Crisi di governo, Salvini: “Sfiduceremo Conte”. M5s: “Si dimetta”

Politica

L’ultimo terreno di scontro tra gli ormai ex alleati di governo è la vicenda della Open Arms. Il leader della Lega: “Prima si vota, meglio è”. Sempre più probabile l’ipotesi di un accordo Pd-M5s

Si acuisce lo scontro tra Lega e M5s. Gli ormai ex alleati di governo sono in disaccordo su tutto e il terreno di battaglia di Ferragosto, dopo il botta e risposta sul reddito di cittadinanza, è la vicenda della nave Open Arms, con un duro botta e risposta tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte. Tensioni che allontanano ulteriormente le parti. “Il 20 agosto sfiduceremo il premier”, ha annunciato mercoledì 14 agosto il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Stiamo facendo tutto il possibile perché gli italiani possano votare. Nessun governo strano, prima si vota, meglio è”, ha aggiunto Salvini, riferendosi all’ipotetica alleanza tra Pd e M5s. I pentastellati invece vorrebbero evitare un nuovo appuntamento elettorale: “Molli la poltrona, lo faccia per coerenza’”, dicono riferendosi al ministro dell’Interno. Urne non utili in questo momento anche per l’ex premier ed ex segretario Pd Matteo Renzi.

Lo scontro su Open Arms

La questione migranti tiene banco a Ferragosto. In una 'lettera aperta', pubblicata su Facebook, il premier Conte critica duramente l'operato del ministro dell'Interno Matteo Salvini, sul caso dell'imbarcazione della Ong spagnola. Non si fa attendere la risposta del leader della Lega. La decisione del Tar del Lazio di sospendere il divieto di ingresso in acque italiane della Open Arms aveva già fatto infuriare Salvini. "Caro il mio giudice, lo stipendio te lo pagano gli italiani e devi difendere i confini italiani", ha detto il ministro dell’Interno. Ma la nave della Ong spagnola è ormai giunta davanti a Lampedusa dopo che i ministri Trenta e Toninelli non hanno firmato il nuovo divieto di ingresso in acque italiane.

L’appuntamento del 20 agosto

Il caso Open Arms dimostra come ormai il governo sia completamente spaccato. C’è una data cerchiata in rosso sul calendario. ”Il 20 agosto sfiduceremo il premier", ha ribadito Salvini riferendosi alla risoluzione che il suo partito dovrebbe presentare subito dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, previste appunto martedì a Palazzo Madama. Se sfiducia deve essere, "allora perché continua a rimanere incollato alla poltrona?”.

Le ipotesi di dialogo

L'ipotesi di riaprire il dialogo Lega-M5s, insomma, sembra sempre più lontana, mentre è più probabile una nuova maggioranza tra il Movimento e i Dem. Non la esclude Carla Ruocco, deputata 5S più vicina al presidente Fico: "Se si riesce a stilare un programma importante, non si esclude nulla", mentre è netta sul no a una seconda chance con la Lega: "Non ci sono margini". Possibilista pure Graziano Delrio: "In una democrazia parlamentare - evidenzia il capogruppo Pd alla Camera - se c'è una crisi di governo allora esiste anche la possibilità che quello stesso Parlamento possa garantire maggioranze alternative".

Le perplessità di Giorgetti sui tempi della crisi

Il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti pensa "che ci siano le condizioni per andare al voto entro il 27 ottobre. Che un governo si insedi anche un mese dopo, a fine novembre, e appronti una manovra, intanto per congelare l'Iva. Lo ha già fatto Gentiloni nel 2017". Lo dice in un'intervista a Repubblica in cui aggiunge che poi serviranno misure politiche, concrete. E su quelle "abbiamo già le idee chiare". Il Corriere però rivela uno sfogo di Giorgetti rivolto a Salvini e ai tempi della crisi di governo: "Per mesi gli ho detto “stacca stacca”. E quando gli ho detto di non farlo, lui ha annunciato la crisi"

Renzi: “No a voto immediato”. Zingaretti: "Teniamoci pronti"

Contrario al voto si dice l’ex premier ed ex segretario del Pd, Matteo Renzi in un’altra intervista a Repubblica. Andare subito alle elezioni per Renzi "non è un obbligo costituzionale, è una pretesa di Salvini. Gli serve per avere mani libere con l'estrema destra, eleggersi un presidente della Repubblica sovranista, portare l'Italia fuori dall’euro”. L’ex presidente del Consiglio aggiunge che se si va a votare "quando lo dice 'capitan Fracassa' Salvini, non evitiamo l'innalzamento dell'Iva e arriva la recessione". Alla domanda sulla sua possibile candidatura da premier, Renzi risponde, "Macché. Credo che il mio compito oggi sia dare una mano al Paese a uscire dalla crisi. Ho 44 anni, avrò tempo per tornare al governo". Mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti, sempre a Repubblica, dice: "Teniamoci pronti al voto".

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