Crimi a Sky Tg24: "Chi vota contro Bonafede sfiducia anche il governo"

Politica

Il capo politico del M5S e viceministro dell’Interno, intervenuto ai microfoni di Start, definisce la mozione di sfiducia " solo un attacco strumentale". Di Maio ribadisce: "Il governo è solido, lo dimostrerà". Per Boccia, "se la sfiducia passa, la crisi è inevitabile". Replica il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova: "Con le minacce non si risolve nulla". 

La mozione di sfiducia contro il ministro Bonafede “credo che sia solo un attacco strumentale al Governo, in questo momento in cui il Paese sta pensando a come ripartire, in cui le imprese e i cittadini soffrono, andare a mettere il Parlamento in questo imbuto di una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia. Sono convinto che la maggioranza voterà compatta”. Così a Start, su Sky TG24 il capo politico del M5S e viceministro dell’Interno Vito Crimi. “Diciamocelo con chiarezza – ha spiegato -  il ministro della Giustizia è il nostro capo delegazione al Governo ed è un ministro importante. Se qualcuno dalla maggioranza ritiene di votare la sfiducia al ministro Bonafede, è come se votasse la sfiducia al governo. Credo che sia abbastanza evidente a tutti, per cui sono convinto che non ci saranno sorprese in questo senso”. 

Sfiducia a Bonafede, Di Maio: il governo è solido, lo dimostrerà

 

Sulla tenuta del governo si dice sicuro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una intervista a Mediaset: "Sono 30 anni che ci chiediamo sempre se il governo tiene o traballa. Ciò che posso dire è che il governo è solido e domani in Parlamento, al Senato, dimostrerà tutta la sua solidità".  Una fiducia che potrebbe passare anche dai voti di Italia Viva: per Di Maio arriverà "con i voti di coloro che hanno dato la fiducia a questo governo".

Sfiducia a Bonafede, Boccia: se passa, la crisi è inevitabile

 

A mettere in guardia sulla tenuta del governo è invece il ministro per gli Affari  Regionali Francesco Boccia, che su Rai 1 afferma: "Se passa la sfiducia al ministro Bonafede, la crisi di governo e' inevitabile. La sfiducia ad un ministro - continua - è una sfiducia a tutto il governo, soprattutto in un caso così. Mi auguro che questo non accada perché la maggioranza è solida ed è una maggioranza che si assume sempre le responsabilità delle scelte che facciamo. Penso che il ministro Bonafede - conclude Boccia - ha dato delle spiegazioni, ne darà altre in Parlamento, noi siamo soddisfatti dei chiarimenti che ha dato". 

Sfiducia a Bonafede, D'Incà: credo che la mozione sarà respinta 

 

Sulla richiesta di sfiducia per Bonafede è intervenuto anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà. "Io credo che  non ci sarà nessun problema, la mozione di sfiducia verrà respinta a larga maggioranza".  E a chi gli chiede se ci sia una partita di scambio tra il governo e Iv in vista della mozione al voto in Aula, D'Incà replica: "Io credo che questo sia il momento di pensare al rilancio del Paese". 

Sfiducia a Bonafede, replica Bellanova: "Crimi? Con le minacce non si risolve nulla"

 

Alle parole di Crimi replica il ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova: "Al presidente Conte lo abbiamo detto e diciamo con molta lealtà e chiarezza che domani ascolteremo le dichiarazioni del ministro Bonafede e certo non è con le minacce e con queste dichiarazioni roboanti che si affronta e si risolve la questione".

 "Le mie sono giornate faticose e a volte alcune dichiarazioni le rendono ancora piu' pesanti", ha concluso, chiarendo che "è noto a tutti che la mia posizione e quella del mio partito non è una posizione giustizialista. Ci sono posizioni diverse proprio sulla giustizia e sulle questioni affrontate in questi mesi su quel versante".

Crimi: "Recovery Fund primo passo, 500 miliardi sono pochini"

 

Vito Crimi è intervenuto anche sugli aiuti economici in sede Ue per la crisi economica dovuta al coronavirus: “Il Recovery fund è un primo passo. Ci dispiace che sia venuto in questo consesso un po’ privato dell’asse franco-tedesco, però ricalca il percorso che il presidente Conte aveva già avviato con lo stesso presidente Macron. È una risposta positiva alle richieste che venivano anche dall’Italia. Adesso Iniziamo da questa bozza di proposta e da lì costruiamo un vero e proprio intervento potente, perché 500 miliardi sono pochini per quello che serve realmente al nostro Paese”.

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Crimi: "Regola del doppio mandato resta, sui sindaci decidono iscritti"

 

La regola di non ricandidabilità dopo il secondo mandato nel M5S "c'è e rimane", ha aggiunto Crimi. "Noi abbiamo già  aperto in questo senso, rappresentando che il mandato di consigliere comunale  è un mandato talmente di servizio, che comporta un tale sacrificio, che non ha né entrate economiche né interessi di nessun tipo da poter gestire, tale da non conteggiarlo come mandato di professionismo della politica. Questo è già un fatto per noi: chi fa il mandato da consigliere comunale può  benissimo svolgere due mandati da parlamentare o da consigliere regionale. Il mio messaggio era rivolto alla possibilità che questa stessa regola venga applicata in maniera equa anche al mandato dei sindaci, considerandolo alla stregua di mandati regionali o parlamentari”. 

 

“Come in tutte le cose che riguardano il M5S – ha proseguito Crimi -, questa è una riflessione che si fa, che prevede un dibattito e ovviamente poi lasciamo sempre la parola ai nostri iscritti. Nessuno pensi che qualcuno voglia forzare. Noi abbiamo questo brutto vizio: quando c'è da fare una scelta i nostri iscritti li facciamo votare. E' un vizio che gli altri partiti non hanno. Noi abbiamo sempre questa linea e ci ha sempre aiutato, perché ci ha dato sempre la linea e la scelta migliore nel momento giusto”.

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