Dl scuola, bagarre alla Camera: voto sabato mattina

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L’iter del decreto ha vissuto una giornata di tensione a Montecitorio: prima l’ostruzionismo delle opposizioni, poi i tentativi di dialogo andati a vuoto. La seduta fiume è stata sospesa dopo che la Lega ha esposto uno striscione con scritto “Azzolina bocciata”. Il voto finale dovrebbe essere previsto per sabato mattina, dal momento che il dl deve essere approvato entro domenica

Prima l’ostruzionismo a oltranza, poi i tentativi di dialogo andati a vuoto. L’iter del decreto Scuola ha vissuto una giornata di tensione alla Camera, con momenti di bagarre, sospensioni della seduta e striscioni contro la ministra Azzolina. Il voto finale dovrebbe essere previsto per sabato mattina, dal momento che il dl deve assolutamente essere approvato entro domenica. Dopo la giornata di giovedì, in cui le opposizioni, specie la Lega, hanno fatto ostruzionismo nel tentativo di far decadere il dl, i ruoli si sono invertiti con la maggioranza che ha chiuso i canali di dialogo, mentre diversi esponenti del centrodestra, specie Fi e FdI, hanno cercato invano contatti con i gruppi della coalizione di governo per trovare un accordo e concludere il voto in giornata. L'eventuale decadenza del decreto farebbe saltare gli esami di maturità, scenario che susciterebbe la rabbia delle famiglie che potrebbe scaricarsi contro le opposizioni (ULTIMI SONDAGGI YOUTREND PER SKY TG24 - LE GRAFICHE - LE REAZIONI: PLAYLIST - IPOTETICA "LISTA CONTE" AL 14,3% - VIDEO)

La seduta fiume

Giovedì pomeriggio, dopo il voto di fiducia incassato dal governo, è iniziato l'ostruzionismo sugli ordini del giorno, i documenti di indirizzo sull'applicazione del decreto. L'obiettivo era impedire l'approvazione del decreto entro domenica, data di decadenza, con conseguente richiesta di dimissioni del ministro Azzolina. La maggioranza giovedì a mezzanotte ha deciso quindi di ricorrere alla seduta fiume, senza interruzioni, tranne quelle ogni tre ore per sanificare l'Aula. I lavori sono dunque proseguiti tutta la notte e tutta la giornata di venerdì e proseguiranno ininterrottamente fino a sabato.

 

Bagarre in Aula

L'ostruzionismo ha portato a momenti di grande tensione in Aula a Montecitorio, con la sospensione della seduta quando gli esponenti leghisti hanno innalzato un striscione con sopra scritto "Azzolina bocciata". Una scelta, quella dell'ostruzionismo, criticata dalla maggioranza, con Vito Crimi che ha definito "irresponsabili" e "incoscienti" le opposizioni che con l'ostruzionismo farebbero saltare gli esami: "capricci di forze politiche miopi e assetate di potere", ha rincarato la dose. "Faremo di tutto per impedirlo, ma è giusto che gli italiani sappiano che livello di incoscienza si sta toccando alla Camera", ha detto Gianluca Vacca (M5s). 

Disposizioni di sicurezza nelle aule del Convitto Umberto Primo, Torino, 11 maggio 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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Si vota sabato

Pur ribadendo la contrarietà al complesso delle norme, il vicecapogruppo di Fdi Tommaso Foti, in Aula, ha preso le distanze dalla linea dura della Lega ("se avessimo voluto fare ostruzionismo ora saremmo ancora alla discussione generale"), sollevando però il tema di un decreto rimasto per 53 giorni in Senato e che la Camera si è trovata a dover ratificare in poche ore. Una critica che diversi esponenti della maggioranza hanno espresso lunedì durante l'esame del decreto in Commissione. Anche gli ambasciatori del partito di via Bellerio hanno detto alla maggioranza di essere stati disposti a porre fine all'ostruzionismo, se per esempio fosse stata concessa la diretta televisiva per le dichiarazioni di voto finali. Ma a questo punto è stata la maggioranza a irrigidirsi: fatti i calcoli, il sì al decreto arriverà comunque nella mattinata di sabato, in tempo per la visione da parte di Sergio Mattarella e la sua promulgazione in Gazzetta.

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