"Riportare l'ambasciatore Zazo a Kiev è un segnale di vicinanza all'Ucraina". Così Di Maio a margine del consiglio della Nato a Bruxelles. Il ministro degli Esteri ha ribadito il sostegno italiano al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e incontrerà il suo omologo turco per lavorare a una conferenza di pace
“L’Italia sta valutando di riportare in sicurezza l'ambasciata a Kiev”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al suo arrivo al consiglio atlantico della Nato. “Questo – ha dichiarato - presuppone un'analisi di sicurezza sul terreno, che stiamo facendo, e un coordinamento con tutti i nostri partner e alleati per poterlo fare non dico tutti insieme nello stesso momento, ma di aderire a una iniziativa che riporta le sedi diplomatiche a Kiev". Il ministro Di Maio ha poi aggiunto che "Riportare l'ambasciatore Pier Francesco Zazo a Kiev è un grande segnale che ci permette anche di essere più vicini alle istituzioni ucraine e al popolo ucraino". (Gli aggiornamenti sulla guerra Russia-Ucraina. DIRETTA)
Sostegno italiano al nuovo pacchetto di sanzioni
Il ministro, a margine della riunione Nato a Bruxelles, si è anche espresso in merito alle nuove sanzioni atte a indebolire il presidente russo Putin. "L'Italia – ha detto - sostiene pienamente il quinto pacchetto di sanzioni perché ora non si può far altro che indebolire l'economia russa in modo che Putin non continui a finanziare questa guerra". Le nuove sanzioni, come affermato da Di Maio, rappresentano “un altro passaggio che continua nella direzione di voler far sedere Putin seriamente al tavolo e raggiungere una tregua e poi un accordo di pace".
Nessun veto su embargo del gas
Di Maio ha sottolineato che da parte dell’Italia non ci saranno veti sull’embargo a petrolio, gas e carbone importati dalla Russia. Per il ministro è però necessario imporre un limite ai prezzi. “L’Unione europea – ha sottolineato il capo della Farnesina – deve stabilire necessariamente il tetto massimo al prezzo del gas, perché il prezzo subirà ancora più speculazioni in borsa e questo noi non ce lo possiamo permettere per le famiglie e per le aziende".
L’Italia lavora alla pace
Il ministro degli Esteri Di Maio in occasione del consiglio Nato incontrerà il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu. La Turchia, ha dichiarato, “è il Paese che più in questo momento sta facilitando le mediazioni tra Russia e Ucraina”. Anche l’Italia sta lavorando in questa direzione, auspicando una conferenza di pace che, come sottolineato dal capo della Farnesina, è un passaggio fondamentale per fermare il conflitto, ridare l'Ucraina al popolo ucraino e fermare quelle immagini terribili che stiamo vedendo, come a Bucha".
Funzionari russi espulsi dall’Italia
Luigi Di Maio ha commentato anche l’espulsione dall’Italia dei 30 funzionari russi, avvenuta “per garantire la sicurezza nazionale, non per interrompere le relazioni diplomatiche con la Russia”. “Noi – ha aggiunto il ministro – abbiamo cercato la pace e il dialogo fin dall'inizio della crisi ma ricercare la pace non significa non tutelare la sicurezza del Paese".
Le forniture di gas all’Italia
Fin dall’inizio della crisi in Ucraina, l’Italia è al lavoro “per diversificare le fonti di approvvigionamento” di gas naturale. Di Maio da Bruxelles ha parlato dei suoi viaggi in Algeria, Qatar, Mozambico, Angola, Congo e Azerbaijan che “hanno permesso di aumentare ancora di più la nostra resilienza. Ora tocca all'Europa costruire l'Ue dell'energia" anche per, ha concluso il ministro Di Maio, "non perdere il focus sulle rinnovabili, che restano il nostro obiettivo finale".