Coronavirus, Zaia: "Prefetti vigilino sulle aperture delle aziende"

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Il presidente del Veneto ha invitato le Prefetture a controllare la regolarità delle imprese che stanno producendo in questa fase di emergenza. Poi lancia un appello: “Liberalizzare mascherine chirurgiche”. E sul posticipare le elezioni in autunno, dice: “Una follia”

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, invita le Prefetture a vigilare sulla regolarità delle imprese che stanno producendo in questa fase di emergenza legata al coronavirus (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). "La modalità silenzio-assenso e richiesta di deroga - ha dichiarato oggi - è inevitabile che dia la stura a un sacco di aperture di aziende. Probabilmente quello strumento della deroga del silenzio-assenso è stato un po' un boomerang per chi vuole azioni di contenimento". Zaia ha sottolineato di "tifare perché si aprano le aziende il prima possibile, però ricordo sempre che la competenza è del Governo e non delle Regioni. Poi bisogna essere persone perbene: dinnanzi ad un'epidemia come questa ci vuole l'avallo della comunità scientifica. Se c'è un minimo spiraglio va seguito, però questa è la situazione. Tutto quello che è procedura non regolamentata, nei dispositivi, nelle misure, nelle proporzioni, è una procedura che porta ad assembramento che può mettere a repentaglio. Non ce l'ho con l'impresa, con i lavoratori, ma semplicemente spero e auspico che ci siano almeno tutti i dispositivi e le distanze di sicurezza. Se un lavoratore pensa che siano stati lesi i suoi diritti - ha concluso - ha tutti gli strumenti per denunciare. Invito le Prefetture a prendere in mano l’argomento”  (I NUMERI DELL'ITALIA - MAPPA DEL CONTAGIO).

Quasi 12mila positivi in Veneto

Nella giornata di martedì 7 aprile, in Veneto crescono i casi i positivi al Sars-Covid2 e i dimessi, diminuiscono le morti. I positivi sono 11.925, 227 in più della rilevazione di ieri, rende noto il bollettino della Regione Veneto. Calano i malati in terapia intensiva che sono 297, 19 in meno. I decessi sono 9, dato che porta a 634 il totale delle morti. I pazienti in area non critica sono 1.579 (2 in più). I casi attualmente positivi sono 10.203, quelli dei negativizzati virologici 1.027. I deceduti in ospedale e in aree extra ospedale sono complessivamente 695. Il numero dei soggetti in isolamento è pari a 18.866. I dimessi sono 1.265.

Pronti gli hotel se mancano i posti letto negli ospedali

La Giunta regionale del Veneto ha intanto approvato questa mattina i criteri per individuare hotel idonei nei quali ospitare, in caso di carenza di posti letto negli ospedali, persone malate di Covid-19, con priorità per le strutture ricettive presenti nelle aree di Venezia-Mestre, Padova, Treviso e Verona. "Ci stiamo muovendo - ha affermato l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner - con la massima prudenza per non farci trovare impreparati in caso di estrema necessità, ma confortati anche dall'incoraggiante andamento di questi giorni sul diffondersi del virus nella nostra regione, auspichiamo di non aver bisogno di mettere in atto questa iniziativa. Se dovesse servire, noi saremo pronti" (LE MISURE PRESE IN TOSCANA). 

"Liberalizzare le mascherine chirurgiche"

Zaia ha chiesto “ufficialmente al governo che tolga il tema della confisca delle mascherine, che liberalizzi almeno le 'chirurgiche'". Secondo il governatore del Veneto si "devono mettere i cittadini di poter trovare le mascherine al supermercato, nelle farmacie a prezzi ovviamente abbordabili". "Se non è destinato agli ospedali, alla sanità - ha proseguito Zaia - il proprietario di un supermercato fatica non poco per riuscire ad acquistare un container di mascherine per poi distribuirle nel suo esercizio perché gli viene sequestrato. E quindi nessuno rischia". Zaia dopo aver sottolineato che il costo di produzione cinese è molto inferiore a quello in Italia precisa che "se il Governo non decide che questa è una produzione strategica che va aiutata, siamo sempre fuori mercato. Io sono per aiutare con un incentivo”. Il governatore del Veneto ha poi commentato il  dl liquidità annunciato ieri dal governo: "Bene aiutare le aziende, ma si deve inserire una clausola obbligatoria: devono pagare i conti. Avere la garanzia che fornitori e lavoratori siano pagati. In questi due mesi tutti avanzano soldi da tutti. Non si può far partire l' economia così".

"Comunità scientifica crede test sierologico"

Zaia ha quindi spiegato la decisione della regione di avviare la sperimentazione dei test sierologici (COSA SONO): ”C'è un network di sperimentazioni per il test sierologico. C'è chi dice che non è validato. Noi guardiamo alla comunità scientifica: ci dicono, e l'hanno scritto nero su bianco, che credono a questa partita"."È pur vero - precisa Zaia - che la comunità scientifica dice anche che se non vale il principio del test anticorporale, quindi sierologico, non vale nemmeno il principio del vaccino, perché il vaccino si basa sulla ricerca degli anticorpi neutralizzanti". Quindi, da una parte i test sierologici, dall'altra i tamponi già fatti, 153 mila in Veneto. La nuova macchina olandese, installata e avviata oggi nell'Azienda Ospedaliera di Padova, garantirà 9.600 tamponi al giorno potendo effettuare in 15 minuti ciò che la macchina precedente effettuava in due ore. Con i due nuovi estrattori che l'Azienda Ospedaliera di Padova ha già ordinato, e il cui arrivo è previsto a breve, la nuova macchina può arrivare a una capacità di 20 mila tamponi al giorno cui si devono aggiungere tutti quelli processati dalle singole Ulss e dall'Azienda Ospedaliera di Verona. Per il presidente del Veneto, infine, indire le elezioni amministrative in autunno è una follia. "Nel limite del possibile, anche rispettando il tema sanitario, io penso che - precisa - si debbano fare le elezioni il prima possibile. Sento discorsi di posticiparle a novembre-dicembre: è una follia". 

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