Fontana a Sky TG24: "Lega e M5s erano contrarie a riforma Mes, serve voto del Parlamento"

Politica

Il vice presidente del Carroccio, ex ministro per gli Affari europei, a "L'Intervista" di Maria Latella: "C'è una risoluzione di giugno 2019 che invita il governo a tornare in Parlamento per modifiche al fondo salva-Stati. Serve un richiamo di Mattarella"

"Lega e M5s erano contrarie alla riforma del Mes, si sarebbe dovuto tornare in Parlamento per discuterne, cosa che non è ancora avvenuta". Lo ha detto Lorenzo Fontana, vice presidente della Lega ed ex ministro per la Famiglia e ministro per gli Affari europei, a "L'Intervista" di Maria Latella su Sky TG24, parlando delle polemiche sul fondo salva-Stati. "Il 19 giugno - ha spiegato Fontana - è stata approvata una risoluzione, che invitava a interpellare il Parlamento in caso di revisione del Mes, finora è stata disattesa" (l'intervista integrale).

"C'è bisogno di chiarezza sul Mes"

Sullo scontro tra Salvini e Conte riguardo il Mes, Fontana ha detto: "Mi dispiace umanamente, dopo aver lavorato per diversi mesi con queste persone. Ma anche Conte non è stato molto tenero nei confronti di Salvini. Mi auguro si torni a parlare di idee e di questioni. Il Mes è una questione delicata e fondamentale per l'Italia. C'è bisogno di chiarezza".

"Serve un richiamo di Mattarella"

"Quello che è sicuro - ha continuato Fontana - è che la Lega è sempre stata contraria alla revisione del Mes, così come i Cinque Stelle. Questo cambio di idee e un voto sul Mes potrebbe creare gravi problemi alla maggioranza. Evidentemente per questo è stata evitata la trasparenza sulla questione. Bisogna assolutamente arrivare a un voto del Parlamento, c'è un mandato a giugno. Se qualcuno ha cambiato idea, come il M5s, vada a spiegarlo agli italiani. Servirebbe un richiamo del presidente Mattarella, che non può ignorare come il Parlamento abbia chiesto una cosa e il governo ne abbia fatta un'altra".

"Nel M5s molti non vedono un futuro nell’alleanza attuale"

Durante l’intervista Fontana ha anche affrontato il tema delle divergenze all’interno dei pentastellati sulla maggioranza di governo e dell’ipotetico 'travaso' di parlamentari dal Movimento 5 Stelle alla Lega: "Ci sono delle persone nel Movimento che non vedono un futuro in questa alleanza attuale, quindi che ci sia la voglia di cambiare maggioranza o tentare una via nuova mi sembra evidente", ha detto Fontana.

"Di Maio per molti aspetti si trovava meglio con noi"

"Di Battista essendo l'anima più movimentista incarna tanti mal di pancia e tanti parlamentari che, magari, non possono parlare", ha aggiunto Fontana. Di Maio pentito di essere andato al governo col Pd? ”Non saprei, ma sicuramente per certi aspetti si trovava meglio con noi". A una domanda sulla chat tra Salvini e Di Maio, Fontana ha risposto che non sa se sia ancora aperta: "Bisognerebbe chiederlo a loro. Fra persone intelligenti bisogna sempre parlare e dialogare, perché qui c’è in ballo anche il futuro del Paese".

"Inchiesta fondazione Open? Non si condanna prima del tempo"

Il vice segretario della Lega ha anche espresso la sua opinione sull'inchiesta sulla fondazione Open e Matteo Renzi: "Aspettiamo che le inchieste giungano al termine prima di condannare le persone, in tutti i casi. Non mi piace quando una persona viene già condannata prima del tempo".

"Non abbiamo intenzione di entrare nel PPE"

In chiave europea, Fontana ha illustrato i piani della Lega: "Noi non abbiamo intenzione di entrare nel PPE, ma la nostra intenzione è quella di creare una grossa forza identitaria che possa rappresentare un 20 o un 25% del Parlamento Europeo per poi andare a parlare con il Partito Popolare Europeo e creare una maggioranza di centrodestra all’interno del Parlamento Europeo. Se non si dovesse riuscire ad avere questa maggioranza da qui a pochi anni, sono convinto che alle prossime elezioni europee si riuscirà sicuramente ad avere".

"Il nostro sogno è collaborazione Usa-Russia"

Allargando il campo ai temi di politica internazionale, Fontana ha detto: "Il nostro sogno è quello che Stati Uniti e Russia possano collaborare assieme, perché gli Stati Uniti hanno in larga parte origini europee e la Russia è sempre stata una protagonista nel contesto europeo, quindi anche a livello storico non dobbiamo dimenticarci di questo. Sarebbe bello che riuscissero a parlarsi perché ci sono delle sfide comuni in futuro, ad esempio penso alla Cina che per il modello culturale e il sistema politico attuale è molto lontana da noi. A fine gennaio o inizio febbraio andrò negli Stati Uniti e penso che avrò moltissime interlocuzioni e potremo capirci su tante cose".

"Gli Usa diffidano di Salvini? Mi sembra strano"

Lorenzo Fontana ha poi commentato le indiscrezioni secondo cui Giorgia Meloni sarebbe un’interlocutrice degli Stati Uniti che invece diffiderebbero di Matteo Salvini per i suoi rapporti con la Russia: "Fa piacere che ci siano altri movimenti politici che sono d’accordo sul fatto che dobbiamo avere un’alleanza molto forte con gli Stati Uniti. Mi sembra però strano che gli Stati Uniti diffidino di una forza che ha circa il 34 o 35% in Italia e preferiscano una forza che ha l’8 o 10%. Abbiamo sempre avuto un’ottima interlocuzione con gli Stati Uniti".

"Nella Chiesa tanti con noi. Draghi al Quirinale? Meglio Giorgetti"

Fontana ha inoltre commentato l'apertura verso Salvini da parte del cardinale Camillo Ruini: "Anche all’interno della Chiesa c’è la sfida tra globalismo e identità. È una sfida molto importante perché ne va del tessuto stesso della Chiesa e tanti sono dalla nostra parte. Magari non hanno voce, ma tanti sono dalla nostra parte". E infine rispondendo alla domanda su un'eventuale elezione di Mario Draghi al Quirinale, Fontana ha detto: "Preferisco Giorgetti".

Politica: I più letti