Il leader di Italia Viva dopo il colloquio con Fico: "Non è una crisi che nasce dalle antipatie, ma dalle risposte ai cittadini - ha dichiarato - Siamo disposti a fare la nostra parte su un documento scritto". Sul possibile nuovo premier: "Nessun nome, prima vengono i contenuti"
Dopo il colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico sulla crisi di governo (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE), Matteo Renzi spiega di aver chiesto "un confronto sui contenuti, non una discussione tra singole forze, ma sul futuro del Paese su come spendere i 209 miliardi del Recovery Fund". Non sono stati fatti nomi del possibile successore di Conte, sottolinea il leader di Iv, ma "siamo disponibili a discutere. Serve una comune energia per risolvere i problemi".
"Serve discutere su come affrontare la prima emergenza, la vaccinazione"
"L'incarico esplorativo affidato al presidente Fico permette alla maggioranza uscente un confronto sui contenuti", ha ribadito il leader di Iv. Che poi ha sottolineato: "Non è una discussione tra singole forze, ma sul futuro del Paese su come spendere i 209 miliardi del Recovery Fund e come affrontare la prima emergenza, la vaccinazione". Sulle prossime mosse del governo, Renzi si è sbilanciato: "Preferiamo un governo politico rispetto a uno istituzionale. Vogliamo un governo politico ma non a tutti i costi".
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"Non servono riunioni notturne, ma un metodo condiviso"
Riguardo alla crisi di governo scatenata proprio da Italia Viva, Renzi ha dichiarato che "non è una crisi che nasce dalle antipatie, ma dalle risposte ai cittadini. Siamo disposti a fare la nostra parte su un documento scritto". Inoltre, il leader di Iv ha indicato la sua ricetta per superare la crisi: "Non servono riunioni notturne fino all'alba o emendamenti di notte, ma un metodo condiviso e un documento scritto". Sul Mes (LE ULTIME NEWS), Renzi si è detto convinto che "questi soldi servano, se il M5s è contrario cercheremo di capire le ragioni e di affrontare tutti i punti in discussione, non solo Mes, se siamo disponibili a trovare soluzioni sul Mes lo siano anche gli altri".
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"Niente nomi, prima arrivano i contenuti"
Ai cronisti che hanno chiesto se nel colloquio si è parlato di nomi per il nuovo premier, Renzi ha risposto: "Sono ripetitivo, ho sempre detto che i nomi arrivano dopo. Il dibattito è sui contenuti ed è il metodo che giustamente sta portando avanti il presidente Fico. Non abbiamo discusso di nomi, sono importanti ma arrivano alla fine". Il leader di Iv ha continuato poi ponendo l'accento sui "molti elementi divisivi: il Mes, le infrastutture, le scuole. Su tutti questi temi ci sono opinioni diverse. Nessuno può pretendere di imporre agli altri le proprie idee, siamo disponibili a discutere. Serve una comune energia per risolvere i problemi", ha dichiarato.
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"Serve un cronoprogramma dove dire chi fa cosa e quando"
Tornando ancora sul Recovery Fund, per Renzi ”i soldi richiedono una chiarezza di intenti sulle riforme necessarie. Non è un problema di quale ministero dare a Iv, quello che è fondamentale oggi è come spendere questi soldi: nei posti di lavoro, non in sussidi. Nella ricerca, non nel day by day”. Il leader di Iv porta come esempio “il cashback: per noi serve molto più un investimento sulla digitalizzazione vera. Questo è pensare alla prossima generazione”, ha sottolineato. Infine, di nuovo sulla crisi: "Penso che sia molto più serio prendere un impegno di fronte agli italiani, dicendo si fa questo e questo, che non fare riunioni notturne per prendere accordi poco chiari - ha dichiarato Renzi - Serve uno strumento di chiarezza: ‘Verba volant, scripta manent’. Condividiamo l'idea di un crono-programma dove è chiaro chi fa cosa e in quali tempi".