Coronavirus, bozza Def: scostamento deficit fino a 55 miliardi e Pil -8%

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Tra le nuove misure da adottare contro i danni economici dell’emergenza Covid-19, il governo si starebbe apprestando a chiedere al Parlamento uno scostamento dagli obiettivi di deficit. Si lavora a un'ipotesi di riforma tasse basata sull'equità. Cdm venerdì mattina

Per le nuove misure da mettere in campo contro i danni economici del coronavirus (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE) il governo si starebbe apprestando, secondo quanto si legge nella bozza del Def, a chiedere al Parlamento uno scostamento dagli obiettivi di deficit fino a 55 miliardi per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021. In questo modo l'indebitamento complessivo per il 2020 salirebbe di qualche decimale oltre il 10%. Si fa strada anche un'ipotesi di riforma della tassazione basata su principi di equità. La bozza del Documento di economia e finanza è atteso sul tavolo del Cdm secondo quanto emerso, venerdì 24 aprile alle 10. Prima della riunione del Cdm è prevista una riunione del premier con i capidelegazione (LE GRAFICHE - LE TAPPE - I CONTAGI IN ITALIA).

Nel 2020 Pil a -8%

Nel 2020, si legge nella bozza, il Pil si attesterà a -8% e al +4,7% nel 2021 mentre il deficit arriverà al 10,4% "tenuto conto dell'impatto finanziario del Decreto con le misure urgenti di rilancio economico", e al "5,7 per cento" nel 2021. "Lo stock del debito pubblico è previsto pari al 155,7 per cento del Pil a fine 2020 e al 152,7 per cento a fine 2021".

Debito sostenibile, in media euro in 10 anni

Secondo quanto indicato in uno dei passaggi della bozza del Documento di economia e finanza "il debito pubblico dell'Italia è sostenibile e il rapporto debito/Pil verrà ricondotto verso la media dell'area euro nel prossimo decennio, attraverso una strategia di rientro che oltre al conseguimento di un congruo surplus di bilancio primario, si baserà sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati, grazie anche alla semplificazione delle procedure amministrative".

L'ipotesi riforma tasse

Miglioramento dei saldi di bilancio e riduzione del rapporto debito/Pil nel prossimo decennio che secondo quanto spiega la bozza potranno essere perseguiti attraverso "il contrasto all'evasione fiscale e le imposte ambientali, unitamente ad una riforma della tassazione che ne migliori l'equità e ad una revisione organica della spesa pubblica".

Distanziamento e norme sicurezza per alcuni trimestri

La bozza tiene in considerazione anche "le misure precauzionali" anti-Coronavirus  che "dovranno restare in vigore per un congruo periodo di tempo" e del fatto che "la pandemia ha nel frattempo investito i principali Paesi partner commerciali dell'Italia". Per questo motivo, "l'economia ne verrà fortemente impattata per diversi mesi e dovrà probabilmente operare in regime di distanziamento sociale e rigorosi protocolli di sicurezza per alcuni trimestri". Nella bozza del Def si sottolinea che a inizio anno c'è stata una "caduta senza precedenti nella storia" dell'attività economica dal "periodo postbellico".

Verso stop a clausole salvaguardia Iva dal 2021

Con il Documento di economia e finanza, il governo dovrebbe ufficializzare la scelta di togliere le clausole di salvaguardia sull'Iva dal 2021. L'idea è quella di assorbire e quindi annullare una volta per tutte la clausola, anche per dare un segnale - spiegano fonti dei diversi partiti della maggioranza - di stabilità dei conti pubblici rispetto ai mercati finanziari.

Verso 10 miliardi a imprese, 13 per ammortizzatori

Secondo diverse fonti di governo, tra le priorità stabilite del decreto aprile, in vista del quale il governo darà via libera ad un nuovo scostamento di bilancio, ci sarebbero dieci miliardi destinati alle imprese - la platea dovrebbe essere quella delle piccole Srl sotto i dieci dipendenti - e 13 miliardi destinati agli ammortizzatori. Nel provvedimento si dovrebbero destinare ulteriori 12 miliardi per anticipare alle imprese creditrici i pagamenti della Pa.

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