Scuola, il ministro Fioramonti: "Chiederò di stanziare 3 miliardi, è il minimo"

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Il titolare dell'Istruzione assicura che "c'è molta convergenza da parte di Conte". E sottolinea: "Non la fate passare come una grande richiesta". Poi annuncia che non cambierà l'esame di maturità "per rispetto degli studenti"

Il nuovo ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti (CHI È), conferma la richiesta di stanziare circa 3 miliardi per la scuola nella prossima legge di bilancio. "Assolutamente sì, sono 14 mesi che ci lavoriamo – ha spiegato durante un’intervista radiofonica - c'è molta convergenza da parte di Conte, abbiamo avuto interlocuzioni informali con il ministro Gualtieri". E ha sottolineato che "3 miliardi è il minimo. Non lo fate passare come una grande richiesta", ha aggiunto (LO SPECIALE SCUOLA).  

Aumento stipendio insegnanti “intorno ai 100 euro”

Tornando sul nodo dell'aumento dello stipendio per i docenti, Fioramonti ha confermato quanto detto nei giorni scorsi: "Ho parlato di un aumento importante, è un ragionamento che stiamo facendo in questi giorni, intorno ai 100 euro, ovviamente poi andrà definito in legge di bilancio quanto e come". Se riguarderà solo gli insegnanti di ruolo o anche i precari "non lo abbiamo ancora deciso, stiamo riflettendo - ha spiegato - è un problema di risorse e platea: gli insegnanti sono moltissimi, sarà fatto un discorso di equità sociale e di trattamento salariale che possa avere il massimo di impatto positivo sulla qualità della scuola". Il decreto scuola, ha concluso, "sarà presentato al primo Cdm utile appena chiudiamo il tavolo con i sindacati".

“Non cambio l’esame di maturità per rispetto degli studenti”

L’esame di maturità non cambierà, ha aggiunto il ministro, “per rispetto nei confronti degli studenti. Questo non vuol dire che condivida quanto fatto dal mio predecessore”, ha sottolineato. Fioramonti ha aggiunto che anche per l'Invalsi "manterremo il sistema di quest'anno". "Non sarà obbligatorio per l'esame di maturità", ha detto.

“Contrario a bonus merito”

Fioramonti si è poi soffermato sul tema del merito: "Sono contrario all'idea che la scuola debba incentivare comportamenti che sono parte dell'insegnamento. I bonus perché si fa qualcosa di più temo che abbiano esattamente l'effetto opposto", ha concluso.

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