
La legge contro l’omotransfobia è stata approvata alla Camera a novembre 2020. Dopo una pausa di otto mesi, era arrivata alla discussione a Palazzo Madama il 13 luglio. Ma la mole di emendamenti proposti al testo ha fatto rinviare la discussione in autunno. Mercoledì 27 si ricomincerà con l’approvazione degli articoli. Ecco tutte le tappe

Dopo una pausa di quasi tre mesi, mercoledì 27 ottobre torna in aula il ddl Zan. La proposta di legge contro l’omotransfobia, che prende il nome dal relatore e primo firmatario Alessandro Zan (Pd), aspetta di essere discussa al Senato. Dall'approvazione alla Camera quasi un anno fa, ecco tutte le tappe del ddl Zan
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La legge è stata approvata alla Camera a novembre 2020 dalla solida maggioranza giallorossa. Si è bloccata al Senato dopo che la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, hanno definito il provvedimento non prioritario, non consentendo così l’avvio della discussione in commissione Giustizia
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Il 28 aprile 2021 il testo è stato incardinato in commissione Giustizia al Senato e la calendarizzazione è passata. Palazzo Madama ha iniziato a votare il testo di legge il 13 luglio, otto mesi dopo l’approvazione alla Camera
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La discussione si è bloccata di nuovo questa estate quando il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che fino ad allora aveva appoggiato la legge, ha sostenuto la necessità di cambiarla per trovare un compromesso con il centrodestra
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Sommerso da oltre mille emendamenti, della Lega, FI, FdI, Udc e Italia Viva, si è deciso di rinviare la discussione sul ddl Zan a settembre dopo la pausa estiva. Il Parlamento prima delle vacanze è stato impegnato con l’approvazione dei decreti legge che rischiavano di scadere
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Alla ripresa dei lavori a settembre la conferenza dei capigruppo del Senato si è riunita per decidere il calendario dell’aula. La discussione sul ddl Zan è stata ancora una volta rimandata, questa volta a dopo le elezioni amministrative

Il 19 ottobre la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi ha annunciato la calendarizzazione della prosecuzione e conclusione della discussione generale sul ddl Zan, che si terrà mercoledì 27 ottobre. Nello stesso giorno ci sarà anche il voto sul non passaggio all’esame degli articoli chiesto da Lega e FdI

Sarà una settimana decisiva per il disegno di legge. A dare il primo segnale è stato il segretario del Pd Enrico Letta, che ha aperto a modifiche sulla legge "purché non siano cose sostanziali. Chiederò ad Alessandro Zan di fare un'esplorazione con le altre forze politiche per capire le condizioni che possano portare a un'approvazione del testo rapida", ha dichiarato

"Grazie segretario per la fiducia e per l'impegno risoluto ad approvare il ddl Zan. Sono giorni decisivi per approvare una legge contro i crimini d'odio. Ce la metteremo tutta, è un dovere di civiltà verso il Paese", ha scritto il deputato Alessandro Zan su Twitter

L’apertura del Pd è stata apprezzata da Matteo Renzi. "Letta apre alle modifiche, come noi avevamo suggerito quattro mesi fa. Se vogliamo che la legge passi, vanno cambiati i passaggi più delicati. Nessuna polemica, nessuna rivendicazione: solo buon senso. Portiamo a casa la legge, possiamo farcela", ha scritto il leader di Iv

"Siamo sempre stati disponibili a ragionare su eventuali contributi positivi ma non possiamo accettare l'idea che la legge per il contrasto dell'omotransfobia possa nascere come il frutto di un accordo al ribasso. Manterremo alta l'attenzione per evitare che la linea della trattativa inaugurata da Letta non si trasformi in una occasione per ridimensionare il ddl”, affermano i deputati del M5s

La prima riunione del tavolo politico sarà il 26 ottobre. "La partita è complicata ma sono fiducioso che si troverà un punto di incontro. Non possiamo aspettare, né scherzare sui diritti umani", ha detto Zan. "Domani comincerò ad ascoltare i presidenti di gruppo dei vari partiti per vedere se c'è un punto di incontro per non stravolgere la legge"

"La cosa importante è superare l'ostacolo della tagliola di mercoledì proposta da FdI e Lega: se passasse, la legge morirebbe”, afferma Zan. “Se FdI e Lega volessero partecipare all'interlocuzione dovrebbero cancellare questa proposta procedurale”

La richiesta di "non passaggio all'esame" degli articoli del Ddl Zan dei due partiti di destra verrà votata in Aula e, se la presidente del Senato lo concederà, anche a scrutinio segreto. Se dovesse passare, l'intera legge finirebbe su un binario morto

In sostanza gli articoli che creano più problemi al centrodestra sono 1, 4 e 7 che riguardano in ordine la definizione di genere, la libertà di espressione e l'educazione nelle scuole con l'istituzione della giornata contro l'omotransfobia

Alla richiesta di intervenire sull'articolo 1, Zan risponde che "contiene solo la definizione, non è centrale" come invece "negli articoli 2 e 3 che si richiamano alla legge Mancino". Quanto invece alle modifiche all'articolo 7 sulla scuola, Zan afferma che "per cambiarlo bisognerebbe cambiare la legge sulla buona scuola. E non credo che nessuno sia favorevole alle discriminazioni a scuola”