette anche la questione delle "tessere fantasma" con il caso più clamoroso registrato in Campania, nella zona di Caserta, dove la commissione provinciale del Pd decide proprio a causa delle anomalie di non certificare la platea del tesseramento locale, rinviando il congresso dei circoli a dopo il congresso nazionale. Dai dem locali la denuncia su "iscrizioni di avversari del Pd" e di persone che hanno già tessere di partiti del centrodestra. In questo caos il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, scrive una lettera aperta per chiedere che il Pd non diventi ciò che era la Dc, cioè il "partito delle tessere". Una situazione che ha portato Francesco Boccia a dimettersi da commissario regionale: supporter di Schlein è stato accusato dai sostenitori di Bonaccini di conflitto di interesse. Irregolarità si riscontrano anche in Sardegna tanto che, sulle 150 adesioni risultate fasulle, Piero Comandini, consigliere regionale e candidato alle primarie dem nell'isola, non ha dubbi: "Se ci sono anomalie - sostiene - dovranno venire cancellate senza tentennamenti". La lista dei problemi non finisce qui. Il candidato Cuperlo contesta anomalie nel tesseramento in Calabria e contestazioni si registrano anche in Basilicata dove De Micheli ha ottenuto 198 voti contro il voto a testa ottenuto da Bonaccini e Schlein.

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In attesa delle primarie il 26 febbraio

E dunque la marcia verso le primarie del 26 procede, anche se lentamente, per un partito che al voto politico dello scorso 25 settembre ha ottenuto il 19 per cento circa: rimane il primo partito di opposizione in Parlamento. Una volta chiuse le votazioni degli iscritti anche in Lazio e Lombardia domenica 19 la scelta ricadrà solo su due candidati alla segreteria. Nei gazebo potranno votare non solo i tesserati, ma anche i simpatizzanti. Entro le prossime ore i circoli dovranno fornire la mappa dei gazebo, necessaria per stabilire chi potrà registrarsi al voto online su cui molto aveva battuto la Schlein: un voto digitale non ammesso in generale, ma che sarà possibile nel caso in cui il seggio-gazebo disti più di 20 chilometri dall'abitazione. Alla fine di una mediazione tra le diverse anime - per non dire correnti - del partito è stato stabilito che potranno votare online solo le persone che si registreranno per partecipare alle primarie entro il 12 febbraio e che vivano all’estero, siano studenti o studentesse fuori sede, abbiano disabilità o vivano in zone isolate e lontane dai gazebo. Chi invece, non iscritto al Pd, ma semplicemente simpatizzante potrà votare al gazebo previa registrazione all'albo pubblico degli elettori/elettrici.

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