Il premier a Otto e Mezzo: "Niente vacanze sulla neve a Natale, l'Italia non può permetterselo. Non possiamo ripetere Ferragosto". E sul vaccino: "Non c'è un orientamento per l'obbligo, ma lo raccomandiamo"
Niente vacanze sulla neve a Natale, l'Italia non può permetterselo. Nel giro di 24 ore il premier Giuseppe Conte prova a spegnere l'ultimo focolaio delle polemiche sulle chiusure anti-Covid (AGGIORNAMENTI - SPECIALE). E il premier abbraccia nettamente la linea dura. Il periodo natalizio richiederà un Dpcm ad hoc e, probabilmente, misure più restrittive rispetto ai periodi lavorativi. "Non possiamo concederci vacanze indiscriminate, non possiamo ripetere Ferragosto", è la chiusura di Conte.
"Se continuiamo così a fine mese niente zone rosse"
Ma la linea del governo non sarà sempre così dura. Il trend dei contagi sembra dare buone notizie. "Se continuiamo così a fine mese non ci saranno più zone rosse", sottolinea il premier. Un primo Dpcm subentrerà quindi a quello in scadenza il 3 dicembre. E sarà un Dpcm più aperturista - sul coprifuoco, ad esempio - ferma restando la divisione in colori a seconda del rischio per le Regioni. Sullo stop alle vacanze sulla neve, nel governo, sale però la tensione, con Iv, ancora una volta, nella veste degli "aperturisti". Il capo delegazione Pd Dario Franceschini ritwitta il "no" del ministro Francesco Boccia arrivato nel pomeriggio mentre il vice segretario Andrea Orlando attacca: "Quelli che hanno proposto la riapertura delle piste da sci sapevano benissimo che era irricevibile. Continua un deprimente gioco delle parti per strizzare l'occhio al comprensibile malessere di alcune categorie. Questo non è federalismo è demagogia irresponsabile". "Quando in ballo ci sono di migliaia di posti di lavoro parlare di demagogia è del tutto ingiustificato", è la replica dei renziani.
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Vaccino, verso raccomandazione e non obbligo
Il premier, intervenendo a Otto e Mezzo, traccia uno schema della strategia anti-Covid del governo. Uno schema che, nel piano vaccini, avrà il suo fulcro. "Non c'è un orientamento per l'obbligo del vaccino, ma lo raccomandiamo", spiega Conte che, su questo punto, sembra distanziarsi dalla posizione dell'ala più "dura" dell'esecutivo. "Il vaccino sarà disponibile prima per le categorie vulnerabili ed esposte. Penso sarà da fine gennaio", aggiunge Conte.
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Capitolo Recovery Fund
La strategia del governo non potrà non prescindere dal Recovery Fund. I nodi, per l'Italia sono di due tipi: c'è lo stallo europeo, con il doppio veto polacco-ungherese; e quello nazionale, con il cronoprogramma del Piano di Ripresa e Resilienza da rispettare. "Il Consiglio Ue di metà dicembre - sottolinea il premier - sarà quello decisivo" nei negoziati europei. Il Recovery Plan italiano, invece, sarà pronto per febbraio. "Siamo poco in ritardo rispetto ai tempi iniziali ma c'è un'interlocuzione settimanale con la commissione europea", spiega il premier, che rilancia l'istituzione di una governance ad hoc sul piano. "Sarà una struttura con profilo manageriale che monitorerà i progetti e la verifica della loro attuazione", rimarca il presidente del Consiglio, garantendo che il piano "sarà condiviso con tutto il Paese, e lo faremo in Parlamento". E la bozza del Recovery Plan, come confermato anche dal titolare del M5S Roberto Gualtieri in serata in audizione alla Camera, nelle prossime settimane approderà alle Camera.