È la decisione emersa dalla riunione tra il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia con i presidenti di regione. Dal 20 novembre fino a fine mese ci sarà un tavolo tecnico tra il presidente dell'Iss Brusaferro, i tecnici dell'istituto, quelli del ministero della Salute e delle Regioni per valutare le proposte di queste ultime. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti: sarebbe ingiustificabile Liguria 'rossa'
I parametri del monitoraggio sui quali si basa la divisione dell’Italia in zone rosse, arancioni e gialle non cambieranno fino al 3 dicembre. E dal 20 novembre fino a fine mese ci sarà un tavolo tecnico tra il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, i tecnici dell'istituto, quelli del ministero della Salute e delle Regioni per valutare le "ulteriori ponderazioni e proposte delle Regioni" in merito. È quanto avrebbero concordato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e le Regioni nella riunione, in videoconferenza, convocata dallo stesso Boccia dopo la richiesta dei presidenti sulla possibilità di modificare i 21 indicatori. "C'è stata una condivisione unitaria del percorso", secondo Boccia. Al tavolo il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe sottolineato: “Nessuno sottovaluti la serietà della situazione” (CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE). Il governo
respinge quindi per il momento il pressing delle Regioni che da giorni chiedono di "semplificare" i criteri, con la conseguenza che il monitoraggio delle prossime ore seguirà lo schema utilizzato finora e potrebbe determinare il passaggio alla zona rossa di almeno altre quattro Regioni: Puglia, Basilicata, Sicilia e Abruzzo, che di fatto già lo è per decisione del presidente Marsilio, con Emilia Romagna e Liguria ancora in bilico. "Non escludo che possano esserci altre regioni rosse", conferma Boccia.
Boccia: "Ristori anche per Regioni che applicano autonomamente restrizioni"
Durante il tavolo Boccia, inoltre, ha assicurato che le Regioni che applicheranno autonomamente delle misure restrittive per i propri territori potranno richiedere comunque i ristori per le categorie colpite dai provvedimenti.
Speranza: "Pressione sulle strutture sanitarie molto alta"
Speranza, invitando a non sottovalutare l’evoluzione della pandemia, durante il tavolo avrebbe spiegato: “La pressione sulle strutture sanitarie è molto alta. Non si può assolutamente scambiare qualche primissimo e ancora insufficiente segnale incoraggiante in uno scampato pericolo". I primi segnali positivi, avrebbe sottolineato a quanto viene riferito da chi è presente, sono "frutto delle misure che abbiamo assunto nelle ultime settimane".
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Le possibilità di 'aggiustamenti'
Se i criteri restano, non significa che non possano esserci comunque una serie di 'aggiustamenti' a livello territoriale prima del 3 dicembre. Innanzitutto per quelle regioni che per prime sono entrare in zona rossa: in Piemonte e Lombardia, ad esempio, già si registrano valori da zona arancione che, se confermati con il monitoraggio del 27 novembre, potrebbero portarle fuori dalle restrizioni più dure.
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Puglia, attesa la decisione sulla zona rossa per province Bat e Foggia
Si attende intanto, per il 20 novembre, una decisione sulla richiesta della Puglia di dichiarare zona rossa per le sole province Bat e Foggia. "Ieri abbiamo dato gli indicatori aggiornati al Ministero", ha spiegato l'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, e "domani il Ministro dovrebbe assegnare le nuove zone. "Non tutta la Puglia è ugualmente colpita ed è partita con delle curve epidemiche asincrone", ha aggiunto Lopalco. "L'asincronia delle curve ci ha fatto fare una valutazione tale da suggerire al presidente Michele Emiliano di chiedere al governo di trasformare l'assegnazione della zona non in una valutazione unica per tutta la regione, ma per provincia. Pensiamo che possa essere una valutazione abbastanza equa quella di attribuire delle misure da zona rossa al nord della Puglia e mantenere la zona arancione per il resto della Regione", ha concluso Lopalco.
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Toti: "Riunione proficua"
"Una riunione proficua", ha commentato il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, dopo il confronto con i Ministri Speranza e Boccia. "Abbiamo deciso di attivare un tavolo tecnico con l'Istituto Superiore di Sanità per un approfondimento puntuale sui parametri. In base ai risultati di questo tavolo speriamo di arrivare ad una scelta condivisa su cui confrontarci politicamente prima del varo del prossimo Dpcm, anche alla luce di una diversa qualificazione dei test rapidi antigenici". Toti ha però precisato che non vede un rischio che la sua Regione passi dalla zona arancione a quella rossa. "Da un punto di vista tecnico scientifico lo escludo nel modo più totale", ha detto nel punto stampa sul covid: "Sarebbe totalmente ingiustificabile".