Promesse elettorali, come finanziarle? Nei programmi molte spese ma poche entrate
PoliticaIl 25 settembre si avvicina e i partiti si sfidano a colpi di progetti e proposte per assicurarsi il favore dei cittadini. I dati e le informazioni su come reperire le risorse necessarie sono però pochi e generici. Intanto è corsa ai voti dell'elettorato più giovane, ma quali sono i sentimenti degli under 35 verso la politica? Questi i temi principali della puntata di “Numeri - La sfida del voto”, programma di Sky TG24 dedicato alle elezioni, in onda dal lunedì al venerdì dalle 18:30 alle 19:00
Il voto è sempre più vicino e la campagna elettorale si riempie di progetti e proposte, molte delle quali identitarie di ciascun partito. I programmi ufficiali delle formazioni politiche contengono promesse di ogni tipo, ma i dati e le informazioni su come reperire le risorse necessarie per attuarle sono scarsi. I partiti cercano intanto di assicurarsi i voti dell'elettorato più giovane, ma quali sono i sentimenti degli under 35 verso la classe politica? Questi i temi principali al centro della quarta puntata di “Numeri – La sfida del voto”, nuovo format di Sky TG24 dedicato alle imminenti elezioni politiche, in onda dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 19:00 (VERSO IL VOTO, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24 – TUTTI I VIDEO).
Promesse elettorali e proposte di copertura
Analizzando i programmi elettorali di partiti e coalizioni in corsa alle elezioni, si nota come l’attenzione alle coperture finanziarie per gli interventi proposti non sia tra i temi più toccati dai partiti. Guardando al programma di Azione, a 73 promesse di spese corrispondono 7 promesse di entrate. Nel programma della coalizione di centrodestra le promesse di spesa sono 40, quelle di entrate 3. Non brillano nemmeno MoVimento Cinque Stelle (40 promesse di spesa contro 3 di entrata) e Pd (66 contro 4). Quando sono presentati, i metodi per coprire le spese sono comunque generici. Due le proposte più dettagliate riscontrabili nei programmi elettorali. Il centrodestra promette di rivedere il reddito di cittadinanza per dar spazio ad altri interventi. Il Pd andrebbe invece a finanziare la dote di 10mila ai 18enni aumentando la tassa di successione sui patrimoni oltre i 5 milioni di euro.
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Le proposte di Azione
La scarsa precisione nell’indicare le coperture per le proprie proposte viene denunciata anche nel programma di Azione, che dedica l’ultima pagina proprio al “reperimento delle risorse necessarie a finanziare gli interventi”. Due le vie indicate dal partito di Calenda: la già citata lotta all’evasione fiscale e la ripresa del controllo della spesa sugli acquisti della Pubblica amministrazione.
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La lotta all’evasione
I partiti citano spesso, tra le poche proposte per coprire le spese, la “lotta all’evasione”. La parola "evasione", con tutti i suoi derivati – come “evadere” ed “evasori” – non compare nel programma della coalizione di centrodestra, mentre è inserita in quelli separati di Fratelli d’Italia e Lega. Terzo Polo e Pd la menzionano tre volte, i Cinque Stelle una. Anche quando viene citata, la lotta all'evasione è spesso poco dettagliata nelle sue modalità pratiche.
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I rischi di proposte “traballanti”
Anche quando vengono indicate le coperture necessarie, spiega Carlo Canepa di Pagella Politica, nei fatti si tratta di numeri “traballanti”. Per fare un esempio: la dote ai neo 18enni, cavallo di battaglia dei dem, verrebbe finanziata alzando le imposte di successioni sui patrimoni oltre i 5 milioni di euro. Ma nel programma elettorale non vengono specificate le aliquote con cui si intenderebbe farlo, sottolinea Canepa. Il rischio di promesse elettorali senza coperture è quello di approvare misure che per essere finanziate andrebbero ad alzare il debito pubblico. Oppure lasciar cadere nel nulla gran parte delle promesse stesse.
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L’identikit dell’elettore under 35 e over 35
Si sente spesso dire che i giovani provino più rabbia nei confronti della politica rispetto all’elettorato più adulto. Non è esattamente così, almeno secondo quanto emerge da un sondaggio condotto da Quorum/YouTrend per Sky TG24. Se a provare un sentimento di rabbia nei confronti della classe politica è il 48% degli intervistati under 35, la cifra sale al 57% guardando agli over 35. I dati sono quindi alti, ma non sono prerogativa giovanile. Il sentimento più diffuso tra gli under 35 sarebbe invece l’indifferenza (33% contro il 28% di chi ha più di 35 anni). Pochi si dicono invece soddisfatti: la percentuale si ferma al 6% per i più giovani e al 9% per i più adulti. Il 74% degli under 35 dichiara di nutrire “poca o nessuna” fiducia nei nostri politici. Anche in questo caso, i dati smentiscono la narrativa per cui la disaffezione alla classe politica sia soltanto una prerogativa solo dei giovanissimi: gli over 35 che non si fidano sono oltre l’80%. Solo il 21% degli under 35 dice di fidarsi “molto o abbastanza” della politica, contro il 17% degli over 35.
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Classe politica e giovani
Uno dei motivi della scarsa soddisfazione verso la classe politica dei più giovani starebbe nel fatto che i partiti non si stanno occupando abbastanza delle loro prerogative. La pensa così non solo l’80% degli under 35, ma anche l’85% degli over 35. Questo nonostante in campagna elettorale si stia cercando di intercettare i voti delle fasce d’età più basse anche con la presenza sui social, come ad esempio TikTok, su cui sono sbarcati anche Enrico Letta e Silvio Berlusconi.
I temi più cari ai giovani
Guardando ai grandi macro-temi della campagna elettorale, si nota come le prerogative più sentite dai giovani non coincidano sempre con quelle dei più adulti. Il lavoro, ad esempio, è molto importante per il 58% degli under 35. Con riferimento agli over 35 la percentuale sale al 71%. Si invertono le proporzioni nel caso del tema dell’istruzione e dell’università, importante per il 49% degli under 35 ma solo per il 33% degli over 35. Grande divario c’è poi riguardo all’ambiente. Se a giudicarlo tema fondamentale è il 49% di chi ha meno di 35 anni, l’argomento è sentito soltanto dal 29% di chi invece i 35 anni li supera. La stessa differenza di vedute tocca anche temi come l’identità di genere e i diritti civili: molto importanti per il 29% dei più giovani, lo sono solo per il 13% degli over 35. Dal sondaggio emerge anche come gli elettori sotto i 35 anni siano più attenti ai temi internazionali. Il 23% pensa che i rapporti con l’Unione europea siano da tenere in primo piano per la politica. Tra gli over 35 la pensa così soltanto il 7% degli intervistati. Quasi lo stesso si può dire per la politica estera in generale, considerata cruciale dal 27% degli under 35 ma solo dal 5% degli over 35.
Per chi voteranno gli under 35 e gli over 35
Il centrodestra, rispetto alle intenzioni di voto, è in vantaggio sul centrosinistra in tutte le fasce d’età considerate dal sondaggio. Voteranno per la coalizione di destra il 42,8% degli under 35 e il 50,8% degli over 35, contro il 33,6% ottenuto dal centrosinistra tra gli under 35 e il 27,7% tra gli over. Il MoVimento Cinque Stelle al momento prenderebbe invece i voti del 13,8% di chi ha meno di 35 anni e il 10,1% di chi ne ha di più. Proporzioni quasi uguali per il Terzo Polo (5,4% degli under 35 e 5,2% degli over 35), poco scarto anche per ItalExit (3% per gli under 35 e 2,3% per gli over 35).