Il leader del Movimento 5 Stelle chiede un cambiamento immediato da parte dell'esecutivo di Draghi. Letta intanto avverte: questo governo "è per noi l'ultimo della legislatura"
Giuseppe Conte torna a minacciare il governo. "Il M5s c'è se agisce secondo le priorità, altrimenti no", dice e cita il taglio del cuneo fiscale e il salario minimo chiedendo risposte anche al Pd. E da Letta arriva un monito: "Il governo Draghi è per noi l'ultimo della legislatura".
Tensioni nella maggioranza
La maggioranza che sostiene il governo Draghi giovedì ha tirato un sospiro di sollievo, quando i deputati del M5s hanno dato il via libera alla fiducia sul dl Aiuti. Ora però la partita si sposta al Senato, dove il provvedimento dovrà essere approvato la prossima settimana. Qui però i numeri sono meno generosi che a Montecitorio e i senatori del M5s sono più critici nei confronti dell'esecutivo. La capogruppo Castellone in un'intervista al Corriere della Sera, ha già spiegato: "Pretendiamo che il governo Draghi cambi marcia".
Le richieste di Conte
Le altre forze politiche, però, non mostrano di voler tendere la mano ai pentastellati. In particolare tante continuano a chiedere una profonda revisione del Reddito di cittadinanza, principale misura promossa dal Movimento. Lo stesso Conte ha chiesto al premier Draghi di far rispettare dal resto della maggioranza la principale misura decisa dal governo allora guidato dal leader M5s. E non indietreggia: "Abbiamo consegnato un documento al premier Draghi in cui pretendiamo un cambio di passo immediato per sostenere davvero famiglie e imprese travolte dalla crisi. Servono segnali immediati. Nessuno si salverà da crisi e inflazione con un bonus una tantum da 200 euro. Il Movimento 5 Stelle è nato per difendere i diritti dei cittadini e rispondere ai loro bisogni reali. Ad ogni costo, in ogni momento", ha scritto Conte sui social.
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Conte e le "urgenze del Paese"
"Nel documento (quello consegnato al premier, ndr) - ha rivendicato Conte - non troverete bandierine, né un libro dei sogni, trovate le urgenze del Paese. E se a queste urgenze, in una situazione serissima, drammatica, non si dà una risposta, capite che non ci sono le condizioni per continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui noi siamo stati marginali. Rispetto a quelle priorità - ha proseguito - c’è non tanto il desiderio ma la concreta determinazione ad affrontarle adesso? Altrimenti la situazione peggiorerà e questa responsabilità di aspettare che peggiori senza intervenire, non la possiamo condividere. Se la risposta è sì - ha concluso - noi ci siamo, se è no non ci possiamo essere, ma per responsabilità”.
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Di Maio: "Attacchi prestano fianco a Putin"
Intanto, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha riunito l'assemblea di "Insieme per il Futuro" e ha lanciato un appello alla responsabilità della maggioranza, e in particolare del Movimento: "Aprire una crisi di governo significa prestare il fianco alla propaganda di Putin, che a sua volta otterrebbe l'obiettivo di sgretolare il nostro governo".