Ddl Zan, dalla controproposta Lega alla raccolta firme M5s: a che punto siamo
Il leader del Carroccio Salvini ha proposto un testo alternativo al disegno di legge, mentre i pentastellati hanno risposto con una raccolta di 33 firme necessarie a bypassare la commissione Giustizia e a portare con procedura d'urgenza il provvedimento direttamente nell'Aula di Palazzo Madama. Intanto il presidente della commissione Ostellari (Lega) avverte: "Nessuna paura del confronto ma le leggi si fanno qui"
Il ddl Zan è ancora al centro del dibattito politico: mentre Matteo Salvini propone un testo alternativo, il M5s raccoglie le 33 firme necessarie per bypassare la commissione Giustizia. Il presidente della stessa commissione, Andrea Ostellari, non ci sta: "Nessuna paura del confronto ma le leggi si fanno qui"
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Matteo Salvini, leader della Lega, aveva già annunciato in Senato una controproposta al ddl Zan: in particolare, il testo leghista inserisce tra le aggravanti comuni, previste all'articolo 61 del codice penale, quella "per discriminazione e aggressione anche sull'orientamento sessuale"
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Il ddl Zan invece, modifica l'articolo 604 bis del codice penale, proponendo di punire chi propaganda e istiga a delinquere, non solo per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, ma anche "per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità". Il vero nodo di questa battaglia politica appare proprio l’identità di genere: all'articolo uno del ddl Zan si parla infatti di "identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso"
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Il testo della Lega, spiega Salvini, è "snello" e dà "il via libera all'inasprimento delle pene, ma toglie la questione dei bambini, della scuola e tutto ciò che comporta la censura e i reati di opinione"
Ddl Zan, a che punto siamo
Il M5s, da parte sua, ha già fatto sapere di aver raccolto un numero sufficiente di firme per fare in modo che il ddl Zan vada subito in aula senza relatore, ovvero Andrea Ostellari, il presidente della commissione Giustizia. Lo scontro tra gruppi parlamentari potrebbe dunque spostarsi direttamente in Assemblea dove i senatori sarebbero costretti a esaminare il ddl Zan, approvato dalla Camera lo scorso novembre
Lo stesso Ostellari, però, controbatte: "Non abbiamo alcuna paura di confrontarci con chi ha idee diverse. Presenterò la relazione sul ddl Zan e tutti i testi di legge ad esso collegati. Poi dichiarerò aperta la discussione e i colleghi potranno confrontarsi nella sede prevista dalla Costituzione: la Commissione. Le leggi si fanno qui"
In commissione intanto i disegni di legge depositati sul tema diventano otto: il ddl Zan; due delle pentastellate Alessandra Maiorino e Elvira Evangelista; uno di Julia Unterberger (Autonomie), quello della dem Monica Cirinnà, quello del Carroccio e due presentati in serata dai senatori azzurri Licia Rozulli e Lucio Malan
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Sulla linea leghista il centrodestra appare compatto, ma non ancora pronto a un testo comune. Dal senatore Alberto Balboni di Fratelli D'Italia la prima precisazione: "Il testo della Lega è un'iniziativa autonoma del senatore Ostellari che non ha ritenuto di condividere con noi". La scorsa settimana da Forza Italia era arrivato il secco no di Antonio Tajani (nella foto) al ddl Zan
Pd e M5s marciano invece uniti per ottenerne l'approvazione. Alessandra Maiorino (M5s, nella foto) promotrice della raccolta firme per andare direttamente in Aula annuncia: "Chiederemo alle altre forze politiche di sottoscrivere la richiesta". Con il dem Franco Mirabelli che non esclude questa ipotesi "nel momento in cui proseguisse l'atteggiamento ostruzionistico della Lega"
Tuttavia anche all'interno del Pd si fa strada qualche distinguo tra chi, come Monica Cirinnà (nella foto), vorrebbe approvare subito il ddl così come è e chi invece vorrebbe emendare almeno il riferimento a sesso e genere e tornare solo a orientamento sessuale per evitare che il ddl Zan comprenda anche le donne
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Nei giorni scorsi a parlare del ddl Zan era stato anche il rapper Fedez che durante il concerto dell’1 maggio aveva attaccato la Lega accusandola di ostruzionismo nei confronti del disegno di legge
Il provvedimento aveva cominciato ad essere discusso alla Camera lo scorso agosto. Dopo numerosi rinvii, il 4 novembre del 2020 il ddl era stato approvato in prima lettura, a scrutinio segreto, con 265 voti a favore, 193 contrari e un astenuto
A fine marzo, era prevista una riunione dell’Ufficio di presidenza della commissione Giustizia, annullata dal presidente Andrea Ostellari. A fine aprile la stessa commissione aveva incardinato – con 13 voti favorevoli e 11 contrari – la discussione del disegno di legge avviando formalmente l’iter per arrivare alla discussione e al voto del ddl al Senato