"I veneti non sono irresponsabili, non escludo altre ordinanze", dice il governatore. Quanto fatto "non è un atto sovversivo”, ha aggiunto in riferimento al via libera agli spostamenti verso le seconde case o verso le imbarcazioni. “Non ho bisogno di visibilità”, spiega
"Non posso accettare che si dica che i veneti sono irresponsabili, sono persone perbene". È la replica del governatore del Veneto Luca Zaia in relazione alle critiche legate alle aperture concesse dalla sua ordinanza per far fronte alla fase 2 dell'emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI: DIRETTA - LO SPECIALE). "Non escludo altre ordinanze”, aggiunge, precisando che quelle già firmate "non saranno revocate". Quanto fatto "non è un atto sovversivo. Ormai abbiamo capito che i problemi di questo Paese sono il Veneto. Non ho bisogno di visibilità, non ho voglia di fare scalate nazionali, lasciateci lavorare in pace”, ribadisce (IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE: LE FOTO- COME SARANNO I TRASPORTI - I CODICI ATECO DELLE ATTIVITA' CHE RIAPRONO). Secondo Zaia, non è stato sbagliato "autorizzare i codici Ateco e il regime delle deroghe" ma si poteva "addirittura fare di più. Oggi abbiamo degli indicatori - aggiunge parlando delle riaperture - che ci dicono che si può allargare, almeno lo dicono per il Veneto".
Scontro con Boccia: "Governo ha obbligo vigilanza"
"Le cose che facciamo noi come ordinanze sono le stesse che stanno facendo regioni dello stesso colore politico del governo”, commenta poi il governatore del Veneto. "Perché dobbiamo diventare i parafulmini - si domanda - di chi vuole solo avere visibilità?". Il governo "ha l'obbligo della vigilanza, di intervenire impugnando le ordinanze", aggiunge Zaia replicando al ministro Francesco Boccia che aveva affermato che "chi sbaglia si assumerà l'aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio". "Ma lo deve fare con tutti quelli che le hanno fatte - precisa Zaia - non si fa per colore politico, si fa per ordinanza". "Il rischio di sanzioni c'è sempre" in relazione all'attuale conflitto tra il decreto veneto e il dpcm sul tema delle passeggiate, prosegue il presidente del Veneto. "Dico a tutti di mettersi una mano sulla coscienza - continua alludendo alle forze dell'ordine chiamate a sorvegliare l'applicazione - se multiamo la gente perchè cammina".
Zaia: in seconde case si va da soli e non si alloggia
Sulla questione seconde case, Zaia ha precisato che "ci si va individualmente, da soli, per controllare se ci sono dei lavori da fare, non si alloggia lì e si torna a casa. Dal punto di vista sanitario - aggiunge - sfido chiunque a dire che questa è una messa a repentaglio della salute pubblica". Nel ripetere che "non revoca le ordinanze firmate" e che se qualcuno è convinto che sono illegittimi "le impugni", Zaia ammonisce i veneti: "fate attenzione perchè noi siamo sotto la lente di ingrandimento. Quindi cerchiamo di uscire con la mascherina e con tutto a posto perchè troveranno sicuramente qualche scusa per dire che è 'l'assalto alla diligenza'". Alle forze dell'ordine il governatore chiede "il buonsenso del buon padre di famiglia".
"Governo trovi soluzione per le messe"
Il governatore non esclude poi che il Veneto valuti un provvedimento che riguardi le funzioni religiose. "Stiamo valutando - conferma - tutti gli aspetti. Spero che il governo si metta una mano sulla coscienza e trovi una soluzione dopo la figuraccia che è stata fatta".
Cosa prevedono le norme in Veneto
Le nuove norme regionali consentono in Veneto gli spostamenti individuali su tutto il territorio regionale per recarsi nelle seconde case di proprietà o alle imbarcazioni che necessitano degli interventi, anche se ormeggiate al di fuori del comune di residenza. Possibili anche gli spostamenti individuali per attività motorie e all’aria aperta, anche in bicicletta, in tutto il territorio del Comune di residenza, sempre rispettando l’obbligo di evitare gli assembramenti e la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e indossando mascherina e guanti (In alcune Regioni anticipate le riaperture: ecco quali. FOTO).
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