Elezioni, Meloni sul caro energia: “Scostamento extrema ratio”

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La leader di Fratelli d'Italia si è confrontata con il segretario del Pd Enrico Letta nella sede romana del Corriere della Sera: "La nostra posizione è sempre la stessa: l'Italia ancorata all'Occidente, all'alleanza atlantica, con l'Europa, a difesa dei valori occidentali"

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Prosegue la campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. Oggi la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, si è confrontata con il segretario del Pd Enrico Letta nella sede romana del Corriere della Sera. L'incontro, trasmesso su corriere.it, è stato moderato dal direttore Lucio Fontana. (LO SPECIALE DI SKY TG24: VERSO IL VOTO - TUTTI I VIDEO - CASA ITALIA: LE INTERVISTE AI LEADER POLITICI - NUMERI-LA SFIDA AL VOTO - TROVA IL TUO PARTITO: IL QUIZ DI SKY TG24 - TROVA IL TUO COLLEGIOLE NEWS LIVE).

“Con governo centrodestra Italia con l'Occidente”

Nel pomeriggio Giorgia Meloni si è confrontata con Enrico Letta su Corriere Tv: “La posizione di FdI è sempre la stessa: l'Italia ancorata all'Occidente, all'alleanza atlantica, con l'Europa, a difesa dei valori occidentali. Sin dall'inizio alcuna titubanza a schierarci contro la Russia, abbiamo sostenuto il governo seppur dall'opposizione. E le cose rimarrebbero così con un governo di centrodestra". La leader di Fdi ha poi aggiunto: "Le sanzioni sono efficaci, ma onori e oneri. Serve un fondo di compensazione. Noi abbiamo un programma di coalizione. Invece sinistra italiana chiede di non inviare armi".

“Scostamento solo come extrema ratio”

Sul tema dell'energia: "A prescindere dal tema europeo sto proponendo di andare veloce: sarò in aula per capire se ci sono margini. Il tema del disaccoppiamento tra gas e energia si può fare da noi, al livello nazionale. È stato proposto dal ministro Cingolani”, ha detto Giorgia Meloni nel confronto con il segretario dem, Enrico Letta. "Poi per rifondere bastano 3,4 miliardi. Siamo contro, ma se serve lo scostamento è extrema ratio: senza rivedere il pricing è regalare soldi alla speculazione".

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“In Ue vogliamo principio di sussidierietà”

"Per anni chi faceva critiche costruttive veniva chiamato sovranista: poi sono arrivati degli shock come la pandemia e si è visto che noi chiedevamo un’Europa capace di agire: non si può dire che abbia fatto tutte le cose che andavano fatte. Manca una politica estera. La posizione dei conservatori è quella del principio di sussidiarietà: non faccia Bruxelles quello che può fare Roma. L'interesse nazionale si difende agendo: la Germania non vuole il price cap perhcé paga il gas un terzo di quello che paghiamo noi”, ha detto la leader di Fratelli d'Italia.

Sul Pnrr: “Portogallo ha chiesto aggiornamento e noi no?”

"La posizione di Fdi sul Pnrr è sempre stata la stessa”, ha poi detto la leader di Fdi su uno dei temi caldi della campagna elettorale. “Non abbiamo mai votato contro, ci siamo astenuti in un passaggio in Europa, e in Italia perché il documento è arrivato all'ultimo momento, noi abbiamo chiesto di leggerlo". Poi ha aggiunto: “Mi spiace che si dicano fake news: non ho mai detto che bisognava usare il Fondo Monetario invece del Pnrr, ma i soldi del Fondo invece del Mes. I soldi del Pnrr sono soldi d'Europa, soldi presi a debito. Quando abbiamo chiesto a che tasso di interesse Gentiloni non ce l'ha detto. I soldi europei sono circa 30 miliardi. Il fatto che puoi considerare che si possa aggiornarlo è ragionevole: il Portogallo lo ha chiesto e Gentiloni ha detto che è molto interessante. E noi non possiamo farlo? Bisogna utilizzarlo di più sull'approvigionamento energetico".

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“Programma FdI fattibile, taglio tasse generico”

"La situazione dei conti non è ottima: chi ha governato negli ultimi 10 anni ha parte di una responsabilità. I nostri programmi sono fattibili: proponiamo un taglio tasse generico, con una flat tax incrementale”, ha detto la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Un segnale importante sarebbe tassa piatta al 5% sui premi di produzione. Sono contento che l'unica misura è il taglio del cuneo fiscale, ma in Puglia c'è chi chiede di sputare sangue e chiede di assumere migliaia di dipendenti che ha un costo".

“Nessun condono nel nostro programma”

"Non ci sono condoni nel nostro programma, semmai serve fare funzionare quelli che sono stati fatti in passato”, ha aggiunto Meloni. “La vera evasione è nel lavoro nero, nelle big company, nelle iniziative dei migranti che aprono e chiudono prima dei controlli, per cui abbiamo chiesto una fideiussione". "Il salario minimo non risolve il problema, i contratti nazionali hanno già un minimo”, ha poi detto la leader di FdI sul tema delle retribuzioni. “I salari sono bassi per le tasse, per cui serve tagliare il cuneo. Dobbiamo favorire l'assunzione, quindi più assumi, meno paghi. È necessario uno strumento di assistenza per chi non è in condizione di lavorare, ma il reddito metteva tutti sullo stesso piano. Io penso a una politica attiva per il lavoro".

“Distinguere migranti da profughi”

"Distinguere i profughi dagli emigranti: altrimenti c'è il disastro. Serve una missione europea che tratti con la Libia per impedire la partenza dei barconi, per aprire gli hotspot e valutare là chi può venire e chi no. Poi c'è l'immigrazione che si regola con i decreti flussi per fare entrare legalmente le persone di cui abbiamo bisogno. La sinistra invece ha azzerato queste quote percé occupate dagli illegali".

“Pd può modificare Costituzione e noi no?”

"Letta conferma che la Costituzione è immodificabile ma loro l'hanno modificata, quindi loro possono farla e noi no. Dici che vogliamo pieni poteri? Allora D'Alema voleva pieni poteri? La mia proposta è quella della Bicamerale”, ha detto Meloni confrontandosi con Letta. "Caro Enrico, con Draghi c'era un semipresidenzialismo senza equilibri, quel governo non ha funzionato: tante le mortificazioni del Parlamento. E quello è un problema per la democrazia”, ha affermato.

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