Covid, Zaia a Sky TG24: "Era impossibile riaprire la scuola al 100%"

Politica

Il presidente del Veneto ospite a "Start": "Oggi è una giornata storica, dalla responsabilità in capo alle istituzioni oggi ognuno porta in capo a se stesso una responsabilità individuale. Non dev'essere un liberi tutti". E aggiunge: "Se ci dessero i vaccini potrei vaccinare tutti alla volta di maggio, massimo giugno"

Una giornata storica per le riaperture, ma far ripartire le scuole al 100% era impossibile. A dirlo è il presidente del Veneto Luca Zaia che, ospite a Start su Sky TG24, avverte: "Non dobbiamo abbassare la guardia". E critica l'apertura delle palestre l'1 giugno definendola "un'incongruenza" (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE)

"Non ci sono altri 1.000 bus per la scuola in presenza al 100%"

Parlando della riapertura delle scuola, che in Veneto è passata dal 50% in presenza al 70%, Zaia ha spiegato che il problema di riaprire al 100% è nella mancanza di mezzi di trasporto. "In Veneto abbiamo 2.400 autobus che percorrono 200 mila chilometri. Fare la didattica al 50% vuol dire aggiungere 500 bus, che abbiamo recuperato dagli operatori privati. Se si passasse al 100% ci servirebbero altri 1.000 autobus. Non ci sono sul mercato. Anche volendo non possiamo". "Non è - ha aggiunto - una questione di incuria ma una situazione che dovrebbe essere nota a tutti quelli che fanno leggi e governano". 

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"Non dev'essere un liberi tutti"

"Oggi è una giornata storica, dalla responsabilità in capo alle istituzioni oggi ognuno porta in capo a se stesso una responsabilità individuale - ha detto Zaia - Questa libertà di movimento non dev'essere un liberi tutti. Oggi abbiamo un trend in discesa, ma nessuno ha la sfera della verità in mano, ricadere in una recrudescenza sarebbe un punto di non ritorno". "Ai cittadini bisogna dire di fare attenzione - ha aggiunto - non è finita, sperando che la novità della variante indiana non sia così preoccupante".

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Entro giugno vaccinati quasi tutti gli over 50

“Siamo i primi per vaccinazione a livello nazionale, gli over 80 vaccinati ha significato su questo target un crollo dell’ 80% di soggetti aggrediti dal virus. Sono spariti i focolai negli ospedali - ha detto Zaia riguardo alla situazione dei vaccini in Veneto - avendo vaccinato gli ospedalieri. Il nostro programma è chiaro, abbiamo già dato le date ai veneti: prima dell’estate tutti gli over 60 saranno vaccinati e anche gran parte degli over 50". “Se ci dessero i vaccini – ha spiegato - potrei vaccinare tutti alla volta di maggio, massimo giugno. Abbiamo 1300 persone schierate e una capacità vaccinale col motore al minimo di 30-35mila dosi al giorno, possiamo arrivare tranquillamente a 80-100mila con i medici di base e le farmacie e le aziende private che sono pronte a partire. Però non ci sono vaccini, la mia fornitura settimanale è di circa 150-200mila, se ne faccio 30mila al giorno in 5 giorni ho esaurito i vaccini”.

"Coprifuoco alle 23 per aiutare i ristoranti a cena"

Sul coprifuoco serale, ha detto Zaia, "le Regioni si sono espresse in maniera univoca, hanno chiesto le 23 non per dare un veto, ma perché per essere a casa alle 22 il ristorante deve chiudere almeno mezz'ora prima. A oggi il Decreto è confermato alle 22 e sembra di capire che non ci sia possibile avere quel 'lasco' d'orario per lo sgombero". Secondo il presidente del Veneto "non è giusto fare gli 'aperturisti' senza se e senza ma, né i 'chiusuristi' senza se e senza ma. È fondamentale che si valuti la situazione sanitaria e poi fare un tagliando" alle misure, a partire dal coprifuoco. Anche riguardo alla stagione dell’Arena di Verona "sul fronte dei posti a sedere risolveremo il problema, nelle pieghe delle leggi troveremo la soluzione. Il vero tema è il coprifuoco. Pensare a una stagione lirica con il coprifuoco alle 22 significa fare la stagione lirica al pomeriggio e non sarebbe praticabile, soprattutto perché con la luce, le belle giornate e le alte temperature, andare a teatro sotto il sole diventa problematico. Senza considerare la ‘coreografia’ dell’oscurità, della notte, che si presta per lo spettacolo”.

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"Senza le Regioni la fase operativa del Recovery plan difficoltosa"

Sul Recovery Plan il presidente del Veneto ha sottolineato che "formalmente abbiamo avuto gli incontri con i diversi ministri, anche se veloci e rapidi, formalmente i passaggi sono stati fatti ma in sostanza le Regioni non hanno scritto il nuovo Piano. Noi Regioni abbiamo portato le nostre istanze, poi cercheremo di capire le pieghe di questo piano, che è cospicuo. Spero che sia la possibilità di aver riconosciute quelle istanze delle Regioni. Senza le Regioni la fase operativa la vedo difficoltosa, non c'è operatività, e direi anche che è fondamentale che questo piano venga considerato fino in fondo l’ultimo treno che passa in questo Paese, spero che veramente dia vita a nuovi posti di lavoro e faccia ripartire il Pil”. 

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