Guerra in Ucraina, ok del Cdm a invio armi a Kiev anche nel 2023: ecco quali sono

Politica
Ansa/Ipa

Dopo il via libera della Camera, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto Nato, per prorogare "fino al 31 dicembre 2023" e "previo atto di indirizzo delle Camere", il provvedimento. A breve potrebbe arrivare sul tavolo del governo il sesto decreto aiuti all'Ucraina. L'ipotesi più accreditata è quella dei sistemi “Aspide”. Intanto Mosca accusa Usa e Alleanza Atlantica di essere coinvolti nel conflitto, "fornendo armi e addestrando militari sul territorio di Regno Unito, Germania, Italia”

ascolta articolo

L’Italia prosegue con l’invio di armi all’Ucraina. Mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari saranno forniti a Kiev, per combattere l'invasione russa, anche in tutto il 2023 (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). Dopo il via libera della Camera, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto Nato, per prorogare "fino al 31 dicembre 2023" e "previo atto di indirizzo delle Camere", il provvedimento già introdotto dopo l'inizio della guerra dal governo Draghi (e che era in scadenza a fine 2022). Sugli invii, la linea è di continuità rispetto a quanto disposto dal precedente esecutivo. Proprio tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo potrebbe arrivare sul tavolo del governo il sesto decreto aiuti all'Ucraina: stavolta la necessità manifestata da Kiev, con l'arrivo dell'inverno e l'intensificazione dei bombardamenti ai punti strategici, è quella di avvalersi di sistemi missilistici di difesa aerea per proteggere le infrastrutture del Paese dagli attacchi russi che arrivano dal cielo. Per questo l'ipotesi più accreditata è quella dei sistemi 'Aspide', che in queste ore prevale sulla possibilità di fornire il sistema 'Samp/T,' molto più avanzato ma anche più raro e per questo difficile da reperire. Comincia quindi a prendere forma il sesto pacchetto di aiuti, che sarà contenuto in un nuovo decreto comunque non ancora sul tavolo. Il provvedimento, come ha più volte ribadito il ministro della Difesa, Guido Crosetto, passerebbe in ogni caso per il Parlamento.

Le forniture

Con la fornitura dello Skyguard-Aspide, l'Italia garantirebbe un'arma dall'elevata mobilità tattica, anche se di vecchia generazione: si tratta di un sistema missilistico terra-aria a corta portata contro la minaccia aerea condotta alle basse e bassissime quote. I missili sono depositati negli hangar di Rivolto (Udine), dove a questo punto potrebbero essere aggiornati i propulsori per renderli utilizzabili. Potrebbe invece essere soltanto rinviata la fornitura a Kiev del sistema 'Samp/T', un'ipotesi che era stata presa in considerazione e che, almeno per ora, sembra allontanarsi a causa di problemi tecnici nel comune programma di difesa missilistica portato avanti assieme alla Francia. Il 'Samp/T' è un sistema missilistico a media portata adatto ad operare in condizioni in cui ci sono ridotti tempi di reazione contro la minaccia aerea, ha elevata mobilità e possibilità di adeguare il dispositivo ai tempi dell'eventuale manovra. L'attuale versione ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. Le nostre forze armate - a quanto emerge dalle fonti pubbliche ufficiali dell'Esercito - ne hanno in dotazione cinque batterie presso il quarto reggimento artiglieria controaerei a Mantova che, dall'entrata in servizio del sistema nel 2013, sono state impiegate in molteplici attività operative ed addestrative. Fra il 2015 ed il 2016 un'unità Samp/T è stata anche schierata a Roma per la sorveglianza dei cieli della Capitale in occasione del Giubileo straordinario. L'Italia dà il suo supporto all'Ucraina non solo con le armi. Gli aiuti alla resistenza arriverebbero - secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - anche da un bunker vicino a Roma, dove con un sistema satellitare si individuano le aree di conflitto delle minacce russe.

vedi anche

Guerra Ucraina, Stoltenberg: "Nato addestra esercito di Kiev dal 2014"

La Russia polemizza con la Nato

L'affondo sull'aiuto militare a Kiev arriva però in queste ore dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che annovera anche l'Italia tra i Paesi in cui avviene l'addestramento militare degli ucraini, accusando Nato e Usa di partecipare direttamente al conflitto. Per Lavrov, le esercitazioni vengono effettuate sul territorio di "Regno Unito, Germania, Italia e altri Paesi della Nato. Oltre all'addestramento sul loro territorio centinaia di istruttori occidentali lavorano direttamente sul terreno, mostrando agli ucraini come sparare con le armi fornite". Ma le esercitazioni avverrebbero invece nelle zone Nato in Europa, nei territori di confine con l’Ucraina. La Difesa italiana ha però smentito precisando di "non aver compiuto alcun addestramento in Italia" in favore dei militari ucraini sul territorio nazionale e di aver inviato ad oggi "solo quattro membri delle Forze armate in Germania nell'ambito del gruppo europeo addestramento, che, in questo momento, stanno pianificando i possibili cicli addestrativi da svolgersi in futuro". Solo due settimane fa infatti il Consiglio Ue aveva lanciato la missione di assistenza militare dell'Unione, 'Eumam', per sostenere e fornire addestramento a un massimo di 15mila membri delle forze armate ucraine.

leggi anche

Guerra Ucraina, Lavrov: "Da Papa parole non cristiane sui ceceni"

Politica: I più letti