Blitz di Morra a Centro vaccinale, pioggia di critiche. Lui: "Prerogativa parlamentare"

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Il senatore e presidente dell’Antimafia avrebbe pronunciato dure parole durante la sua visita del 20 marzo in un centro vaccinale calabrese. Secondo le ricostruzioni, avrebbe fatto notare come due suoi famigliari ultra-ottantenni non fossero ancora stati chiamati per la vaccinazione, dando poi degli incompetenti ai responsabili del centro. "Il sistema delle vaccinazioni in Calabria fa acqua da tutte le parti, lo dicono i numeri", commenta ora Morra. Il caso ha attirato una lunga serie di reazioni politiche

È polemica per le dure parole che il senatore e presidente dell'Antimafia, Nicola Morra, avrebbe pronunciato durante la sua visita del 20 marzo in un centro vaccinale calabrese, quello di via degli Alimena, presso l’Asp di Cosenza. Secondo le ricostruzioni, avrebbe fatto notare come due suoi famigliari ultra-ottantenni non fossero ancora stati chiamati per la vaccinazione, dando poi degli incompetenti ai responsabili del centro. “Mi farebbe piacere che mi si spiegasse — commenta ora Morra — come avrei perorato la causa dei miei suoceri e, secondo altri, dei miei genitori: purtroppo i miei genitori e mio suocero sono venuti a mancare tempo fa, mentre mia suocera si è già vaccinata quindici giorni addietro poiché rientra per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio”. Il caso, intanto, ha attirato una lunga serie di reazioni nel mondo politico, dalla Lega a Italia Viva, con richieste di chiarimenti, ma anche di dimissioni (LO SPECIALE VACCINI - L'ALGORITMO CHE CALCOLA QUANDO SI VERRÀ VACCINATI).

Morra: "Ispezione prerogativa parlamentari"

"L'ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza”, si è difeso oggi il parlamentare su Facebook. "Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d'intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente dell'antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa e interviene”. "Il sistema delle vaccinazioni in Calabria fa acqua da tutte le parti, lo dicono i numeri. Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d'assistenza sanitaria in un'azienda sanitaria provinciale con circa 1 miliardo di debiti!”, ha aggiunto Morra, spiegando di essere andato al centro vacinale "per fare un controllo, esattamente come ho fatto ad ottobre scorso sempre nei locali di Serra Spiga ed anche 7 giorni addietro quando ho incontrato il Commissario dell'Asp di Cosenza, per offrire la mia disponibilità nel sostenere l'azione vaccinale. Ho dovuto prendere atto che le modalità di prenotazione non sono efficaci soprattutto per chi, magari anziano, non ha dimestichezza con internet ed i siti web".

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La ricostruzione dell’ispezione di Morra al centro vaccini

"Incapaci". Così Nicola Morra, avrebbe appellato i funzionari dell'Asp di Cosenza presenti nel dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza al momento della sua "irruzione". A riferirlo alcuni dei presenti. Morra, secondo quanto ricostruito dai presenti, si sarebbe rivolto al direttore di Igiene pubblica e Direttore del dipartimento di prevenzione Mario Marino ed ai medici dello staff definendoli "incapaci" di gestire la somministrazione dei vaccini, incolpando Marino perché due suoi parenti ultraottantenni non erano ancora stati chiamati per la somministrazione del vaccino e che da diversi giorni al numero verde per le prenotazioni non rispondeva nessuno. Marino avrebbe tentato di spiegare a Morra che da quattro giorni, per le vaccinazioni, è partita la piattaforma informatica regionale, dunque, il numero verde non è più attivo, ma il presidente della Commissione antimafia non avrebbe inteso ascoltare e anzi avrebbe chiesto agli agenti di scorta di identificare i dirigenti in servizio. Quindi se ne sarebbe andato sbattendo la porta. A quel punto, Marino ha accusato un malore ed è stato chiesto l'intervento di un medico. Da stamani Marino è in malattia.

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La richiesta di dimissioni di Lega, Fdi e Forza Italia

Su Morra piovono intanto critiche dal centrodestra, dal Partito democratico e da Italia viva. Giorgia Meloni, in un lungo post su Facebook, riprende articoli sui giornali e afferma che l'esponente del Movimento 5 stelle "si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell'azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati. Per la stampa - prosegue la leader di Fratelli d'Italia - a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Andremo fino in fondo a questa vicenda - promette Meloni - e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia”. Sul caso intervengono anche Matteo Salvini ("Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti", scrive su Twitter il segretario della Lega) e il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, che afferma: "I parlamentari non dovrebbero occuparsi dei problemi di tutti? O Morra crede che ad averlo eletto sia solo la sua famiglia? Morra dovrebbe chiedere pubblicamente scusa e, finalmente, lasciare un ruolo per il quale ha dimostrato in più occasioni di non essere adeguato”.

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Critiche anche da Italia Viva e Pd

Anche il vicepresidente della Camera Ettore Rosato usa parole di fuoco per commentare la vicenda. "Dal Parlamento che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno a 'Lei non sa chi sono io!'. L'ultima giravolta è di Nicola Morra, senatore anti-casta, eletto con i 5 Stelle”, scrive su Facebook il presidente di Italia Viva. "Oggi lo stesso Nicola Morra che è stato eletto per cancellare i privilegi, irrompe con la scorta in un ufficio pubblico urlando perché qualche suo familiare non ha avuto quello che chiedeva. Vedremo quale giustificazione tirerà fuori questa volta - prosegue - ma chissà cosa avrebbe sentenziato il tribunale dei clic di Morra qualche anno fa leggendo un racconto del genere…”. Per il Partito democratico, se l'episodio fosse confermato, "sarebbe molto grave. Usare il proprio ruolo, e addirittura la scorta, per sollecitare interventi che nulla hanno a che fare col proprio mandato - sottolinea Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori dem - è un abuso inaccettabile soprattutto per chi, come chi presiede la commissione Antimafia, dovrebbe fare della correttezza dei comportamenti e del rispetto delle regole la propria bussola".

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