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Prodi: “Il Quirinale non mi interessa. Mi piaceva fare il premier. Sono un nonno felice”

Politica

Intervistato dal Corriere della Sera il Professore parla di Europa, Iran e Libia. E sulle regionali in Emilia Romagna si sbilancia: “Penso che Bonaccini vincerà” 

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“Sono un nonno felice. Prima di andare in pensione a me piaceva fare il premier… ma non ho mai puntato alla presidenza della Repubblica. E non ci penso certo ora”. Non lascia spazio a fraintendimenti Romano Prodi che, intervistato dal Corriere della Sera, si chiama fuori dalla corsa per il Quirinale rispondendo no a chi lo considera un papabile per il Colle. “E poi” puntualizza “quegli oltre 101 che in Parlamento votarono contro di me, ci sono ancora".

"Italia ha perso il ritmo. Ue condannata alla paralisi"

Parla di politica estera e delle elezioni in Emilia Romagna l’ex Presidente del Consiglio. Sullo scacchiere internazionale, "l'Ue è condannata all'irrilevanza finché procediamo separati. Questa impossibilità di trovare una linea comune produce la paralisi", osserva Prodi. Quanto all'Italia, "ha perso il ritmo. La politica estera richiede continuità".

"In politica servono programmi e non dogmatismi"

In merito alla tenuta dell'esecutivo, "nelle votazioni parlamentari continua a vincere in modo netto, però nelle cose umane c’è sempre l'imprevisto. Ci sono obiettivi vitali che dovrebbero essere più forti delle ragioni di frattura. Se prevale l'interesse particolare, può accadere la stessa cosa che successe a me con Bertinotti", dichiara Prodi. Sulle liti nei giallorossi, "servono programmi e non dogmatismi. Questa alleanza è stata messa in piedi in grande velocità, mentre richiedeva tempo, come è accaduto in Germania e in Austria. Si può passare dall'odio all'amore solo se si entra in una fase propositiva su nuovi temi. L'economia deve essere il vero campo da gioco". Per Prodi sono importanti anche le competenze: "Fino a poco tempo fa si inseguiva solo la novità, ora si ricomincia a valutare l'esperienza" perché "in qualsiasi sistema il curriculum è importantissimo. E servono relazioni, rapporti di fiducia e di amicizia coltivati nel tempo".

Regionali Emilia Romagna, "vincerà Bonaccini"

Sul voto del 26 gennaio in Emilia Romagna Prodi afferma di credere che "Bonaccini vincerà e, in ogni caso, le ricadute del voto dipenderanno piuttosto dai possibili nuovi equilibri dentro le forze di maggioranza e di opposizione". Quanto a Matteo Salvini, che parla di liberare la regione, "ma liberarla da cosa? L'Emilia-Romagna è una terra libera. E per di più qui ci sono redditi più elevati e maggior tasso di occupazione". L'ex premier spiega che non scenderà in piazza con le sardine "perché non voglio danneggiarle" e smentisce di essere dietro al movimento: "Magari fossi stato in grado io di creare un movimento del genere".