Secondo il premier è impossibile garantire la sicurezza negli impianti sportivi. Il leader della Lega contrattacca: "Penso che faccia il male dell'Italia continuare ad alimentare la paura, il terrore, la seconda e terza ondata"
Botta e risposta a distanza tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini sulla riapertura degli impianti sportivi italiani durante la pandemia da Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). Per il premier "la presenza allo stadio non è assolutamente opportuna”. Mentre per Salvini “non è una questione politica. Lo sport è passione, le partite di pallone, tennis, basket, pallavolo senza pubblico non mi paiono sport”.
Conte: "Assembramento inevitabile in entrata e uscita"
Conte, nel suo intervento alla festa de Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato che "nello stadio l'assembramento è inevitabile, dentro, come entrando e in uscita: l'apertura la trovo inopportuna. È chiaro se dobbiamo convivere con la pandemia dobbiamo privilegiare le attività più importanti, quelle che sono caratterizzanti il nostro vivere quotidiano, la nostra vita sociale, la nostra vita associativa, la scuola". Il premier ha sottolineato che "per quanto mi riguarda, ma non è ancora una riflessione condivisa con il governo, la presenza allo stadio, così come manifestazione in cui l'assembramento è inevitabile, perchè ci si siede vicini, vicinissimi stretti, come pure in fase di ingresso e di uscita, secondo me non è assolutamente opportuna".
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Salvini: "Riaprire non è una questione politica"
"Non sono d'accordo sulla chiusura degli stadi, e non è una questione politica" risponde a stretto giro il numero uno della Lega Matteo Salvini a "Radio Punto Nuovo". "Lo sport è passione, le partite di pallone, tennis, basket, pallavolo senza pubblico non mi paiono sport - ha proseguito Salvini - Ricordo a Conte, giusto per non farne una questione di partito, che nella Emilia Romagna governata dal Pd per il Gp di moto a Misano hanno autorizzato l'ingresso di 10.000 persone a gara in maniera oculata. Se gli stadi di Roma, Milano, Napoli che ne contengono 50-60.000 fanno entrare diecimila i tifosi va bene, direi".
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Salvini: "Senza vendere biglietti sarà una strage per i club"
Il leader della Lega ha fatto poi degli esempi per la ripartenza in sicurezza: "So che anche lo stadio di Parma riapre per un test con buon senso. Credo poi che i tifosi pur di tornare allo stadio vanno anche due ore prima della partita, in maniera distanziata e mascherati, uno ogni cinque metri con ingressi scaglionati". Nel suo intervento, Salvini ha riflettuto sull'aspetto economico della questione: "Penso che faccia il male dell'Italia continuare ad alimentare la paura, il terrore, la seconda e terza ondata. Venezia ha dato un esempio di ripartenza al Festival del Cinema, io ieri ero in sala a vedere un film, il pubblico era distribuito un posto sì e uno no, si è entrati scaglionati e la città torna a vivere. Infine - conclude Salvini - temo che il tifoso, alla terza partita in tv con il pubblico finto, cambia canale e che senza vendere i biglietti le squadre di B o C fra due mesi possono arrivare a una strage di club e di lavoratori”.
In Piemonte richiesta di apertura dell'Allianz Stadium
Oltre al caso del Parma, anche la Juventus potrebbe esordire nel nuovo campionato davanti al proprio pubblico. Il 2 settembre infatti è arrivata la richiesta ufficiale di Regione Piemonte per la riapertura dell'Allianz Stadium di Torino. Un piano di sicurezza, ha spiegato il governatore Cirio, "è in fase di elaborazione anche da parte del Torino per quanto riguarda l'Olimpico Grande Torino e la società granata ha già avuto alcuni incontri con gli uffici regionali"