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Governo, Berlusconi: "Meloni ha detto sì a Casellati alla Giustizia"

Politica
©Ansa

Il leader di Forza Italia: "L'ex presidente del Senato sa cos'è necessario per riformare il settore". E sugli appunti in Senato: "Il mio giudizio su Meloni? Era su un altro foglio ed è assolutamente positivo"

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Il giorno dopo il faccia a faccia con Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi prova a cementare gli equilibri interni alla maggioranza, ma tiene il punto tiro sulle richieste di Forza Italia in vista della formazione del nuovo governo. In primis, in particolare, resta il ministero della Giustizia, con l'ex premier che avrebbe strappato da Meloni il sì all'ex presidente del Senato Elisabetta Casellati per la Giustizia.  (LEGGI LE IPOTESI PER IL TOTO MINISTRI). "Meloni ha detto sì. Nordio Guardasigilli? No, lo incontro oggi, ma c'è Casellati, su questo c'è accordo, assolutamente", ha detto Berlusconi uscendo dal Senato dopo la nomina dei capigruppo azzurri. "Meloni ha suggerito, c'è Nordio che è bravissimo, magari ti convinci che è la scelta giusta, ma io sono già convinto che la scelta giusta è Casellati perché conosco le cose che ci sono da fare per la riforma della giustizia". 

"Tajani agli Esteri e Saccani all'Università"

L'ex premier ha, di fatto, ufficializzato anche gli altri ministri in quota forzista del futuro governo Meloni, spiegando che "Matteo Salvini e Antonio Tajani saranno i due vicepremier", con quest'ultimo destinato anche agli Esteri. Non solo: "Gloria Saccani Jotti andrà all'Università, Anna Maria Bernini alla Pubblica amministrazione e Gilberto Pichetto Fratin all'Ambiente e alla Transizione ecologica".

"Meloni? Il mio giudizio assolutamente positivo"

Il leader di Forza Italia è poi tornato sugli appunti in Senato che avevano innescato lo scontro con Meloni nel giorno dell'elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato. "Il mio giudizio era su un altro foglio ed era assolutamente positivo". E ancora: "Erano appunti che ho fatto io mentre tutti i senatori, uno dopo l'altro parlavano". Alla domanda se non fosse un giudizio su Meloni, la risposta è stata lapidaria: "No, assolutamente".

"Mai distanza tra noi all'interno della maggioranza"

Prima di arrivare a Palazzo Madama, Berlusconi aveva già chiarito: "Non c'è stata mai distanza fra noi e la signora Meloni, io ho un rapporto di amicizia con lei, mio figlio ha un rapporto di amicizia, il suo uomo lavora a Mediaset. Sono tanti i punti di contatto. Ho insistito perché tutte le cariche in maggioranza siano date secondo il numero degli elettori. Noi abbiamo solo 180mila elettori meno della Lega. Invece hanno tirato fuori una formula per cui con le percentuali, eccetera eccetera... Abbiamo 20 deputati e 10 senatori in meno rispetto a Lega, che non corrispondono agli elettori". In ogni caso, "con la signora Meloni abbiamo parlato di tanti programmi e delle prime cose da dare, lei mi ha chiesto di essere suo consigliere e io mi sono messo assolutamente a disposizione. Quindi tutto quello che è stato inventato, sui miei figli eccetera, è semplicemente un'invenzione".

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