Il tema "non è all'ordine del giorno e non è una priorità", ha detto questa mattina il ministro dell'Istruzione. Che è intervenuto anche sullo ius culturae, definendolo "un segno di civiltà".
"Sono sgomento di fronte a questo vespaio mediatico. Il tema non è all'ordine del giorno, non è una priorità, neanche lontanamente". Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti tenta di smorzare le polemiche scoppiate dopo le sue dichiarazioni circa la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche. Lo fa durante un'intervista di questa mattina a Radio Capital, in cui si spiega: "Io credo in una scuola laica. Invece di parlare del fatto che il Ministero sta lavorando per l'edilizia scolastica o che sta aiutando le amministrazioni, si discute di quello che io ho detto sul crocifisso. Questo Paese ha bisogno di un cambio di mentalità".
Il governatore Zaia: "Lo Stato penalizza le paritarie"
"Magari lo Stato riconoscesse davvero che le scuole paritarie sono una risorsa per il paese, nei limiti della Costituzione. In realtà lo Stato continua a penalizzare alunni e famiglie delle paritarie, costringendole a pagare due volte il servizio di istruzione, con le tasse e con la retta": così il presidente del Veneto Luca Zaia replica alle affermazioni del ministro Lorenzo Fioramonti. "Il ministro Fioramonti dovrebbe sapere che in Veneto 84 mila bambini, cioè due bambini su tre sotto i 6 anni, possono frequentare una scuola dell'infanzia grazie alla presenza degli istituti paritari. Se non ci fossero 1100 scuole materne paritarie quei bambini non potrebbero esercitare il loro diritto all'educazione, ha aggiunto il presidente del Veneto.
Su scuola paritaria e ius culturae
Il ministro ha anche detto che la scuola paritaria "svolge un ruolo importante. E' una risorsa per il Paese ma nei limiti della costituzione", ha precisato, aggiungendo che "è un valore favorire il dialogo a qualunque livello", tanto che "in questi giorni abbiamo deciso di rinominare le sale del ministero con i nomi dei grandi pedagogisti italiani: da don Giovanni bosco a don Lorenzo Milani e molte altre figure del mondo cattolico o laico". Fioramonti è anche intervenuto sul tema dello ius culturae, cioè la cittadinanza a chi è nato da genitori stranieri ma si trova n Italia e vi ha studiato per un certo numero di anni, affermando: "Mi sembra un segno di civiltà. Questi ragazzi sono italiani tanto quanto i miei figli. Il tema non è una priorità ma posso esprimere la mia opinione come rappresentante del popolo italiano".