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Crisi governo Draghi, la giornata più lunga

Politica

Gaia Mombelli

Una giornata, quella di mercoledì 20 luglio, che ha segnato il destino del Governo Draghi. La fiducia in Senato c'è, ma non è mai stata così bassa. Nelle prossime ore il Presidente del Consiglio salirà al Colle per le dimissioni. Le tappe

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Mercoledì, la giornata più lunga

La giornata più lunga del Parlamento italiano si chiude con ciò che sembrava inimmaginabile fino a pochi giorni fa. L'aula del Senato ha votato la fiducia a Mario Draghi con soli 95 si e 38 no. Il centrodestra di governo e il Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto. Questo è  il penultmo capitolo della giornata, quello che precede, nelle prossime ore, la salita al Colle di Draghi per formalizzare il suo addio a Palazzo Chigi.

 

Il discorso di Draghi: "Scelta sofferta ma dovuta"

La giornata inizia alle 9,40 con le parole di Mario Draghi (LEGGI QUI IL DISCORSO DEL PREMIER) che spiega di essersi dimesso, giovedì scorso, perché è venuta a mancare la maggioranza di unità nazionale. Una scelta sofferta, dice il premier, ma dovuta. Poi Draghi ricorda le emergenze affrontate dal suo governo e traccia quelle ancora da risolvere. L'aula del Senato applaude, il M5s è silente.

Dieci minuti dopo l'inizio del suo discorso Draghi spiega che l'unica strada se vogliamo ancora rimanere insieme è ricostruire daccapo questo patto, "con coraggio, altruismo, credibilità".

Quaranta minuti dopo Draghi conclude il suo discorso. Lega e M5s non applaudono. Un primo segnale di quello che sta per succedere. Poco prima di mezzogiorno inizia il dibattito in aula e nel frattempo si susseguono le riunioni dei partiti. All'ora di pranzo Salvini raggiunge il centrodestra di governo a Villa Grande da Berlusconi, mentre Giorgia Meloni accusa Draghi di volere pieni potere e invoca le urne.

 

Un clima rovente

A raccontare quali sono gli umori è l'intervento del capogruppo al senato Massimiliano Romeo: "Lega c'è, ma serve una nuova maggioranza e un nuovo governo". Proposta che diventerà la risoluzione unitaria di lega Forza Italia e Udc.

E' di una sola riga quella presentatada  casini: "Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva". Ed è la risoluzione sulla quale Draghi deciderà di mettere la fiducia.

 

Mattarella sente i leader di partito

A metà pomeriggio è il presidente della Repubbliva Sergio Mattarella a sentire i leader di partito a partire da Salvini e Berlusconi. Conte nel frattempo è riunito con Letta, D'Incà e Speranza.

 

Il Senato e le dimissioni di Gelmini

Sono le 17 quando Draghi torna in Senato per la sua replica. Smentisce di aver chiesto i pieni poteri e ringrazia chi lo ha sostenuto lealmente. Si arriva al voto: la fiducia c'è ma non è mai stata così bassa. Il destino del governo è segnato: tra le accuse incrociate dei partiti che lo hanno finora sostenuto e le tensioni, arrivano anche le dimissioni di Maria Stella Gelmini, che lascia Forza Italia in dissenso con la linea del suo partito. 

 

La campagna elettorale è già cominciata

Enrico Letta parla di una giornata nera per l'Italia e si dice pronto alle elezioni.  

E' quasi sera, Giorgia Meloni in piazza dice che gli italiani sono meglio di questo Parlmento: la campagna elettorale è già iniziata.