Covid, Bonaccini frena sui nuovi criteri per le restrizioni: “Limite 250 casi non ci sarà”

Politica

“Quel limite non entrerà fra quelli utilizzati per decidere la colorazione delle regioni”, dice il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni riguardo all’ipotesi dell’entrata automatica in zona rossa con un’incidenza di 250 casi di positività settimanali ogni 100mila abitanti. Annuncia un vertice con il governo lunedì. Tra i temi, i ristori e la scuola: “Lavoriamo per riaprire il prima possibile”. Sulle tensioni nella maggioranza: “Spero si mettano d'accordo e si riparta il prima possibile”

Nuovi criteri per la classificazione delle regioni nelle varie fasce di rischio, chiusura delle scuole, ristori, tensioni nel governo. Sono questi i temi di cui ha parlato Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni. Bonaccini ha fatto il punto durante una visita al centro vaccinale di Modena. Riguardo all’ipotesi - avanzata da Iss e Cts - di fare scattare la fascia rossa con un’incidenza di 250 casi di positività al Covid settimanali ogni 100mila abitanti, il governatore si è detto contrario. “Quel limite non l'ha chiesto nessuna regione e, se volete la mia impressione, non entrerà fra quelli utilizzati per decidere la colorazione o lo spostamento delle regioni”, ha dichiarato. Bonaccini, comunque, ha spiegato che lunedì mattina “ci confronteremo con il governo e come sempre cercheremo di fare il meglio possibile” (COVID: AGGIORNAMENTI LIVE SPECIALE).

Bonaccini: “Lavoriamo per riaprire le scuole il prima possibile”

Sul tavolo c’è anche il tema scuola. A proposito delle parole della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha detto che chiudendo gli istituti i governatori non si rendono conto che creano un danno al Paese e sottraggono all’Italia le competenze dei giovani nel futuro, Bonaccini ha replicato: “È la ministra dell’Istruzione, quindi comprendo perfettamente. Fa parte però di un governo dove tra gli stessi ministri le opinioni non erano tutte coincidenti. Detto questo, credo comprenda che se su venti presidenti quasi la totalità ha preferito rinviare - compresi tanti che sono in zona gialla, quindi con meno contagi di quelli che abbiamo avuto nelle ultime settimane - non possiamo essere tutti quanti sciagurati”. “Lavoriamo insieme. Abbassiamo il tono delle polemiche che non servono a nessuno. E proviamo a lavorare per riaprire le scuole il prima possibile”, ha aggiunto il governatore.

CATANIA, ITALY - MAY 22: A rapid serological test is carried out in the molecular biology laboratory of Cannizzaro Hospital on May 22, 2020 in Catania, Italy. Restaurants, bars, cafes, hairdressers and other shops have reopened, subject to social distancing measures, after more than two months of a nationwide lockdown meant to curb the spread of Covid-19. (Photo by Fabrizio Villa/Getty Images)

vedi anche

Come potrebbero cambiare le zone dal 16 gennaio regione per regione

Sulle tensioni nella maggioranza: “Spero si mettano d’accordo”

Bonaccini ha spiegato che i presidenti delle regioni arancioni hanno lanciato un appello al governo per far ripartire crescita e investimenti. “Insieme a Zaia, Fontana, Spirlì e Musumeci abbiamo deciso di chiedere al governo che coloro che sono colpiti ulteriormente, penso ai bar e ristoranti, possano ricevere il prima possibile questi ristori”, ha detto. “Per questo – ha aggiunto – il Recovery fund va discusso, macinato, approvato, messo in campo il prima possibile”. Bonaccini ha annunciato di aver “chiesto un incontro a nome di tutti al presidente del Consiglio Conte, non ho dubbi che ci sarà nei prossimi giorni”. Sulle tensioni nella maggioranza, poi, ha dichiarato: “Spero si risolva la crisi di governo. Perché tutto servirebbe, meno che il Paese precipiti in un momento in cui dobbiamo correre per mandare all'Europa i progetti che serviranno per questo grande rilancio da oltre 200 miliardi di euro. Spero si mettano d'accordo e si riparta il prima possibile. Lo dico non nell'interesse dei singoli partiti, di cui non me ne frega niente, ma nell'interesse dell'Italia”.

renzi_conte

leggi anche

Governo, Renzi attacca Conte. Bellanova: subito ristori e Recovery

Bonaccini: l’Emilia-Romagna è la regione in cui si vaccina di più

A Modena, al punto vaccinale dell'ospedale di Baggiovara, Bonaccini ha ringraziato per il loro lavoro medici, infermieri e volontari. Ha detto che l’Emilia-Romagna è la regione in cui si vaccina di più. “Siamo la regione che ha fatto il più alto numero di vaccini per numero di abitanti, ma l'importante è che si sia preso un ritmo attorno alle 10mila vaccinazioni al giorno. Fra domani e dopodomani dovrebbero arrivare 52mila dosi, se sarà così, non avremo nessuna necessità di fermarci”, ha spiegato. Bonaccini ha parlato anche della vicenda dei vaccini fatti ai parenti proprio nella struttura modenese. L'Ausl ha sospeso alcuni dei responsabili, che si sono giustificati dicendo che non volevano sprecare le dosi. "Penso che ci sia stata buonafede – ha commentato Bonaccini – ma se qualcuno fa qualcosa che non deve fare ne paga le conseguenze. Credo che si sia già spiegato tutto: chi ha sbagliato deve risponderne, ma non criminalizzerei nessuno".

mappe

approfondimento

Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI

Politica: I più letti