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Crisi governo, Salvini dopo fiducia: "Ci rivolgeremo a Mattarella. Voto cosa migliore"

Politica
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Il leader della Lega, insieme a Giorgia Meloni, chiede comunque le elezioni dopo il "sì" del senato a Conte. Intervenendo in dichiarazione di voto, Salvini aveva dichiarato: “Una volta quelli che cambiavano casacca venivano chiamati volgari poltronari. Mettere in discussione un governo che ha fallito su tutto non è un diritto ma un dovere di ogni cittadino”. E rivolto al presidente del Consiglio Conte: “Ha fatto bene a combattere per quota 100 e opzione donna. Se l'Europa ci chiede di abolirle deve dire di no”

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"Ci rivolgeremo a Mattarella: c'è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca", sono le dichiarazioni a caldo di Matteo Salvini dopo il voto di fiducia (AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL FOTORACCONTO - L'INTERVENTO DI RENZI - GLI INTERVENTI DI CONTE). Anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, chiede elezioni anticipate. Salvini nel pomeriggio aveva attaccato il governo: "Qui per qualcuno il problema è perdere la poltrona mentre per gli italiani normali è perdere il posto di lavoro. Mi scuso per qualche collega senatore che mi ha fatto vergognare di essere senatore". Poi aveva aggiunto: "L'avvocato Conte ha fatto bene a combattere per quota 100 e opzione donna. Se l'Europa ci chiede di abolirle deve dire di no".

"Andare alle urne è la cosa più seria". Meloni: "Colloquio al Colle"

"C'è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca", sono le prime parole di Matteo Salvini dopo la fiducia ricevuta dal Governo al Senato. "La cosa più seria ora è dare la parola agli italiani - prosegue il leader della Lega - Un Parlamento deve usare il Var per vedere se un senatore dormiva può portare avanti l'Italia? Le persone che abbiamo visto possono gestire i soldi Ue?". Favorevole alle urne anche la senatrice Giorgia Meloni: "Rispetto alle premesse e alle speranze di Conte e Casalino le cose non sono andate come speravano: sentivo parlare di decine di responsabili ma al netto di casi singoli, dall'altra parte ce ne sono di più, il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e non era scontato". Meloni poi conclude: "Ho parlato con Salvini, parlerò con Berlusconi. Ora dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle". 

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Ai senatori vita che votano fiducia: "Che coraggio che avete"

"Lei, avvocato Conte, ci chiede la fiducia, non la diamo a lei ma agli italiani. Speriamo che liberi la sua poltrona. E ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia ai 5s, cosa diceva il leader dei 5s su di loro, 'non muoiono mai, o almeno muoiono troppo tardi', che coraggio che avete...". Così il leader della Lega ha scatenato bagarre in Aula, e la presidente del Senato Casellati è intervenuta per condannare i toni: "Non mi sembrano parole appropriate, lo trovo veramente irrispettoso per i senatori a vita". A quel punto il leader della Lega, per difendersi e chiarire l'origine della frase, ha detto: "Parole e musiche di Beppe Grillo" e dopo le proteste accese scoppiate in aula ha concluso: "Sì, concordo, sono disgustose e quindi il senatore del M5s che parlerà dopo di me chiederà scusa a nome di Grillo e del Movimento, ne sono sicuro".

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“Una volta quelli che cambiavano casacca venivano chiamati poltronari”

"Mettere in discussione un governo che ha fallito su tutto non è un diritto ma un dovere di ogni cittadino - ha continuato il leader della Lega - Una volta quelli che cambiavano casacca venivano chiamati volgari poltronari, qualcuno è anche andato a processo per una presunta compravendita di senatori. Ricordo che non state cercando volenterosi ma state cercando dei complici da pagare per non mollare la poltrona". "Vedo tanto nervosismo intorno a me - ribadisce - eravate convinti di portare a casa la poltrona. Ora invece vi vedo che siete meno convinti...". Poi si rivolge al leader di Italia viva: "Noi per i no dei Cinque Stelle, lo ricordo al collega Renzi, non abbiamo mollato due poltrone ma ne abbiamo mollate sette, e senza rimpianti".

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“Siamo i primi per morti e ultimi per crescita”

"I dati purtroppo dicono che siamo i primi per morti e ultimi per crescita. Lo dice il Wsj - ha aggiunto Salvini mostrando il quotidiano statunitense - Le magie del suo prode Casalino arrivano ovunque tranne nella redazione del Wall Street Journal. State litigando tra di voi sui fondi europei che non sono cose vostre ma cose di tutti, sono soldi degli italiani".