Coronavirus, la “fase 2” in Veneto: via libera a spostamenti verso seconde case e barche

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Il governatore Zaia ha annunciato le nuove ordinanze che consentono maggiori libertà rispetto a quelle in vigore dal 4 maggio a livello nazionale. Poi le critiche al governo: “Speravamo in un approccio diverso, dobbiamo tornare a vivere”. Riaprono Electrolux e De'Longhi

Via libera agli spostamenti verso le seconde case o verso le imbarcazioni da manutenere o riparare anche se ormeggiate al di fuori del comune di residenza. All’indomani della conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla “fase 2” dell’emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI: DIRETTA - LO SPECIALE ), il presidente del Veneto Luca Zaia ha presentato i contenuti delle nuove ordinanze regionali che introducono maggiori libertà rispetto alle misure in vigore a livello nazionale a partire dal 4 maggio. Ripartono anche alcune aziende, come Electrolux e De'Longhi (IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE: LE FOTOCOME SARANNO I TRASPORTI - I CODICI ATECO DELLE ATTIVITA' CHE RIAPRONO).

Da oggi alle 18 attività motoria anche in bicicletta

Le nuove norme regionali che consentono in Veneto gli spostamenti individuali su tutto il territorio regionale per recarsi nelle seconde case di proprietà o alle imbarcazioni che necessitano degli interventi, ha spiegato Zaia, entreranno in vigore a partire dalle 6 di domani, 28 aprile. Sono invece possibili già a partire dalle 18 di oggi, 27 aprile, gli spostamenti individuali per attività motorie e all’aria aperta, anche in bicicletta, in tutto il territorio del Comune di residenza, sempre rispettando l’obbligo di evitare gli assembramenti e la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e indossando mascherina e guanti (In alcune Regioni anticipate le riaperture: ecco quali. FOTO).

Zaia: “Dal governo speravamo in un approccio diverso”

Nella conferenza stampa in cui ha annunciato le nuove ordinanze regionali, Zaia ha anche criticato i contenuti del decreto del presidente del Consiglio presentati la sera del 26 aprile. “Ieri sera è stata una brutta serata - ha detto il governatore leghista - speravamo ci fosse un approccio diverso. Si poteva e si deve fare uno sforzo in più. Non ce l’ho con il comitato scientifico, ma si deve trovare un equilibrio”. Con il virus, secondo Zaia, bisogna imparare a convivere. “Sappiamo che mangiare può fare male - ha proseguito - ma non è che dobbiamo morire di fame. Non possiamo fare le cavie, dobbiamo anche vivere. Sarebbe come dire chiudiamo le strade perché ci sono gli incidenti”.

“I veneti vogliono tornare al lavoro”

I veneti, ha aggiunto Zaia parlando ai giornalisti, dopo due mesi di lockdown “vogliono tornare a lavorare”. “Capisco che qualcuno in giro è poco interessato a uscire, ma qui sosteniamo le nostre famiglie e il Pil dell’Italia - ha detto il presidente del Veneto -. Non ci si può dimenticare che la nostra recessione è la recessione dell’Italia”.

Ripartono alcune aziende

Nella regione ripartono anche le grandi imprese della manifattura situate nella provincia di Treviso, in attesa di una più massiccia riapertura degli impianti attesa dal 4 maggio. Electrolux di Susegana conta da questa mattina su poco meno di 300 lavoratori volontari (l'azienda ha lasciato questa facoltà fino al 2 maggio), che hanno consentito di riattivare tre linee su un unico turno da sei ore. La casa del piccolo elettrodomestico De'Longhi, che da sette giorni aveva rimesso in moto una linea produttiva per un tipo di macchine da caffè a turno unico, da oggi raddoppia e integra la fabbricazione con altri modelli di "superautomatiche", e questo grazie alla disponibilità di 240 operai volontari. Un'ottantina sono gli addetti che oggi hanno preso servizio alla Permasteelisa, insegna dei rivestimenti architettonici speciali di Vittorio Veneto, mentre la componentistica per automotive realizzata alla Prima Sole Industries di Oderzo rimane sui ritmi già impostati il 22 aprile, cioè 35 addetti su tre turni.

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