Lo ha annunciato all'Assemblea di Montecitorio il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. La maggioranza ha chiesto e ottenuto lo stop al dibattito sul provvedimento, per la cui discussione erano previsti oltre 98 interventi, in gran parte dall’opposizione. Il decreto scade il 30 dicembre
L'Aula della Camera ha approvato il taglio della discussione generale del decreto legge rave, che è in scadenza il 30 dicembre. L'opposizione aveva annunciato ostruzionismo: erano 98 gli iscritti a parlare in Aula, che avrebbero avuto diritto a trenta minuti ciascuno. Come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e come era stato anticipato, il governo ha posto la fiducia. È stata inoltre convocata la conferenza dei capigruppo di Montecitorio che ha stabilito che la votazione alla Camera inizierà alle 17.25 di domani. Le dichiarazioni di voto si terranno alle 15.45.
Opposizione
Nel frattempo un ordine del giorno al dl Rave a prima firma Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, chiede un impegno del Governo a prevedere, in un prossimo provvedimento legislativo, la modifica dell'articolo 633-bis c.p. per sanzionare chiunque organizzi o promuova raduni aventi "scopo di pubblica esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo", con conseguente abrogazione delle sanzioni per chi organizza o promuove raduni aventi scopo di intrattenimento. L' ordine del giorno chiede inoltre di dare rapida attuazione allo sgombero dell'immobile di proprietà del demanio in Via Napoleone III a Roma occupato da anni da Casapound. "Occorre colpire le manifestazioni collettive che inneggiano al fascismo, ma non certo la libera espressione del pensiero", ha detto Bonelli. La vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando, introduce un altro tema: "Dopo un esordio segnato da tanti proclami e un'azione di governo caratterizzata in direzione completamente opposta, registriamo, non da oggi, un'assenza di proposte del ministro Nordio sul tema carcere. Di questi primi mesi di governo da via Arenula si ricordano tante parole e tre atti concreti che con la cultura delle garanzie non hanno niente a che fare: l'introduzione di un nuovo reato, con tanto di intercettazioni, con il cosiddetto decreto rave, il rinvio della riforma Cartabia e il rientro in carcere di centinaia di semiliberi. Tutto il contrario di quanto annunciato in interviste e apparizioni pubbliche". E le critiche al provvedimento si leggono anche sui social. Nicola Zingaretti, deputato Pd, commenta così su Twitter: "Le folli ingiustizie della destra: si inventa un'emergenza feste contro i giovani, introduce pene da 3 a 6 anni, autorizza intercettazioni per indagini. Poi condona i medici no vax che non hanno rispettato le regole e le leggi".
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Maggioranza
Toni diversi da parte dei sostenitori del dl, a cominciare da Augusta Montaruli, deputata di Fdi e sottosegretario al Mur: "Le manifestazioni che si sono svolte anche in questi giorni, quando il Decreto Rave era già vigente, smascherano le bugie della sinistra e sono la prova lampante di come le grida di allarme e le polemiche delle ultime settimane fossero totalmente immotivate". Prosegue in una nota: "È sotto gli occhi di tutti gli italiani che non vi siano state le paventate limitazioni delle libertà e che il polverone sollevato sia stato del tutto strumentale. Andiamo avanti per la nostra strada, convinti della bontà del lavoro che stiamo facendo e lasciandoci le falsità, alle spalle". E a L'aria che tira, su La7, il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo cita gli altri temi inseriti nel documento: "Il dl rave, che arriva alla Camera con tempi molto stretti, contiene una serie di interventi importanti. Tra le altre cose, c'è anche la norma che anticipa il reintegro dei medici no vax su cui, lo dico con chiarezza, Forza Italia ha grandi perplessità. Senza alcun imbarazzo, siamo assolutamente convinti che sul tema dei vaccini non possano e non debbano esserci ambiguità o esitazioni. Detto questo, Forza Italia non far mancare i suoi voti, considerando il decreto un'occasione anche per aprire il dibattito sul grande dossier della giustizia: è un primo approccio, un fischio di inizio per una riforma del sistema".