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Stretta Natale, Conte: "Faremo interventi aggiuntivi. Scuola, al lavoro per rientro il 7"

Politica

Il premier: "Le misure stanno funzionando fin qui ma ci stanno preoccupando, e hanno preoccupato anche gli esperti, gli assembramenti dei giorni scorsi. Contiamo su 10-15 milioni di persone vaccinate nella primavera 2021". E sulle frizioni all'interno della maggioranza: "Governo non può andare avanti senza la fiducia di tutti". Intanto, slitta a domani (17 dicembre) il vertice a Palazzo Chigi con i capidelegazione della maggioranza

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Stretta a Natale e ritorno a scuola il 7 gennaio. Su questi due filoni è concentrato  il governo in queste ore sul fronte dell'emergenza coronavirus. A dirlo è il premier Giuseppe Conte, ad "Accordi&Disaccordi" in onda sul Nove: "Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le misure stanno funzionando fin qui ma ci stanno preoccupando - e hanno preoccupato anche gli esperti - quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo". Le parole del premier sembrano dunque confermare che si va verso nuove restrizioni (IPOTESI ZONA ROSSA: COSA POTREBBE CAMBIARE). Intanto, proprio il vertice a Palazzo

Chigi tra Conte e i capidelegazione della maggioranza sulla stretta di Natale è slittato alla giornata del 17 dicembre, complice l'indisponibilità di Teresa Bellanova a partecipare ad una riunione in tarda serata già il 16.  Il tempo tuttavia stringe,

tanto che fonti di governo spiegano come, a questo punto, sia davvero difficile che le nuove norme  possano essere definite prima di 24 ore.

"Al lavoro per tornare il 7 gennaio con didattica in presenza"

Conte ha aggiunto: "C'è un grande lavoro per tornare il 7 gennaio con la didattica in presenza. Abbiamo organizzato dei tavoli con i prefetti per cercare di incrociare, rispetto alle realtà locali, i dati dei trasporti e degli orari di entrata e uscita per evitare degli orari di punta". Il premier ha inoltre spiegato: "Non possiamo individuare nel settore dei trasporti il focolaio dei contagi, non è stato cosi. E così anche per la scuola”.

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"Usare cashback in modo ordinato, evitare assembramenti"

"Non direi che è colpa dei cittadini" se si sono verificati assembramenti, "la stragrande maggioranza sta rispettando le regole. Noi abbiamo avviato il cashback perché quella è una riforma di sistema" che ha l'obiettivo "di pagamenti più convenienti, in sicurezza e che ci consentono di recuperare il sommerso. E i negozi stanno soffrendo. Se si usa il cashback in modo ordinato diamo ossigeno a un settore, se il risultato è l'affollamento per le strade non è quello che avevamo sperato".

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"Contiamo su 10-15 milioni di vaccinati in primavera 2021"

Per quanto riguarda i vaccini, Conte ha auspicato: "Sarebbe bello avere un'unica data dei Paesi Europei, una sorta di Vaccine Day. Spero lo si possa fare ai primi di gennaio ma per avere un impatto sulla popolazione bisogna raggiungere" una percentuale di vaccinati sufficiente, "10-15 milioni, e contiamo di averli nella primavera inoltrata".

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"Numero morti preoccupa, non ho sbagliato piano"

L'aspetto dei morti, ha proseguito il premier, "mi preoccupa sempre fortemente. E' difficile dare un'unica risposta. Può contare che abbiamo una popolazione con una soglia anagrafica molto elevata, ci sono tanti fattori. E ci stiamo lavorando, bisogna farlo per essere massimamente efficienti per prevenire questi numeri".  Conte inoltre ha aggiunto che non ritiene "di aver sbagliato il piano" per la seconda ondata, "ma bisogna essere flessibili e non bisogna trovarci sopraffatti dalla terza ondata". 

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“Governo non può andare avanti senza fiducia tutti”

Interpellato sulle tensioni all’interno dell’esecutivo, Conte ha detto: ”Un governo non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza, ciascuna forza politica ha la massima dignità. Se non ci fosse questo sostegno, è inutile sottolineare quali sarebbero le conseguenze".

“Iv essenziale, ma porre condizioni sarebbe sbagliato”

Poi sulle frizioni con Renzi e in vista dell'incontro col leader di Iv, in programma domani e slittato - secondo fonti di Iv - dalle 9 alle 18, il premier ha aggiunto: ”Iv è una componente essenziale di questo progetto politico, dobbiamo affrontare i problemi nel merito, dirci le cose che non vanno e non parlare in televisione”. Ma per Conte, eventuali ultimatum sul Mes sanitario, non sarebbero ben accetti: "Porre delle condizioni 'prendere o lasciare' sarebbe sbagliato, significherebbe che non si può collaborare. Sarebbe una grave irresponsabilità fermarsi per un mancato chiarimento”. Si attende quindi il confronto, slittato nella serata del 17 dicembre per impegni istituzionali del presidente del Consiglio.

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