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Crisi governo, domani il voto di fiducia sul discorso di Draghi

Accordo Casellati-Fico: il premier si presenterà prima al Senato e poi alla Camera. Il leader del Movimento: Paese è in condizioni drammatiche. Intanto Salvini e Berlusconi, dopo un incontro nella villa del leader di Fi in Sardegna, liquidano i Cinque Stelle: "Incompetenti e inaffidabili". In corso l'assemblea dei parlamentari del M5s con Conte. Crippa: "Sì alla fiducia e basta propaganda". Oltre mille le firme dei sindaci alla lettera che invita il premier a restare

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Appello mondo associazionismo, scongiurare crisi

Il mondo dell'associazionismo lancia un "appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l'hanno sostenuto affinché venga scongiurata una crisi di Governo". Esprimendo "profonda e sincera preoccupazione", sottolineano che "la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse". Il documento è firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, Meic, Movimento Politico per l'Unità, ed è aperto ad altre sottoscrizioni. 
- di Redazione Sky TG24

Confalonieri: Meloni può riportare il centrodestra al governo

Conosce Silvio Berlusconi da quando i due erano ragazzi. Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e della Veneranda fabbrica del Duomo di Milano, prova a dargli qualche consiglio, a partire dall'investimento su Giorgia Meloni, che gli piace "molto". "Da ragazza era pure lei un po' fascistina", dichiara. "Ma se dovessi dare un consiglio a Silvio, gli direi di puntare sulla Meloni. È lei che può riportare il centrodestra a Palazzo Chigi". Confalonieri si definisce "filoleghista" e "bossiano". Matteo Salvini, dice, ha avuto il merito di far "risorgere la Lega". "Ma ora dà l'impressione di parlare tanto e girare un po' a vuoto", sostiene il manager. Eppure Berlusconi è un europeista, a differenza di Meloni. "Io nel Silvio delle origini vedevo una punta di populismo: quel rifiuto del teatrino della politica, che un po' è stato anche dei Cinquestelle", replica Confalonieri. "Sarebbe il momento di fondare un grande partito conservatore - aggiunge -, che vada da Gianni Letta e dalla Ronzulli, la nostra donna forte, sino a Salvini e alla Meloni".
- di Redazione Sky TG24

Rosato, 90 mila si' a Draghi e no a ricatto populisti

"Raggiunte le 90.000 firme per la petizione a sostegno di
Mario Draghi a Palazzo Chigi. Novantamila italiani che si fidano di lui, che guardano al futuro e che non vogliono cedere al ricatto dei populisti". Lo scrive sui social il presidente Iv, Ettore Rosato, a sostegno della petizione lanciata da Italia Viva per Mario Draghi a Palazzo Chigi
- di Redazione Sky TG24

Berlusconi e Salvini: 'pronti al voto a breve'

Aspettano l'evoluzione della situazione politica ma sono pronti al voto a breve. Matteo Salvini ha incontrato ieri a villa Certosa Silvio Berlusconi. I due hanno deciso di anticipare il vis a vis previsto in un primo momento per domani, per discutere della crisi del governo Draghi con la ferma intenzione di tenere una strategia comune come centrodestra di governo. Il presidente di Forza Italia Berlusconi e il segretario della Lega Salvini hanno avuto un "lungo e cordiale incontro in Sardegna". I "leader del centrodestra di governo hanno esaminato e approfondito la situazione politica". Le "nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte - contraddistinte da ultimatum e minacce - confermano la rottura di quel 'patto di fiducia' richiamato giovedì dal Presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni", si legge in una nota congiunta firmata dall'ex premier e dal segretario della Lega al termine del vertice.
I due leader, "con il consueto senso di responsabilità, hanno dunque concordato di attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini". E "confermano che sia da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità".
 
- di Redazione Sky TG24

Tensioni in assemblea M5S, governisti nel mirino

Clima a tratti teso nel corso dell'assemblea congiunta M5S di ieri mattina. La maggioranza dei parlamentari intervenuti si è schierata nettamente a favore della linea del leader pentastellato Giuseppe Conte, ma non sono mancati appelli a sostegno della fiducia al governo presieduto da Mario Draghi. Una crepa, quella tra 'contiani' e 'governisti' che rischia di allargarsi sempre di più e di produrre una nuova frattura interna al M5S dopo la scissione di Luigi Di Maio. Intanto un nuovo rinvio, l'ennesimo, è arrivato per l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari M5S. La riunione, in video-call, iniziata l'altra sera e ricominciata ieri mattina alle 10.30 slitta a oggi, con orario da definire. I lavori sarebbero dovuti riprendere ieri pomeriggio alle 18, poi c'è stato uno spostamento alle 20. Alla fine, si è deciso per un aggiornamento a oggi pomeriggio. Sono stati solo una quindicina, riferiscono fonti stellate vicine ai vertici, gli eletti intervenuti a favore di un voto della fiducia a tutti i costi, su oltre 60 interventi. 
- di Redazione Sky TG24

Marsilio-Acquaroli-Musumeci, 'non sottoscriveremo appello Draghi'

"Da sempre crediamo che l'Italia abbia bisogno di un governo con un chiaro mandato popolare, coeso e con un programma condiviso dalle forze politiche che lo sostengono per risolvere i problemi concreti dei cittadini. È l'esatto contrario di quello che abbiamo visto in questa legislatura, caratterizzata da Esecutivi nati nel Palazzo e appoggiati da partiti divisi su tutto". Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
"La crisi del governo presieduto da Mario Draghi ne rappresenta solo il triste epilogo e non sottoscriveremo nessun appello affinché resti a Palazzo Chigi. Non condividiamo questa iniziativa, lanciata da alcuni colleghi, sia nel merito che nel metodo - aggiungono - . Nel merito: crediamo che in questo momento l'Italia possa permettersi tutto tranne che un governo immobile, paralizzato dai giochi di palazzo e dagli scontri tra i partiti di maggioranza. Nel metodo: un Presidente di Regione o un Sindaco rappresentano anche i cittadini che vogliono andare a votare e non possono permettersi di utilizzare le Istituzioni che rappresentano per finalità politiche o, peggio, di partito. Sono forzature che chi ricopre un ruolo istituzionale non può permettersi, né tanto meno promuovere".
- di Redazione Sky TG24

Meloni: fuggono da voto ma giorno giudizio arriverà

"Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di
esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani". Cosi' la leader FdI, Giorgia Meloni, che su Facebook accompagna la riflessione con una 'card' che ritrae Enrico Letta e la frase "le stanno tentando tutte pur di evitare di tornare al voto per paura di una sonora sconfitta". 
- di Redazione Sky TG24

Governo: per ora posizione Draghi non cambia, attenzione ad appelli paese reale

Al momento per palazzo Chigi le cose non cambiano e la linea è quella di non interferire in alcun modo sul dibattito in corso tra le forze politiche. Dal punto di vista "sostanziale", è la valutazione riportata all'Adnkronos, non vengono registrati "particolari cambiamenti, ci sono molti distinguo". Nella consapevolezza della fase delicata che si sta attraversando, il premier Mario Draghi resta in silenzio, segue l’evoluzione informato sia del dibattito politico in corso sia dei numerosi "appelli che vengono dal Paese reale", da ultimo quello di centinaia di sindaci, giudicati "molto importanti". Un appello sottoscritto da circa 1000 sindaci e che, spiega Matteo Ricci primo cittadino di Pesaro, avrebbe colpito il premier. Oggi il presidente del Consiglio sarà in Algeria per firmare una serie di "importanti accordi" andando avanti con "il consueto pragmatismo".
- di Redazione Sky TG24

Gualtieri: 'crisi sarebbe incomprensibile, firmato appello accorato'

"Con altri sindaci abbiamo firmato un appello molto accorato perché non diventi crisi di governo: sarebbe incomprensibile e sbagliatissimo per il Paese e per gli italiani". A dirlo ai microfoni di Radio Rtl 102.5 il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, tra i primi cittadini firmatari della lettera appello affinché Mario Draghi resti al suo posto. Gualtieri non ritiene che sia stato l'inceneritore a scatenare la crisi di governo.
"Quello che noi vogliamo realizzare è una cosa normale: Roma per anni ha vissuto su una discarica molto inquinante, la più grande d'Europa che è stata giustamente chiusa nel 2013, ma da allora non è stato fatto più nessun impianto - sottolinea - Quindi è normale fare quello che avviene i tutti le altri capitali europee, ovvero avere moderni impianti di trattamento dei rifiuti e tra questi deve esserci naturalmente un termovalorizzatore". 
- di Redazione Sky TG24

Vercelli, il sindaco firma l'appello per Draghi: assessore lo contesta

"Una crisi ora è da evitare per non perdere i finanziamenti europei. Abbiamo tempi contingentati per poter usare fondi Pnrr ed è giusto andare avanti per rispettare le scadenze dei lavori, che sono strettissime”, ha spiegato il primo cittadino Andrea Corsaro. "Noi crediamo che occorra al più presto consentire al popolo italiano di poter votare", ha invece ribattuto l'assessore di Fratelli d'Italia, Emanuele Pozzolo.
- di Redazione Sky TG24

Gualtieri: inceneritore? Non penso sia ragione crisi

"Io non penso" che il termovalorizzatore "sia la ragione di questa crisi. Come sindaci abbiamo firmato un appello molto accorato". Sperando "che non diventi una crisi perché sarebbe incomprensibile e sbagliatissimo per il paese e per gli italiani".  Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto su RTL. 
- di Redazione Sky TG24

Crisi di governo, Renzi: "Draghi bis soluzione migliore"

Il leader di Italia Viva al Corriere: “Quello che è importante è che Draghi stia a Palazzo Chigi. E che venga in Aula senza fare trattative stile Prima Repubblica o vertici di pentapartito: deve fare un elenco prendere o lasciare”.
- di Redazione Sky TG24

Titoli Stato: corsa spread non si ferma, balza a 234

Non si ferma la corsa dello spread, influenzata dalle
tensioni politiche nella maggioranza di governo in Italia, con il presidente del Consiglio Mario Draghi che giovedi' scorso ha presentato le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che le ha respinte. Dopo aver aperto questa mattina a 228 punti, ora il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi è arrivato a 234 punti, con un rendimento al 3,47%. 
- di Redazione Sky TG24

Fontana (Lega): 'piuttosto che vivacchiare, meglio elezioni'

- "Io non voglio trovarmi in un governo che tiri a campare. Piuttosto che vivacchiare è meglio andare ad elezioni", che "in democrazia sono una cosa normale". Così in un'intervista a Libero il vicesegretario della Lega, Lorenzo Fontana. "Si va verso una situazione davvero complicata e difficile, in cui servirebbero intelligenza, coraggio e una stabilità politica non indifferente. Ma noi purtroppo ci troviamo a che fare con partiti come i 5 Stelle e non solo", dice Fontana, rivendicando che nell'estate 2019 "avevamo già sottolineato che era difficile riuscire governare con un partito che si basava sui 'no' e poco sulla proposta politica. Adesso se ne accorgono tutti". Ma "anche le provocazioni del Pd - sottolinea il vicesegretario della Lega - non sono certo state secondarie nel minare questa maggioranza. Insomma, ci troviamo alla fine di una legislatura ed è chiaro che ci sia nervosismo sia fra i parlamentari che nei partiti: governare nei prossimi mesi non sarebbe stato comunque facile. Poi però nel momento in cui il M5s, che fino a poche settimane fa era il partito di maggioranza relativa, ha cominciato ad avere un atteggiamento di questo tipo, penso che anche Draghi abbia capito, in maniera intelligente, quanto sia complicato se non impossibile andare avanti".
 
- di Redazione Sky TG24

Castellone: 'lasciare? non dipende da noi ma da Draghi'

"Abbiamo chiesto di discutere di ciò che serve a famiglie e imprese, non mi sembra si possa definire un ultimatum. Giuseppe è stato coerente, anche nella ricostruzione di quanto successo in questi giorni. Non abbiamo mai sfiduciato il governo. Draghi si è dimesso a dispetto delle nostre dichiarazioni di voto e dell'ampia maggioranza che ha ottenuto". Così Mariolina Castellone, capogruppo M5S al Senato, su La Stampa. 
Tanti vostri parlamentari minacciano di dire addio. "Stiamo facendo un percorso partecipato. Se uno non si riconosce più in un progetto è bene che faccia scelte diverse. Più che il numero, serve la compattezza. Abbiamo messo in conto che qualcuno possa abbandonare". Se lo mettete in conto è perché siete sicuri di lasciare? "Non dipende da noi ma da Draghi, che deve decidere se revocare le dimissioni o confermarle. Ci sarebbero addii in ogni caso probabilmente. Il problema è Luigi Di Maio, che invece di fare il ministro si impegna a ingrossare le file del suo partito. Sono frequenti i suoi contatti e tentativi di avvicinamento ai nostri parlamentari". Ma l'alleanza col Pd resiste? "Vedremo. Le formule del campo largo ci interessano poco. Ci sentiamo parte del campo progressista, ma i compagni di viaggio sono importanti per essere credibili e andare lontano". 
- di Redazione Sky TG24

Borsa: Milano apre poco variata, +0,01%

Apertura poco variata per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib guadagna lo 0,01% a 20.942 punti. 
- di Redazione Sky TG24

Borse europee: aprono in rialzo in attesa Bce

- di Redazione Sky TG24

Nardella: mille sindaci per il Draghi bis

Dario Nardella, sindaco di Firenze, è stato tra i primi cittadini promotori della campagna per chiedere a Mario Draghi di restare alla guida del governo. Quella lettera ha già raccolto più di mille adesioni. "Mille sindaci che in 24 ore aderiscono a un appello partito con undici firme è un dato impressionante - segnala il sindaco intervistato da 'Qn' -. Dimostra quanto sia grande la preoccupazione per questa crisi di governo inspiegabile e quanto sia forte il rapporto tra i primi cittadini e il presidente Draghi". "A noi sindaci - spiega Nardella - non interessa il posizionamento politico ma evitare il blocco delle città con una crisi al buio come questa". La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha però duramente attaccato l'iniziativa dei sindaci. "Credo che il nervosismo e l'aggressività dell'onorevole Meloni siano totalmente fuori luogo - commenta Nardella -, anche perché l'appello è stato firmato da molti sindaci del centrodestra tra cui ricordo quelli di Genova, Venezia, Arezzo, Lucca, Barletta, Asti. Non è un'iniziativa di partito ma trasversale". Con una crisi di governo adesso, per i Comuni c'è il "rischio di rallentare pericolosamente le progettazioni per le opere pubbliche finanziate con il Pnrr", spiega Nardella. 
- di Redazione Sky TG24

Toti: 'avanti con Draghi senza se e senza ma'

"Giorgia Meloni è l'unica che ha titolo per mantenere la sua coerente linea di opposizione, peraltro con posizioni in politica estera più vicine a quelle del governo Draghi rispetto ad altri che sono dentro l'esecutivo. Per tutti gli altri questo non vale, tanto più che stiamo ragionando di anticipare il fine legislatura di sei-otto mesi". Così Giovanni Toti a Repubblica sulla tentazione al voto di Lega e Fi. "Io ritengo egualmente irresponsabile chi oggi dice Draghi sì ma a condizione che espella il M5S, ma anche chi dice Draghi sì ma solo se tiene dentro i 5 stelle. Il Pd è sicuro di volere una legge elettorale, quella attuale, in cui suoi elettori dovranno votare un senatore grillino che magari non ha dato fiducia a Draghi?". "Se prevalgono i responsabili sugli irresponsabili, la palla passa a Draghi: ci deve mettere la sua capacità e un po' di arte e pazienza politica. Credo che gli italiani non capirebbero un comandante che ha accumulato tanta stima e credibilità, che abbandona la nave alla prima onda, non farebbe bene neppure a lui e all'agenda che lascerebbe in eredità".  
- di Redazione Sky TG24

Titoli Stato: spread apre in rialzo a 228 punti

Lo spread tra i Btp italiani ed i Bund tedeschi a 10 anni
apre in rialzo a 228 punti, influenzato dalle fibrillazioni nella maggioranza di governo in Italia, con il presidente del Consiglio Mario Draghi che la scorsa settimana ha presentato le dimissioni al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che le ha respinte. Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi apre la settimana nuovamente in crescita, con un rendimento al 3,450%. 
- di Redazione Sky TG24