Elezioni regionali 2020, dall'Emilia-Romagna al Veneto: ecco dove e quando si vota

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Otto le regioni che andranno al voto, in una tornata che si preannuncia decisiva per il futuro del governo Pd-M5s. Solo due di queste vengono da un'esperienza di centrodestra: Liguria e Veneto. Il centrosinistra teme la perdita della roccaforte Toscana

Occhi puntati nel 2020 sulle elezioni regionali. Sono ben otto, infatti, le regioni che andranno al voto. Si tratta di una serie di test importanti per l’attuale maggioranza di governo, dopo la sconfitta in Umbria dell’alleanza tra M5s e Pd. Nel 2020, inoltre, è previsto il voto amministrativo in oltre mille comuni. Il primo appuntamento per le elezioni regionali sarà quello in Emilia Romagna e Calabria, a gennaio, mentre le altre tornate elettorali sono in programma in primavera (LA MAPPA - TUTTI I GOVERNATORI) - LO SPECIALE).

Le elezioni in Emilia Romagna

In Emilia Romagna il voto è previsto il 26 gennaio 2020. Il governatore uscente del centrosinistra Stefano Bonaccini si ripropone per un secondo mandato. A sfidarlo dal centrodestra è Lucia Borgonzoni, della Lega. Non verrà riproposta l’alleanza tra Pd e M5s: gli iscritti del Movimento hanno deciso, votando sulla piattaforma Rousseau, prima di correre a queste elezioni e poi di scegliere Simone Benini come loro candidato.

Le elezioni in Calabria

Il 19 novembre 2019 è stata ufficializzata anche la data per il voto in Calabria, che sarà la stessa dell’Emilia Romagna: il 26 gennaio 2020. Anche qui Pd e M5s corrono separati. Il centrosinistra ha scelto di non candidare il presidente di Regione uscente, Mario Oliverio, e di puntare sull’imprenditore Pippo Callipo. Il M5s ha scelto il docente universitario Francesco Aiello, approvato dalla piattaforma Rousseau. Più complessa la situazione nel centrodestra: la coalizione ha scelto la deputata di Forza Italia Jole Santelli, dopo il veto della Lega sul sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (sempre di Fi), che però ha annunciato ugualmente la sua candidatura.

Le elezioni in Campania

Voto in primavera invece in Campania, dove la data deve essere ancora ufficializzata. Salvo colpi di scena, per il centrosinistra dovrebbe ricandidarsi il presidente uscente Vincenzo De Luca. Già deciso, invece, il candidato della coalizione di centrodestra: è Stefano Caldoro, già governatore della regione dal 2010 al 2015, indicato da Forza Italia con il via libera di Lega e Fratelli d’Italia. Il Movimento 5 stelle deve invece ancora decidere.

Le elezioni in Puglia

Si vota entro la primavera anche in Puglia. Il presidente uscente Michele Emiliano, di centrosinistra, ha deciso di ricandidarsi, ma dovrà affrontare le primarie di coalizione. Il centrodestra candida Raffaele Fitto, ex ministro e già governatore della Puglia dal 2000 al 2005. Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, deve ancora partire la consueta procedura di candidature e approvazione attraverso la piattaforma Rousseau.

Le elezioni in Toscana

Oltre all’Emilia Romagna c’è un’altra roccaforte rossa che andrà al voto nel 2020: la Toscana, alle urne sempre in primavera. Un'eventuale perdita della regione potrebbe essere un vero shock per il centrosinistra, che dovrà trovare un successore al presidente uscente Enrico Rossi, arrivato al secondo mandato. L'accordo all'interno della coalizione si è trovato sul nome di Eugenio Giani, attuale presidente del Consiglio regionale, nonostante alcune resistenze all'interno del Pd. Il centrodestra deve ancora trovare un accordo: potrebbe sostenere Susanna Ceccardi, ex sindaca di Cascina (Pisa), ed europarlamentare della Lega. Ma si parla anche di Paolo Del Debbio. In questa regione resta invece piuttosto debole il M5S.

Le elezioni nelle Marche

In primavera si vota anche nelle Marche. La ricandidatura del presidente uscente del centrosinistra, Luca Ceriscioli, deve passare attraverso le primarie. Il centrodestra sembra aver raggiunto un accordo sul nome Guido Castelli, ex Forza Italia passato Fratelli d’Italia. Ancora tutto da decidere per il Movimento 5 stelle.

Le elezioni in Liguria

La Liguria, insieme al Veneto, è una delle uniche due regioni di questa tornata elettorale con un presidente uscente di centrodestra. Ancora da chiarire se il governatore uscente Giovanni Toti, fuoriuscito da Forza Italia e fondatore del nuovo partito Cambiamo!, otterrà la ricandidatura. La Lega sarebbe pronta ad appoggiarlo, ma il suo ex partito difficilmente accetterà. Il centrosinistra deve invece sciogliere il nodo. Anche qui potrebbe non riproporsi l’alleanza tra Pd e M5s. Per lanciare la sfida al centrodestra si è fatto il nome di Aristide Massardo, professore universitario ben visto da un’ampia fetta di società civile.

Le elezioni in Veneto

Anche il Veneto viene da una (lunga) esperienza di centrodestra. È una vera e propria roccaforte della Lega, che alle ultime Europee da sola ha ottenuto quasi il 50 percento dei consensi. È molto probabile la ricandidatura del presidente uscente Luca Zaia (Lega). Il centrosinistra sembra intenzionato a proporre la candidatura dell'attuale capogruppo Stefano Fracasso. Anche per il Veneto voto nella primavera 2020.

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