Nuovo Dpcm, Salvini attacca il governo: decidono su "dati inattendibili"

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Per il segretario della Lega l'esecutivo si muove senza tener conto delle posizioni dei presidenti di Regione, basandosi su "numeri che risalgono al 24 ottobre"

Il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte è ancora oggetto di scontro. Matteo Salvini ha attaccato il governo accusandolo di essersi mosso sulla base di "dati inattendibili", senza tener conto della posizione delle varie Regioni. Per il segretario della Lega, che ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, l'esecutivo è "in totale confusione".

Dpcm sulla base di "dati vecchi di 10 giorni"

Salvini ha criticato, in particolare, la divisione del Paese in differenti aree di rischio sulla base di dati epidemiologici che sarebbero "vecchi di dieci giorni". Già in una precedente conferenza stampa in Senato, il segretario della Lega aveva sottolineato che la "collaborazione si fa in Parlamento", spiegando al Corriere che dovrebbero essere le Camere a nominare un Comitato tecnico scientifico. Per Salvini, decidere ad esempio "se in Piemonte si esce o meno è follia, è tutto surreale".

"Governo confuso, manca ogni visione"

In Senato, Salvini aveva parlato di "un governo al quale manca ogni visione". "Vediamo - aveva detto - il governo confuso, che passa di decreto in decreto, che si chiede oggi chi chiudiamo". Nel frattempo, il nuovo Dpcm ha individuato quattro zone rosse a più alto rischio epidemiologico (Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta), in cui scatterà il lockdown a partire dal 6 novembre. Il presidente della Lombardia Fontana, secondo Salvini, è stato avvisato che la sua Regione sarebbe diventata zona rossa "con un messaggino".

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