"I concorsi sono stati sempre troppo lunghi in Italia, con una durata media di 4-5 anni. Faremo concorsi semplificati, mai più carta e penna, tutto digitale e in 100 giorni, per consentire di fare 2-3 concorsi l'anno in ragione delle loro esigenze e con posizioni certe" ha detto il ministro per la Pubblica Amminsitrazione
"Occorrerà sempre di più mettere al centro il merito, la formazione e la qualità la disponibilità ad apprendere, non sempre è stato così. I concorsi sono stati sempre troppo lunghi in Italia, con una durata media di 4-5 anni. Faremo concorsi semplificati, mai più carta e penna, tutto digitale e in 100 giorni, per consentire di fare 2-3 concorsi l'anno in ragione delle loro esigenze e con posizioni certe". Così il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta a Radio24, sottolineando che i concorsi non saranno più "piatto ricco mi ci ficco", con "molti giovani che hanno fatto i concorsisti di mestiere".
I giovani e i concorsi
"I giovani sono vittime di una cultura deteriore, di una cultura assistenzialistica che non mette al centro il merito, che questi giovani hanno paura di confrontarsi, li considero delle nostre vittime, di chi aveva la responsabilità e non l'ha usata nel modo migliore" ha aggiunto Brunetta. "Si minacciano addirittura manifestazioni di giovani con dei cartelli 'non vogliamo fare il concorso', io credo che questi giovani siano vittime di clientele, di segnali sbagliati. Questo - aggiunge il ministro - mi auguro che sia il passato e non ce l'ho con questi giovani che non vogliono fare il concorso, ce l'ho con la cattiva classe politica, sindacale, di quelli che rappresentano questi giovani, perchè dà dei cattivi messaggi e crea delle vittime perchè un giovane che abbia paura di un concorso è gia' perdente in sè. Da qualche parte - conclude Brunetta - bisogna pur cominciare (...) la stragrande maggioranza dei giovani di oggi sono bravi, vogliono trasparenza e merito e non vogliono essere ricattati da nessuno, io voglio questo e questo si realizzerà".