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Libia, vertice straordinario a Bruxelles. Scontro Di Maio-Salvini

Politica

Il ministro degli Esteri: "La situazione è molto delicata, ma questo non significa che l'Ue debba restare immobile". E accusa il leader della Lega: "Puntava solo sull’immigrazione per fare campagna elettorale". L'ex vicepremier replica: "Non è all'altezza"

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Si tiene a Bruxelles un vertice straordinario sul caos in Libia tra l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell ed i ministri degli Esteri dei Paesi parte del processo di Berlino (Italia, Francia, Germania e Regno Unito). Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato la sua partecipazione su Facebook "insieme ai miei omologhi europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e con lo stesso Borrel". Di Maio ha sottolineato che "la situazione è molto delicata, ma questo non significa che l'Ue debba restare immobile". Il vertice è reso urgente dal precipitare della situazione in Libia dove, dopo l’attacco lanciato dal generale Haftar su Sirte, le forze del governo di accordo nazionale di Sarraj hanno reagito per riprendere le posizioni perse. Intanto Di Maio, in un’intervista al Fatto Quotidiano, sempre sul tema della Libia non risparmia critiche all’ex alleato Matteo Salvini: "Puntava solo sull’immigrazione per fare campagna elettorale". Pronta la replica dell’ex alleato di governo ai microfoni di Radio24: "Anche a gennaio 2020 è colpa di Salvini?".

Il vertice a Bruxelles

"Nel Paese la situazione è molto seria e c'è escalation davvero pericolosa in questo conflitto", ha detto il portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae) Peter Stano, confermando l'incontro a Bruxelles. "Rafforzeremo l'appello europeo per porre fine alla violenza e per dimostrare che siamo capaci di trovare una soluzione politica".

Di Maio: "Riteniamo che non esista alcuna soluzione militare"

Della Libia, spiega Di Maio, "ne ho parlato ieri sera a Roma con l'alto rappresentante per le politiche Ue, Josep Borrell, con il quale abbiamo affrontato anche il dossier iraniano". "Continuiamo tutti a ritenere che non esista alcuna soluzione militare e ne discuteremo oggi in sede europea", continua il ministro degli Esteri, aggiungendo che "come Italia abbiamo peraltro ottenuto che al Consiglio Affari Esteri di venerdì si parli, oltre che di Iran, anche di Libia, che per noi è la priorità. L'Ue, questa volta, dimostri di saper fare l'Ue".

Di Maio: "Salvini sbagliò sulla Libia"

"La situazione sul piano della sicurezza è difficile, ma la missione della Ue è in corso e lavora a un incontro con Al Sarraj e Haftar. Se non sarà possibile in Libia, lo terremo altrove", ha detto Di Maio al Fatto Quotidiano, sottolineando tuttavia anche l’importanza degli altri attori coinvolti: "Perché si sblocchi la situazione è fondamentale che si parlino Stati Uniti e Russia". Ma non è mancata l’occasione per una stoccata all’ex alleato e ministro dell’Interno Matteo Salvini: "Avocò totalmente a sé il dossier libico - ha detto Di Maio - puntando solo sull'immigrazione per farne un tema da campagna elettorale. Una scelta del tutto sbagliata". E ha aggiunto: "Qui se la guerra continua i rischi saranno ben altri, con la proliferazione di cellule terroristiche a pochi chilometri dalle nostre coste. Non ci sono minacce dirette per il nostro Paese ma queste cellule di terroristi stanno proliferando".

Salvini: "Se non sono capaci di fare i ministri facciano altro"

A stretto giro è arrivata la risposta di Matteo Salvini (VIDEO): "Anche a gennaio 2020 è colpa di Salvini? - ha detto il leader della Lega ai microfoni di Radio24 - È un po' noioso. Aumentano le tasse è colpa di Salvini, se Trump attacca e avvertono tutti tranne noi è colpa di Salvini. Cambiassero ritornello". E poi ancora, riferendosi direttamente al governo: "Se non sono capaci di fare i ministri facciano altro. Io sarei in Libia, non a parlare di legge elettorale con Zingaretti. Se Conte e Di Maio parlano con tutti, fanno incazzare tutti. Stiamo su Scherzi a parte. Ora non parla più nessuno con noi". E sul ministro degli Esteri: "Di Maio non è chiaramente all'altezza, ma non è colpa solo sua. È la squadra che non va. Difficile attaccare un ministro quando è tutta la squadra di governo che è raffazzonata".