Se per molti è indispensabile che l’ex uomo della Bce resti a Palazzo Chigi, altri credono invece che il suo sia l’unico nome condiviso da tutti i partiti per il Colle. Non è mai successo che un presidente del Consiglio in carica venisse eletto come Capo dello Stato. Economista, banchiere e politico, Draghi si è distinto negli anni ’90 del secolo scorso da giovanissimo dirigente del Tesoro e durante la crisi finanziaria mondiale degli anni ’10, quando ha salvato l’euro con politiche economiche mirate
Mancano pochi giorni all’inizio della corsa al Colle (LO SPECIALE) per votare il successore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra le incertezze e le candidature delle ultime settimane, spunta sempre più spesso il nome del presidente del Consiglio Mario Draghi. Anche se per molti è indispensabile che l’ex uomo della Bce resti a Palazzo Chigi, per guidare la stagione delle riforme del Pnrr almeno fino al 2023, una nutrita schiera di deputati e senatori pensano che il suo sia invece l’unico nome in grado di mettere d’accordo centrodestra e centrosinistra. Se così fosse, per la prima volta nella storia della Repubblica un presidente del Consiglio in carica verrebbe eletto a Capo dello Stato, aprendo indirettamente una crisi di governo. Tanto che il totonomi per Palazzo Chigi è già partito. Anche il Financial Times vede Draghi come la migliore opzione per il Paese: "L'Italia ha goduto di un eccezionale periodo di stabilità e successo sotto la guida di Mario Draghi", per questo anche dal Quirinale Draghi sarebbe in grado di “mantenere il Paese sulla giusta direzione” (COME SI ELEGGE IL CAPO DELLO STATO - I POTERI DEL PRESIDENTE - STORIA DELLE ELEZIONI AL QUIRINALE).
Chi è Mario Draghi
Nato il 3 settembre 1947 a Roma, Mario Draghi è il primo di tre fratelli. Perde i genitori giovanissimo: il padre a 15 anni e la madre solo 4 anni dopo. Draghi frequenta il liceo classico gestito dai gesuiti all'Istituto Massimiliano Massimo di Roma. Nel 1970 si laurea in Economia alla Sapienza, per poi specializzarsi l’anno dopo al Mit di Boston. Nel 1973 si sposa con la moglie Maria Serenella Cappello, con la quale ha due figli. Negli anni ’70 Draghi esercita la carriera accademica tra Venezia, Trento, Padova e Firenze.
vedi anche
Compleanno Mario Draghi, i 76 anni dell'ex premier: la fotostoria
La carriera: dal Tesoro alla Banca d’Italia
Il primo incarico arriva nel 1982, quando Giovanni Goria, ministro del Tesoro nel quinto governo Fanfani, lo nomina suo consigliere. Nel 1991 viene nominato direttore generale del ministero del Tesoro, chiamato dall'allora ministro Guido Carli. A spingere per Draghi fu Carlo Azeglio Ciampi, governatore della Banca d'Italia. Mantenne la carica per 10 anni venendo confermato da tutti i governi fino al 2011. Negli anni ‘90, il più giovane direttore generale del Tesoro diede inizio e gestì una delle stagioni più intense delle privatizzazioni italiane: tra le altre, si ricordano l'Iri, la Telecom, l’Eni, l’Enel. Dal 2002 al 2005 è alla Goldman Sachs di Londra per guidare le strategie europee dell’istituto. Torna a Roma quando il governo Berlusconi III lo nomina governatore della Banca d'Italia. Draghi succede ad Antonio Fazio, dimessosi dopo lo scandalo di Bancopoli che scosse l'istituto, riuscendo a ridare autorevolezza alla Bankitalia e rinnovando profondamente principi, regole e procedure. Dal 2006 al 2011, Draghi è anche presidente del Forum di Stabilità, organismo internazionale il cui scopo è monitorare il sistema finanziario mondiale.
leggi anche
Quirinale, Renzi: "Draghi? Non possiamo lasciarlo in panchina"
Gli anni della Bce e il “whatever it takes”
A giugno 2011 Draghi vola a Francoforte e viene scelto come governatore della Banca centrale europea al posto di Jean Claude Trichet. Nel pieno della crisi finanziaria mondiale, con l’Euro a rischio, tra il 2011 e il 2021 adotta una serie di misure e provvedimenti per tenere in piedi la moneta unica europea: il Piano di Rifinanziamento a lungo termine (Ltro) per il settore bancario, il taglio dei tassi d'interesse, lo sblocco del Meccanismo europeo di stabilità (Esm), detto anche Fondo salva-Stati, il Quantitative easing, con cui l'Eurotower riacquista i titoli di Stato in pancia alle banche immettendo liquidità da destinare al finanziamento di famiglie e imprese. È proprio in un discorso a Londra, il 26 luglio del 2012, che Mario Draghi pronuncia quelle parole a favore dei mercati che resteranno nella memoria collettiva salvando la moneta unica: annunciò che la Bce avrebbe fatto “tutto il necessario (whatever it takes) per salvare l'euro. E credetemi, sarà sufficiente”. La sua permanenza all’Eurotower si conclude il 28 ottobre 2019 con il passaggio di consegne a Christine Lagarde alla guida della Bce.
vedi anche
Draghi al Colle? Scatta il toto-nomi per il successore al governo
La carica di presidente del Consiglio e la pandemia
Dopo Francoforte vive tra Roma e Città della Pieve (Perugia), fino a quando il 3 febbraio del 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l'incarico di formare un nuovo governo. Il 13 febbraio Draghi e i suoi ministri hanno prestato giuramento al Quirinale, dando vita all'esecutivo. Tra gli obiettivi, la campagna di vaccinazione contro il Covid, la ripresa economica grazie ai fondi del Pnrr e una legge di bilancio fortemente espansiva e la transizione ecologica.