Recovery Plan, la nuova bozza a Palazzo Chigi: per la sanità fino a 18 miliardi
I tecnici del Mef guidati da Roberto Gualtieri hanno messo a punto un nuovo testo per il Piano di Ripresa e Resilienza cercando di venire incontro alle richieste dei partiti. Poi l'approdo in Cdm entro l'8 gennaio e l'esame del parlamento. Rispetto alle versioni precedenti, oltre a quella sulla sanità, vengono incrementate le voci di spesa su donne, Sud, giovani, istruzione e cultura

Dopo le ultime modifiche da parte del Mef per venire incontro alle richieste dei partiti, la nuova bozza del Recovery Plan che delinea il Piano di Ripresa e Resilienza da 196 miliardi arriva al premier Giuseppe Conte nella mattinata del 6 gennaio, in attesa del suo esame da parte del Cdm prima dello sbarco in Parlamento
La corsa degli Stati europei verso il Recovery Fund
Come richiesto quasi da tutti i partiti, salgono rispetto alla bozza precedente le risorse per la sanità: si calcola che saranno fino a 18 miliardi rispetto ai 9 previsti inizialmente
Recovery Fund, scienziati scrivono a Conte: "Servono 15 mld per rafforzare la ricerca"
Sono stati poi potenziati i progetti finalizzati alle donne
Lo speciale Recovery Fund
Potenziati anche i progetti riguardanti i giovani

Anche i progetti per il Sud vengono potenziati nella nuova bozza

Nella nuova bozza crescono anche gli stanziamenti per infrastrutture sociali, istruzione e cultura

Fra le misure che potrebbero invece venire ridimensionate, le detrazioni alle imprese del progetto patent box (le agevolazioni fiscali per alcuni tipi di investimenti in beni immateriali come quelli in brevetti e know how), che nelle prime bozze valeva 5,8 miliardi

Il superbonus per gli interventi di efficienza energetica e antisismici degli edifici, invece, resterebbe come delineato nella manovra (estensione a fine 2021, con paletti legati all'avanzamento dei lavori)

Dopo la consegna da parte del Mef della nuova bozza, via all'ultimo confronto politico prima dell'esame del Consiglio dei ministri, che dovrebbe essere convocato entro l'8 gennaio

Nel dibattito politico sullo sfondo resta però il nodo Mes. Il timore del M5S è che possa essere inserito un riferimento al fondo salva-stati, tabù dei pentastellati, alla fine anche se al momento dal governo arrivano smentite

Il Mes sarebbe comparso nelle riunioni sul dossier e secondo fonti del M5S a un certo punto al premier Giuseppe Conte sarebbe stato proposto di inserire un terzo del fondo salva-stati nel Recovery (12 miliardi). Ma al momento il Mes, che provocherebbe probabilmente una spaccatura nel M5s anche se in versione "mini", non comparirebbe nel Pnrr

L'aumento delle risorse per la sanità e per gli altri progetti è stato possibile grazie all'intesa raggiunta col Ministro per il Sud e la coesione territoriale Peppe Provenzano

All'interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, molti progetti destinati alle aree svantaggiate saranno finanziati con una parte dai Fondi europei per la coesione territoriale, già previsti ma non ancora programmati

Nel documento, quindi, non solo sarebbero stati modificati i saldi, ma sarebbe stato aggiunto un intero capitolo per inquadrare le possibili interazioni dei progetti del Piano con quelli finanziati con le altre risorse comunitarie e i fondi di coesione