Letta: “La maggioranza è in guerra interna, non può dare un governo solido al Paese”
PoliticaIl segretario del Pd a margine del congresso dei socialisti europei commenta le tensioni nel centrodestra: “Abbiamo bisogno di un governo che governi, non di un esecutivo che passi il tempo a litigare. L'inizio di questa legislatura è il peggiore che potesse esserci”. E sui nuovi presidenti di Camera e Senato dice: “Un messaggio che conferma le peggiori preoccupazioni in giro per l'Europa, mi chiedo quale sia la logica perversa che c'è dietro queste nomine”. Meloni: "Parole gravissime, un danno per l'Italia"
"Non mi sembra una maggioranza in grado di dare un governo solido al Paese. Sono solo in grado di dare al Paese una guerra interna, un conflitto permanente". Così Enrico Letta, parlando con la stampa a margine del congresso dei socialisti europei, commenta le tensioni emerse negli ultimi giorni nel centrodestra, dall’elezione di Ignazio La Russa alle dure parole scritte su un foglio da Silvio Berlusconi nei confronti di Giorgia Meloni. E sui nuovi presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e La Russa, il segretario del Pd aggiunge: "La scelta che hanno fatto è quella peggiore per dare all'esterno messaggi rassicuranti. Danno un messaggio che conferma le peggiori preoccupazioni in giro per l'Europa. Io mi chiedo quale sia la logica perversa che c'è dietro queste nomine, che va contro l'interesse del Paese". Parole che hanno provocato la dura reazione di Giorgia Meloni: "Sono gravissime le parole pronunciate dal segretario del Partito democratico Enrico Letta a margine del congresso dei Socialisti europei a Berlino. Affermare all'estero che l'elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano sia motivata da una sedicente 'logica perversa' e 'incendiaria' e che la scelta dei parlamentari italiani confermi 'le peggiori preoccupazioni in giro per l'Europa' è scandaloso e rappresenta un danno per l'Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale. Letta si scusi immediatamente" (VERSO IL NUOVO GOVERNO: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).
“Serve un governo che governi, non che passi il tempo a litigare”
"Questo è l'opposto di quello di cui ha bisogno il Paese in questo momento - dice Letta - Siamo vicini a una recessione, c'è una guerra fra Russia e Ucraina, una crisi energetica. Abbiamo bisogno di un governo che governi, non di un esecutivo che passi il tempo a litigare". "L'inizio di questa legislatura è il peggiore che potesse esserci. La legislatura comincia con una logica incendiaria da parte di chi ha vinto le elezioni - prosegue il segretario dem - Chi ha vinto, invece di riappacificare il Paese, lo sta dividendo. Ma chi semina vento non può che raccogliere tempesta. Invito a considerare che questo metodo è davvero sbagliato. Si rompe ogni possibilità anche di un rapporto fra maggioranza e opposizione, che è un rapporto nell'interesse del Paese".
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“Con estrema destra si perde quando l’Europa va male”
In precedenza, parlando al congresso dei socialisti europei, Letta ha parlato di "una correlazione immediata" fra come l'Europa sa affrontare i problemi e dare i risultati e gli esiti elettorali: "La mia esperienza con l'estrema destra è una bussola molto semplice. Noi vinciamo quando l'Europa va bene. Perdiamo quando l'Europa va male". "Dobbiamo spingere meglio sull'Europa per l'integrazione, per avere più risultati, per riuscire a rispondere domande concrete", ha aggiunto citando l'esempio positivo del Next generation Ue. E Parlando della crisi energetica ha detto: "È assolutamente essenziale che l'Ue possa dare una risposta immediata".
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“Per far funzionare un’Ue allargata via il diritto di veto”
"Il punto decisivo perché l'Europa possa funzionare in uno scenario allargato è eliminare, una volta per tutte, il diritto di veto e la regola dell'unanimità - ha detto ancora Letta al congresso - Questo è l'unico modo per lavorare insieme". "Il diritto di veto non è mai utilizzato per l'interesse generale - ha sottolineato il segretario del Pd - Ma è sempre uno strumento usato per arrogare vantaggi per sé stessi, per interessi di breve termine o personali. L'Europa non sarà mai 'a la carte', questa sarebbe la morte dell'Ue".
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