
David Sassoli, dal giornalismo alla guida del Parlamento europeo: chi era
Nato a Firenze il 30 maggio 1956, è stato il secondo presidente italiano da quando l'assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Dopo alcuni anni come conduttore televisivo, aveva iniziato la carriera politica nel 2009 con il Pd. È morto l'11 gennaio 2022 a 65 anni per una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario

Da volto del TG1 a presidente del Parlamento europeo, quella di David Maria Sassoli - morto un anno fa, l’11 gennaio 2022, a 65 anni per una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario - è stata una vita fra giornalismo e politica
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"Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli - aveva annunciato l'11 gennaio 2022 il suo portavoce Roberto Cuillo - si è spento alle ore 1.15 dell'11 Gennaio presso il CRO di Aviano (PN) dove era ricoverato"
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"L'impegno di Sassoli ha avuto al centro un'idea della politica come servizio per i cittadini - aveva detto Cuillo - Il suo impegno principale da Parlamentare europeo e presidente del Pe, quasi un'ossessione, è stata quello di riavvicinare le istituzioni europee ai cittadini, cioè di costruire un legame, di dare dignità all'istituzione Parlamento europeo"

Sassoli, aveva concluso Cuillo, "era un nativo democratico e ha cercato sempre di rappresentare questa identità nuova al Paese. Credeva fortemente nell'allargamento del fronte progressista anche su basi nuove politiche, culturali e sociali"

Membro del gruppo S&D, Socialisti & Democratici, Sassoli nasce a Firenze il 30 maggio 1956. Da giovane frequenta l'Agesci, Associazione guide e scout cattolici italiani. Il padre è un parrocchiano di don Milani e lui comincia fin da giovane a lavorare per piccoli giornali e agenzie di stampa prima di passare a Il Giorno e poi fare il grande salto in Rai

Fiorentino di nascita ma romano di adozione, diventa un volto noto per le famiglie italiane soprattutto per la sua conduzione del Tg della rete ammiraglia della Rai, di cui è anche vicedirettore. Nel 2004 è stato eletto presidente dell'Associazione della Stampa Romana

Una carriera che si chiude nel 2009, quando Sassoli decide di dedicarsi alla politica. Candidato come capolista del neonato Partito democratico nella circoscrizione Italia centrale, il presidente del Pe viene eletto la prima volta con oltre 400mila preferenze e, forte di questo successo, diventa subito il capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo

Nel 2013 il tentativo di rientrare in Italia come sindaco di Roma si blocca con le primarie del Pd. Candidato in quota franceschiniana, Sassoli si piazza secondo, battendo il futuro presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ma ottenendo la metà dei voti di Ignazio Marino

Dopo un decennio passato fra i banchi di Bruxelles e Strasburgo, Sassoli - giunto alla sua terza legislatura - era uno degli eurodeputati più esperti. Nel 2014 viene rieletto come eurodeputato e come vicepresidente del Parlamento con l’incarico di responsabile del bilancio e della regione del Mediterraneo. Durante il suo secondo mandato, è stato membro della Commissione Trasporti del Parlamento, dove si è occupato della riforma ferroviaria europea (IV Pacchetto Ferroviario) e del Cielo Unico europeo

Il 3 luglio del 2019 David Sassoli, all'inizio del suo terzo mandato, viene eletto Presidente del Parlamento europeo. Nel suo discorso di apertura iniziale, Sassoli ribadisce l'importanza di agire per contrastare il cambiamento climatico, la necessità di una politica più vicina ai cittadini e ai loro bisogni, soprattutto ai giovani, e l'urgenza di rafforzare la democrazia parlamentare e di promuovere i valori europei

"Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l'Ue", erano state le parole di Sassoli

Quello di Sassoli fu in discorso di chiaro segno anti-sovranista. "In questi mesi, in troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia", sottolineava l'allora neo presidente dell'Assemblea di Strasburgo

E pose l'accento sulla necessità della tutela della libertà. "Sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche. Che da noi nessuno può tappare la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni. Che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica. Che da noi ragazze e ragazzi possono viaggiare, studiare, amare senza costrizioni"

Durante la pandemia di Covid-19, Sassoli si impegna affinché il Parlamento europeo rimanga aperto e continui a essere operativo, introducendo - già nel marzo 2020 - dibattiti e votazioni a distanza, primo parlamento al mondo a farlo

Tifoso della Fiorentina, Sassoli viveva a Roma ma appena possibile si spostava nella casa di Sutri, un paese medievale della Tuscia lungo la via Cassia, una trentina di chilometri a nord della capitale, per coltivare le sue passioni per il giardinaggio e le buone letture

Sassoli era sposato con Alessandra Vittorini, architetto, figlia dell'urbanista Marcello Vittorini, al vertice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio de L'Aquila dal 2015, dalla quale ha avuto due figli, Livia e Giulio

Parallelamente alla sua carriera politica e giornalistica, David Sassoli è stato a lungo membro attivo di varie associazioni di beneficenza che promuovono l'istruzione, la libertà di parola e le attività giovanili (Nella foto David Sassoli e Ursula von der Leyen)

Sassoli è stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l'assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Il suo incarico sarebbe scaduto la settimana successiva alla sua morte

Il 15 dicembre 2021, a un mese dalla scadenza del mandato, aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo per "non dividere la maggioranza europeista"

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