L'ex ministro degli Interni ironizza sull'ex alleato: "Io non ne sarei capace". Sul nuovo governo M5s-Pd dice: "Tirerà a campare, rappresenta la minoranza della minoranza degli italiani". E chiosa: "Vigileremo perché non smontino tutto". AGGIORNAMENTI
"Non so come si possa passare in una settimana dal fare il ministro del Lavoro al fare il ministro degli Esteri. Mi tolgo il cappello, io non ne sarei capace". Così Matteo Salvini in un'intervista a Sky TG24 ironizza sull'ex alleato e leader del M5s Luigi Di Maio, nel giorno successivo all'insediamento del nuovo governo M5s-Pd (MEME - CONTE E CONTE BIS, MINISTRI A CONFRONTO). L'ex ministro dell'Interno ha poi attaccato il nuovo esecutivo: "Questo è un governo per tirare a campare. È successo che parte un governo che rappresenta la minoranza della minoranza degli italiani e la maggioranza dei parlamentari che non vogliono lasciare la poltrona". E ancora: "Noi vigileremo perché non smontino tutto: se uno cancella Quota 100 o riapre i porti non fa un dispetto a Salvini, è un problema per gli italiani". (NUOVO GOVERNO, GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE)
"Non mi piace l'Italia che torna indietro"
Salvini prosegue nelle sue critiche al nuovo esecutivo: "Se il nuovo governo parte con la legge elettorale non ci siamo, perché chi mi ferma per strada mi chiede di tagliare tasse e burocrazia e riformare la giustizia". E continua: "Non mi piace l'Italia della palude che torna indietro, 37 partiti dove quello che ha il 2% ti condiziona. Ci opporremo al ritorno al passato. Per noi vince chi prende un voto di più", aggiunge.