Il capo politico del M5s parla di un ddl "per far risorgere" la città. Il leader della Lega: “Puoi anche riempirla di soldi e poteri, ma quando non si è capaci la via più dignitosa sarebbero le dimissioni”. Franceschini: sui tavoli di governo nessun ddl sul tema
Poteri speciali per il sindaco di Roma, "per far risorgere dalle macerie" la capitale. Ad auspicare la svolta per la città, contenuta in un disegno di legge del M5s che potrebbe essere approvato entro la metà del 2020, è il capo politico Luigi Di Maio, che assicura alla sindaca il sostegno del Movimento, e aggiunge: “Mi auguro che il Parlamento discuta questo disegno di legge e che si possa trovare un'intesa con tutte le forze politiche, perché non è una questione di partito". Durissima la reazione di Matteo Salvini, che già in passato ha criticato l’amministrazione romana: "Alla Raggi puoi dare anche la mantella di Batman, il problema è che non è capace". Intanto la città si prepara al blocco dei servizi per 24 ore: dai rifiuti ai trasporti, venerdì i lavoratori delle società partecipate si fermeranno per lo sciopero generale proclamato dai sindacati.
Salvini: “La via più dignitosa sarebbe quella delle dimissioni”
Salvini, che dopo il mercato di piazza Epiro stamattina è andato davanti all'impianto rifiuti di Rocca Cencia per una visita ma non è riuscito ad entrarvi, rincara: "Alla Raggi puoi anche riempirla di soldi e poteri, ma quando non si è capaci di fare il sindaco la via più dignitosa sarebbe quella delle dimissioni e far scegliere ai romani un sindaco più in gamba".
Franceschini: “Sui tavoli di governo nessun ddl su questo tema”
Dubbioso sul ddl invece il Pd, alleato di governo dei pentastellati, con il ministro della Cultura Franceschini che commenta: “Penso Di Maio si riferisse a una iniziativa legislativa del suo partito per Roma Capitale perché non è stato portato sui tavoli di governo alcun ddl su questo tema e quindi di 'pronto' non può esserci davvero nulla. Ovviamente non ci sottrarremo a una discussione su questa idea quando verrà portata nelle sedi appropriate".
La polemica tra il M5s romano e Spadafora
Le parole di Di Maio sulla questione del conferimento di maggiori poteri e maggiori fondi a Roma arrivano anche con l’intento di spegnere la polemica interna esplosa dopo che Vincenzo Spadafora aveva detto: "Roma e l'amministrazione restano un problema. Potevamo e dovevamo aspettarci molto di più". Alle parole del ministro dello Sport è seguita la replica del capogruppo del M5S in Campidoglio, Giuliano Pacetti, che ha attaccato: "Spadafora, spiace dirlo, ha abboccato alla verità distorta che i media e gli altri partiti hanno sapientemente costruito. Fa il loro gioco". Poi la controreplica del titolare dello Sport: "Le mie parole di ieri su Roma e i suoi problemi non erano un attacco a Virginia Raggi".
Lo sciopero
Intanto a Roma si va verso lo sciopero di venerdì, e nonostante l’appello di Virginia Raggi a Cgil, Cisl e Uil a ripensarci, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini punta il dito: "È sotto gli occhi di tutti cosa non funziona. Sarebbe utile che il Comune accettasse di discutere con le organizzazioni sindacali". Netta la replica del Campidoglio: "Roma Capitale ha proposto ai sindacati confederali un tavolo di confronto sulle società partecipate, ma l'offerta è stata rifiutata senza che da parte loro venisse avanzata alcuna alternativa".