Con 262 voti favorevoli il governo guidato da Mario Draghi incassa la fiducia del Senato. Una maggioranza ampia, di ben 101 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta fissata a 161. Votano no 15 senatori del Movimento 5 Stelle, 6 non erano presenti. Fra i contrari, anche i 19 parlamentari di Fratelli d'Italia, tutti i componenti del gruppo a Palazzo Madama
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Di Battista conferma la sua opposizione a Draghi e linea M5s
2013, candidarmi al Parlamento con il Movimento stesso". Alessandro Di Battista sceglie l'esordio ufficiale in Parlamento del governo Draghi, in occasione del voto di fiducia, per marcare nuovamente la distanza anche rispetto al suo ex partito. Di Battista, su Facebook, ripropone un suo articolo per Tpi del 31 agosto scorso "quando ho iniziato ad avere il sentore che l'establishment stesse puntando le sue fiches su Draghi" e sottolinea che "lo ripubblicai, aggiungendo un 'repetita iuvant', alle 20.40 dello scorso 2 febbraio. Esattamente 58 minuti prima che Mattarella parlasse di 'governo di alto profilo' e circa due ore prima che uscisse la notizia dell'imminente convocazione del professor Draghi al Quirinale". "Ciò che scrivo si può condividere o meno, a parte i fatti, quelli sono incontrovertibili. Quel che non si può discutere e' il mio diritto ad avere opinioni e, soprattutto, a prendere posizioni nette", dice ancora l'ex deputato pentastellato, rivendicando che "per come sono fatto io, prendere posizione non e' solo un diritto ma un dovere".