Nuovo Decreto Sicurezza: vertice al Viminale su ong, violenza contro le donne e baby gang

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Di migranti si potrebbe discutere già nel Consiglio dei ministri convocato per le 18 di mercoledì, anche se il testo dell'intervento non è ancora stato definito nei dettagli

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Il governo si prepara a un nuovo intervento in tema di sicurezza. Sul tavolo la disciplina dell'attività delle Ong nel Mediterraneo, la violenza contro le donne e il contrasto alle baby gang. Si lavora quindi a un nuovo Decreto Sicurezza, anche se è possibile che si decida di intervenire con più decreti diversi. Già domani, potrebbe essere esaminata la parte sull'immigrazione in Consiglio dei ministri, probabilmente alle 18, dopo la fiducia sul Dl Rave. Dei tre grandi temi oggetto dei prossimi interventi si è discusso oggi in un incontro al Viminale tra i tecnici di vari Ministeri e di Palazzo Chigi. 

Il codice di condotta per le Ong

Sul capitolo Ong, la linea del ministro dell’Interno Piantedosi è chiara: limitare la possibilità per le navi di rimanere “per giorni” in mare. Il capo del Viminale aveva già parlato nelle scorse settimane di un nuovo codice di condotta per le imbarcazioni, a cui si imporrà l’obbligo di compiere un solo salvataggio, a seguito del quale si dovrà informare tempestivamente la Guardia Costiera e richiedere lo sbarco in un porto sicuro. Stop ai trasbordi da una nave all’altra. Viene eliminata la possibilità di agire in sede penale per chi non rispetta la regole, che incorrerà però in sanzioni amministrative: multa e sequestro dell’imbarcazione. Nel testo anche norme che semplificano e velocizzano le richieste d'asilo: ai migranti a bordo dovrà essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico. Diverse fonti di governo spiegano però che le tempistiche e il perimetro del testo di legge non sono ancora definiti.

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Violenza sulle donne e baby gang

Il pacchetto sulla violenza di genere andrà a integrare il Codice Rosso. Le ipotesi sul tavolo riprendono in parte il pacchetto messo a punto lo scorso anno dalle ministre Marta Cartabia e Luciana Lamorgese. La fine della legislatura ha interrotto il cammino di quel disegno di legge, che prevedeva tra le altre cose l'arresto obbligatorio in alcuni casi anche senza la flagranza, il carcere per chi manomette il braccialetto elettronico, l'ampliamento dello strumento dell'ammonimento del questore per gli stalker. Si studia poi un metodo per imporre il divieto di soggiorno e di avvicinamento nei luoghi che la vittima è solita frequentare. Sul fronte baby gang, nei casi più gravi si andrebbe ad applicare il daspo anche ai minori che hanno compiuto almeno 14 anni. Il provvedimento impedirebbe di frequentare alcune aree, locali pubblici e zone della movida. Si pensa anche al divieto di usare il cellulare per combattere le forme di bullismo su Internet. 

Il taser

Al di là dei singoli dossier, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il Viminale sarebbe intenzionato a permettere alle autorità di utilizzare il taser in ogni situazione di rischio, anche nei Comuni italiani dove finora il dispositivo non è presente in dotazione.

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I Ministeri coinvolti

Oltre ai tecnici del ministero dell'Interno, all’incontro di oggi hanno partecipato gli uffici legislativi di Infrastrutture, Lavoro, Giustizia, Difesa, Esteri e di Palazzo Chigi.

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