Allarme caldo e siccità nel nostro Paese. Il Po è in secca, non piove da mesi, manca l'acqua. I danni alle coltivazioni aumentano. Gli incendi sono triplicati nel 2022. A lanciare l'allarme è la Coldiretti
Incendi triplicati nell’ultimo anno rispetto alla media storica con un più di un rogo ogni due giorni dall’inizio del 2022. È quanto emerge dalla relazione della Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di caldo. Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni – sottolinea Coldiretti – hanno inaridito i terreni nelle aree più esposte al divampare delle fiamme. Incendi più frequenti e intensi, con un aumento globale di quelli estremi fino al 14% entro il 2030 e del 50% entro la fine del secolo secondo l’Onu. Una situazione devastante con un 2021 che in Italia ha visto – spiega Coldiretti – ben 150mila ettari di territorio da nord a sud del Paese inceneriti da 659 tempeste di fuoco.
Una catastrofe climatica peggiore di quella del 2003
Un quarto del territorio nazionale è a rischio desertificazione, secondo la Coldiretti . Il Po al Ponte della Becca è a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, il livello più basso rispetto a Ferragosto di un anno fa. L’assenza di precipitazioni colpisce i raccolti. L’Italia produce appena il 36% del grano tenero, il 53% del mais, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo. Una emergenza nazionale che, conclude la Coldiretti, riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003