La prima puntata de "La Guida" di Massimo Leoni. Che ci aiuterà, in questi giorni a orientarci nel cammino verso le prossime elezioni
Cose rilevanti, nelle ultime ore. E sembrano positive per il centrodestra. Una arriva da Salvini. Assicura che con loro al governo, l’Italia continuerà ad inviare armi all’Ucraina. Significa allinearsi alla linea ormai filoatlantica di Giorgia Meloni. Significa pure, implicitamente, che la resistenza verso le sanzioni potrebbe essere l’ultimo, fragile baluardo identitario del leader leghista. Il sì alle armi renderebbe difficile un no alle sanzioni. Cadrebbe uno degli argomenti forti di chi non vuole il centrodestra al governo: le divisioni sulla politica internazionale, in particolare l’atteggiamento verso Putin, in ore in cui - in Ucraina - stanno succedendo cose importanti. Tra l’altro, chi sottolinea le diverse vedute tra Salvini e Meloni, dimentica che dall’altra parte la linea senza tentennamenti di Enrico Letta a favore dell’invio di armi a Kiev si trova in coalizione con la sinistra di Fratoianni, sempre contrario. Non è un problema se si vuole partecipare, lo è se l’intenzione è – ancora – quella di vincere. (ELEZIONI- TUTTE LE NEWS IN DIRETTA) - (ELEZIONI POLITICHE - LA SFIDA DEL VOTO)
Le prospettive per attirare consenso
D’altra parte, per attirare consenso occorrono prospettive. Intorno al PD c’era il campo largo e non c’è più. E di prospettiva c’è comunque bisogno. L’ha capito Andrea Orlando. Il ministro dà voce a una parte dei democratici. E invoca il campo largo postumo. Dopo le elezioni: PD, Terzopolo e Cinquestelle insieme se la destra non ce la fa. Calenda, figurarsi, vuole rifare il governo di unità repubblicana. Conte ha aspettato giusto un attimo e ha risposto no. Ha capito, forse, che per prendere voti il Movimento non deve avere prospettive. Tantomeno di governo.
La guida sarà aggiornata nelle prossime ore. A presto.
