
La Conferenza delle Regioni ha incontrato il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, per definire i dettagli operativi. Intanto i governatori prendono misure singole ed espongono le criticità

Lo stato d'emergenza per la siccità arriverà, ma al momento è un contenitore da riempire. La Conferenza delle Regioni ha incontrato il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, per definire i dettagli operativi. Intanto i governatori prendono misure singole ed espongono le criticità
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Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il 22 giugno ha firmato il decreto crisi idrica che proclama 'lo stato di calamità regionale', nonché la richiesta di riconoscimento dello "stato di emergenza" alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile
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Sul territorio regionale si riscontra "una diffusa e generalizzata criticità connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali aggravatasi eccezionalmente nei primi mesi dell'anno", si legge nelle considerazione del decreto regionale
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"Sullo stato di emergenza nazionale ci stiamo confrontando con la Protezione Civile, penso che su questo, assieme a Curcio arriveremo a una soluzione nella quale si individuino in modo puntuale i criteri per la dichiarazione dello stato di emergenza e soprattutto gli interventi che si possono fare”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al termine dell'incontro con Curcio

"La situazione esposta da Curcio è di una eccezionalità che si sta ripetendo da qualche anno ma mai grave come quest'anno. Come Regione Lombardia già da due mesi abbiamo in essere una serie di interventi che cercano di mantenere il delicato equilibrio tra le esigenze idropotabili e le esigenze di irrigazione”, ha detto invece il presidente lombardo Attilio Fontana

“Bisogna guardare avanti con interventi strutturali che sono necessari e improcrastinabili. Si dovrà intervenire magari con i fondi del Pnnr”, ha poi aggiunto

"Con l'escalation di siccità che si sta registrando in questi giorni, ogni minuto è sempre più prezioso. Non si può più aspettare. La situazione deve essere affrontata con massima velocità anche dal governo. Ho scritto al Presidente del Consiglio sollecitando l'immediata dichiarazione dello stato di emergenza come avevo già richiesto ormai due mesi fa", ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia

Curcio, dal canto suo, ha spiegato: "Stiamo ragionando sui parametri tecnici per andare incontro alle richieste" del territorio. "Ricordiamoci che lo stato di emergenza serve a fare delle cose. Si sta lavorando per definire quali sono le attività che seguono allo stato di emergenza che non è un'idea ma consiste in una serie di azioni che vanno fatte"

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