Il presidente del Consiglio in un videomessaggio alla conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”: “Ci troviamo di fronte a un nuovo peggioramento dell'emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte. Soprattutto il governo deve fare la sua”. Poi in occasione dell’8 marzo: “Abbiamo moltissimo da fare. La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione”
"La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l'accelerazione del piano dei vaccini, una via d'uscita non lontana" (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE). A dirlo è il presidente del Consiglio Mario Draghi, in un videomessaggio alla conferenza Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere in occasione dell’8 marzo. "Ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell'emergenza sanitaria - continua l’ex presidente della Bce - Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più". E aggiunge: "A fronte dell'esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, anche nella normalità familiare, abbiamo molto, moltissimo da fare per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee”.
“Sui vaccini aspettare il proprio turno per tutelare i più deboli”
"Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli”, dice ancora Draghi, secondo cui il governo deve "moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo all'inizio. Il nostro compito - e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali - è quello di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide". "Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità - aggiunge il premier - Ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze".
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“Azioni mirate per coinvolgere in pieno donne"
Nell'ultimo anno si sono acuite le disparità, anche di genere, ha detto Draghi, ed è "anche per questo che oggi, Giornata Internazionale della Donna, voglio che il mio saluto accompagni la presentazione della Strategia Nazionale per la parità di genere, elaborata dalla ministra Elena Bonetti, a conclusione di un lavoro che ha visto partecipi personalità a cui va il mio caloroso ringraziamento". “La mobilitazione delle energie femminili - aggiunge - un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione. Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare".
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“Troppe vittime di violenza”
"Non voglio qui ripetere le bellissime parole di oggi del presidente della Repubblica sulla condizione femminile - continua il presidente del Consiglio - Voi sapete bene quanto sia dolorosa. Sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, sono da condividere le proposte della Commissione parlamentare d'inchiesta. Oggi, per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra formarsi una nuova consapevolezza che trova un'opportunità straordinaria nel programma NextGeneration EU per diventare realtà nell'azione di governo, del mio governo. È con questo spirito di fiducia nel nostro, nel vostro, futuro e con l'impegno di questo governo a conquistarsela, che vi auguro buon 8 marzo".
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“Vicini a 100mila morti per Covid, doveroso impegnarci”
Parlando poi ancora della pandemia, Draghi osserva: "Il 10 marzo di un anno fa l'Italia si chiudeva diventando per la prima volta, una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato - secondo i dati ufficiali che, come è noto, sottostimano la diffusione del virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un'emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti. Dobbiamo al rispetto della memoria dei tanti cittadini che hanno perso la vita il dovere del nostro impegno". E ancora: "In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini".
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“Grazie ai cittadini per la loro disciplina e pazienza”
"Voglio cogliere questa occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi - conclude Draghi - Ringrazio, ancora una volta, i cittadini per la loro disciplina, la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell'ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo".